È arrivato il momento, questa è la battaglia finale tra il bene e il male. Sarà la mia fine o la loro, non ci sono mezzi termini.
Stanno arrivando, lo so. Non mi farò trovare impreparata. Le risorse scarseggiano, ma riesco comunque a disporre una discreta linea di difesa.
I primi non sono stati un problema, quegli idioti dovrebbero imparare a non attaccare da soli. Stupidi zombie. Li odio, hanno mangiato i miei adorati girasoli. Nessuno può toccare i miei girasoli, la pagheranno.
Eccoli, sono lì, li vedo. Stanno arrivando e sono tanti. Cazzo, mi serviva più tempo per prepararmi. Grazie alle mie disposizioni riusciamo a buttarne giù un po’, ma avanzano. Sono sempre più vicini e non possiamo scappare.
Stanno attaccando i poveracci che ho messo in prima linea, dannazione. Ne mando altri e ammazzano anche quelli. I miei scudi non sono bastati. È la fine. Dopo tutte le fatiche di mesi, stiamo per cadere. Non voglio crederci, cazzo.
Sono quasi arrivati alla casa e l’unica cosa che posso fare è mettermi comoda sulla mia sedia e osservare la mia fine.
Poco prima del loro arrivo sento una porta aprirsi e chiudersi alle mie spalle ma non mi interessa. È tornato il mio ragazzo, si posiziona alle mie spalle e osserva la scena insieme a me. Hanno di nuovo mangiato i miei girasoli, dannati zombie.
Ivan sembra divertito, prende una scatola e legge la scritta che c’è sopra. “Plants vs zombies… Certo che questo videogioco ti piace proprio, eh!”
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