Assenza. Stanze malinconiche e solitarie. Spazi sospesi…in attesa. Persone prive di velleità sensoriali, sedute all’interno di anonime camere d’hotel, tutte uguali e tutte diverse nella loro solitudine. Oggi vi presentiamo Holes, progetto fotografico ideato da Eleonora Agostini, giovanissima artista emergente della provincia di Venezia, classe 1991.
Holes, work in progress iniziato a New York, è una sorta di lavoro narrativo in cui racconta se stessa attraverso immagini che le ricordano in qualche modo casa. Temporaneità, assenza ed isolamento, sono i temi che cerca principalmente di esplorare tramite il ritratto e vuote stanze d’albergo. Ogni sua fotografia è studiata e meditata, anche e soprattutto osservando la luce, infatti alle volte, ci sono volute ben quattro ore per realizzare uno scatto.
Una realtà cristallizzata, raccontata da lenzuola, volti e stanze vuote. Figure immerse in un vuoto impenetrabile che è assenza di tempo ma anche temporaneità. Holes racconta la condizione umana universale: l’effimero. I letti sono sfatti e le lenzuola si aprono a narrare delle storie, fatte di volti e di sguardi, che parlano di momenti persi e attimi trascorsi. Tutto è lento, statico, come se si trattasse di una pausa eterea tra il grande movimento del prima e del dopo.
Holes con le sue immagini profonde e sole non racconta semplicemente vuote stanze d’hotel, ma racconta la vita, perché tutti noi siamo passeggeri di un treno che corre a 180 all’ora, ma in qualche stazione si ferma, per interromperci, per farci riflettere, per lasciarci abbandonati a noi stessi o anche per farci cambiare direzione.