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[Racconto] La vita non è una ficcyna

Creato il 20 settembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

Felicity M. S. Adams era una Mary Sue ragazza come tante altre. Aveva 17 anni ed era una demente ma era più matura delle sue coetanee, lo dimostrava il fatto che lo ripetesse ogni due secondi. Era alta un metro e un tappo Non era molto alta ma aveva un fisico simile a quello di una betoniera tutte le curve al punto giusto, i capelli ricci di un colore rosso-biondo con le punte rosa tinte naturali e gli occhi verdi-blu-azzurri. Era molto stupida intelligente, infatti era stata raccomandata e aveva vinto una borsa di studio per un anno di college in America e nel tempo libero faceva finta di saper suonare suonava la chitarra elettrica in una piccola band. Quel giorno stava andando in centro per vedere il suo ragazzo, del quale era innamoratissima, quando accadde una cosa inaspettata.
Felicity era distratta, stava ascoltando “American Idiot” dei Green Day, quando girando l’angolo andò a sbattere contro un passante ritrovandosi per terra.
“Ehi, stai attento, idiota!” urlò la ragazza, privata temporaneamente della gentilezza e della femminilità che la contraddistinguevano. Si sistemò la minigonna e diede un’occhiata al tizio che aveva scontrato.
Felicity non poteva credere ai suoi occhi: si era scontrata con Billie Joe Armstrong!
Billie bofonchiò qualcosa che la ragazza non comprese non capendo un belino di inglese nonostante il suo inglese perfetto. Meglio così, se ve lo riferissi dovrei alzare il rating della storia.
“Ma… Ma… Tu… Tu sei…” boccheggiò la ragazza spalancando gli occhioni e sbattendo le ciglia, nel vano tentativo di risultare seducente, facendo subito breccia nel cuore del cantante, che in quel momento capì di amarla perdutamente.
Billie la squadrò con uno sguardo a metà tra il perplesso e lo schifato.
“Sei Billiggiòòòòò!” urlò la ragazza tutto d’un fiato, per poi cominciare a strillare come una matta.
L’uomo si alzò di scatto e si mise a distanza da quella bizzarra creatura. Aveva visto tante fans, sì, quella però era particolarmente inquietante.
“Scusa, ora dovrei andare, sono di fretta.” disse Billie facendo un passo all’indietro.
Felicity non poteva credere alle sue orecchie: lei era una Mary Sue ed erano in una fanfiction, perché lui non le offriva un caffè per scusarsi? Perché non le dichiarava amore eterno spiegandole che lei non era solo una fan, che era diversa dalle altre e che avrebbe lasciato Mike sua moglie per lei?
“Billiggiò, non fare il timidone, lo so che vuoi uscire con me, mio dolce caro Billiggiò!”
“Ragazzina, io sono sposato!”
“Ma tu ami me, Billiggiò, lo so, è così che vanno le cose! Ho scritto tante ficcyne!”
Billie, a quel punto, le augurò ciò che nessuna Mary Sue ragazza come lei avrebbe mai sperato: “Vai a farti recensire da Livin Derevel!”


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