Avete presente quelle occasioni che capitano una sola volta nella vita? Quelle offerte a cui semplicemente non puoi dire di no? Beh questa è una di quelle, un giorno che non dimenticherò mai, quello che quando avrò dei figli dirò “Sai una volta ero una blogger figa…” e di certo resterà nel mio cuore. Il 2015 mi sta regalando tantissime soddisfazioni, fuori e dentro il web, e se posso annoverare questo tra i giorni perfetti lo devo anche a Susi di Bookish Advisor.
Un mese fa… più o meno, mi è arrivata questa mail inaspettata da De Agostini che mi invitava ad un incontro con Jennifer Niven. Il tutto era ammantato di mistero e di novità ed ero certamente molto titubante. Andare a Milano sembrava inconcepibile, ma Susi mi ha dato la spinta giusta per accettare l’offerta e prepararmi all’avventura. Il viaggio è iniziato prima di tutto con la lettura di “Raccontami di un giorno perfetto” la traduzione italiana di “All the bright places”, i cui diritti sono stati acquistati lo scorso anno alla “Children’s Book Fair” (e questa è un’altra storia) a Bologna e che in breve è diventato un fenomeno, i cui diritti cinematografici sono già stati venduti, e insomma il prossimo incontro sarà per l’anteprima del film *smirk*. Del libro parlerò in maniera approfondita nella mia recensione, che in effetti è ancora in alto mare, sappiate che vale davvero la pena, è un libro che infonde speranza, un libro per i sopravvissuti e non siamo un po’ tutti dei sopravvissuti? Un libro che illumina spazi luminosi e amorevoli, che riempie di incanto la nostra vita. Leggerlo è stata un’esperienza sconvolgente, nonostante lo spoiler durante una conversazione su wa con Susi e Chiara di Chiara Legge Troppo, in cui ci stavamo organizzando per incontrarci, che mi ha lasciato con un magone di incontenibile malinconia.
In realtà, il mio viaggio molto lovely, è iniziato venerdì 27, quando sotto un temporale mi sono incamminata alla volta della casetta di Chiara, appunto, che mi ha ospitato, nonostante non mi avesse mai visto, e che mi ha ascoltata blaterare di libri, libri, libri, per tutto il pomeriggio. Il viaggio a Milano, il 28 mattina, è andato alla grande, nonostante le persone moleste che ci circondavano.
Con google maps, in mano a Chiara, e le mie doti da intrepida organizzatrice e punto di riferimento ce la siamo cavata alla grande. Prima di tutto ci siamo incontrate alla stazione di “Porta Garibaldi” con la dolcissima Chiara (yep another one!) di Il Castello tra le nuvole, un’adorabile bambolina bionda, che mi ha fatto sentire molto old, e che ci ha guidato tra i meandri della metro. Mi sono sentita molto “donzelletta che vien dalla campagna” in questi frangenti, perché, diciamocelo, il mio Borgo sperduto tra le colline (proprio di fronte alla Leopardiana Recanati) se la sogna un’efficienza di rete di trasporti come quella milanese.
ChiaraLeggeTroppo ha scovato un posto carinissimo “Mariù” per far pappa, vicinissimo alla Libreria Open dove si è tenuto l’incontro, nei pressi di Porta Romana. La possibilità di scegliere come farcire il tuo Kebab è una genialata… e un affaretto elettronico che trema quando il tuo ordine è pronto la figaggine, insomma un posto accogliente ed economico! XD Le chiacchiere librose si sono sprecate, come quelle di ultimi arrivi, bookboyfriend, le difficoltà di gestire un blog. Un pranzo assolutamente fantastico.
Questo è stato anche e soprattutto un viaggio di incontri, e sono molto felice di aver incontrato e abbracciato Serena di “Attraverso i libri e quel che Serena vi trovò”. Un blog adorabile che custodisce una persona meravigliosa, col sarcasm a portata di zampa, la simpatia romana alle stelle e con cui mi sono trovata subito in sintonia. Credo che avrà iniziato ad odiarmi ad ogni mio “ti adoro!”. Le risate dell’attesa non hanno prezzo. Come il tremolio di quella panca/cuscino su cui eravamo appollaiate.
