Magazine Diario personale

Racconto di una notte di (mezza) estate.

Da Lupussinefabula

Sto ripensando alla notte scorsa, alla notte insonne che ho trascorso e che probabilmente ha incrementato la mia insofferenza nei confronti di alcune persone, innescando le girandole di cui vi ho parlato nel precedente post.

Notte insonne: ve ne chiederete il perché, immagino. E io avevo proprio voglia di parlarvene.

Si parla di Lucifero, si dice che dovrebbe arrivare Beatrice con un po’ di refrigerio, ma ieri sera nella mia amata Valle c’è stato un Putiferio. Probabilmente un anticipo di Beatrice, o forse solo uno dei tanti aspetti diabolici e inquietanti di Lucifero.

Verso le 23 si son sentiti dei tuoni, e alle 23 e qualche minuto ha iniziato a pioggerellare. Poi tutto si è rasserenato nuovamente. Per riprendere in un modo davvero infernale verso le 2,30 di notte.

Lampi continui (almeno un paio al secondo) tanto che il cielo era rischiarato a giorno; mani lunghissime fendevano e abbracciavano le nuvole grevi, pesanti, che si spostavano come se stesse per finire il mondo. Pioggia poca, a dire il vero, ma sembrava di sentire nell’aria l’eco di una frana o di una tromba d’aria che si scagliasse poco lontano da lì. Anche mio papà che ha quasi 60 anni dice di non aver mai visto una cosa così (e anche stamattina in bottega le donne anziane lo confermavano, che una cosa così non si è mai vista).

Nella via, tutti erano sveglie  affacciati chi alla finestra chi alla terrazza a osservare e a pregare.

Sì, a pregare.

Incredibile come questo temporale abbia risvegliato in noi il bisogno ancestrale di pregare qualcosa di più grande di noi.

Nei tempi passati, tempi agricoli e contadini, dalle mie parti si usava bruciare un ramoscello dell’ulivo benedetto alla Domenica delle Palme proprio quando i gravi temporali rischiavano di compromettere il raccolto con fulmini e soprattutto con la grandine. Mentre i  l ramoscello brucia si recita ripetutamente la semplice frase ‘Da fulmini e tempeste- libera nos Domine’.

Cultura contadina, ritualità semplice che però scacciava il maligno dal raccolto, unico bene prezioso per la gente povera.

Noi abbiamo pregato così, sotto il temporale; i miei vicini si facevano il segno della croce e hanno infilato qualche Avemaria.

Poi, passato tutto, siamo tornati a dormire; con l’adrenalina ancora nel cuore, ma con la consapevolezza che qualcuno ci ha unito e che in qualche mod

Cloud to ground Lightning strike near Trento, ...

Cloud to ground Lightning strike near Trento, Italy. (Photo credit: Wikipedia)

o ci ha protetto.

Anche una miscredente come me, di fronte a queste cose, sente qualcosa dentro.



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