Ad accoglierci alla libreria Open c’era lo staff della De Agostini, che ci ha messo subito a nostro agio e che non smetterò mai di ringraziare per aver regalato a me e alle altre blogger questa fantastica opportunità. Memorabile è dir poco. Qui ho incontrato Sangueblu di Il bello di esser letti, che ha moderato tutto l’incontro in maniera molto naturale e spigliata. La redazione di “Ragazza Moderna”, Vanessa di I libri sono un antidoto alla tristezza, Sara di Insaziabili Letture, Beira di Beira’s Heart, Sofia di Libri da Favola, Franny di Franny in the page, Silvy di We found Wonderland in books, Giulia di Parole a Colori.
Dopo il classico imbarazzo, cercando di capire chi è chi, è arrivata la meravigliosa, adorabile e simpaticissima Jennifer Niven. Una persona stupenda, una di quelle che davvero rischiara il luogo in cui entra. Credo che l’atmosfera raccolta e intima sia riuscita a rendere l’esperienza ancora più indimenticabile. Ogni blogger ha avuto il modo di chiedere qualcosa alla Niven, io avevo presentato anche domande un po’ più intelligenti, ma è stato bellissimo. La scrittrice non si è mai tirata indietro, neanche di fronte alle domande più personali, ma anzi è sempre stata estremamente gentile e disponibile. La commozione era alle stelle e mi sono trattenuta a stento. Sentire dal vivo Jennifer raccontare dell’esperienza che le ha ispirato il libro, sentirle raccontare del suo “odio” per l’Indiana, i suoi consigli sulla lettura e sulla scrittura, sentirla emozionarsi e guardarla negli occhi è stato incredibile. Non ho parole per descrivere un’esperienza così profondamente emozionale, e probabilmente non lo farò mai.
Non voglio riportare tutte le domande e risposte e se volete potete guardare questo video di Sofia di “Libri da Favola” che è stata bravissima e ha riassunto due ore meravigliose. :D
Dopo le domande programmate in scaletta abbiamo avuto la possibilità di fare le nostre domande a ruota libera cosa poteva chiedere una persona come me? Una domanda assolutamente idiota. Vi ricordate della borsa della Niven che avevo postato in pagina? Questa per intenderci:
Le ho chiesto dove l’avesse presa. Ci ha raccontato che l’aveva vista ad un evento sulla spalla di una pubblicista e molto sfacciatamente le è andata a chiedere dove l’avesse presa. La risposta è stata su eBay e la Niven si è precipitata a comprarla anche se le è costata un occhio della testa. A quanto pare credeva di essere l’unica ad averla e di fare un figurone agli eventi a cui avrebbe partecipato… in realtà un giorno era in aeroporto e ha visto una tizia con la stessa borsa. Avvicinandosi si è accorta che non solo la conosceva, ma era una sua amica autrice e stava andando al suo stesso evento. Era una delle classiche situazioni in cui per salvarsi bisogna essere creativi… ed è così che si sono fatte un selfie con la borsa incriminata! XD
La cosa più incredibile è che non solo la Niven si è prestata per l’intervista, ma ci ha concesso il suo autografo, si è fatta una marea di foto con ognuna di noi, foto replicate dall’adorabile e inseparabile marito che ha documentato ogni passo dell’esperienza e che la Niven ha condiviso sui suoi profili social. E per di più si è fatta firmare unna copia del libro, da tutte le ragazze. È stato surreale vederla così disponibile. Stringo il libro come una reliquia, tant’è che per trasportarlo a casa l’ho avvolto nella sciarpa, e credo che questo pomeriggio abbia segnato ognuna di noi. Le tematiche non sono semplici, il libro è terribile, una vera e propria pugnalata al cuore, ma è un libro che non lascia indifferenti. Non trovo neanche le parole per descrivere ciò che sento, sono ancora scombussolata, ma è stato qualcosa di incredibile.
Uscire dalla libreria è stato difficile, soprattutto perché ho dovuto salutare le altre ragazze ognuna diretta verso casa. Sono felicissima di aver partecipato, perché davvero si è trattato di un incontro indimenticabile. Sono incapace di descriverlo al meglio, ma volevo lasciarne memoria qui, sul blog, perché rimarrà incastonato nel mio cuore.
Vi segnalo a questo proposito, la trascrizione di tutte le domande sul post di Sara su Insaziabili Letture. Il racconto di Chiara su Il Castello tra le Nuvole che mi ha lasciata con le lacrime agli occhi. L’articolo di Chiara su Chiara Legge Troppo con le foto da ossessiva compulsiva del nostro viaggio.