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Rachel è morta, probabilmente vittima di asfissia per strangolamento, solo che per un motivo ancora oscuro, si è risvegliata, è uscita dalla buca in cui qualcuno l’aveva sepolta ed è tornata, un po’ malconcia, in città. Nel frattempo, altri fatti bizzarri accadono nella cittadina di Manson e tutti sembrano ruotare attorno ad una donna bionda dai modi misteriosi. Terry Moore usa in maniera raffinata una pluralità di registri, mantenendo la coerenza narrativa, e confeziona una divertente e appassionante storia soft-horror, impreziosita, come ormai nello stile dell’autore, da una superba caratterizzazione dei personaggi principali, ancora una volta femminili e mai banali, e da dialoghi efficaci. Il racconto passa da situazioni tipicamente horror a momenti piuttosto divertenti, con una fluidità ed un’efficacia estreme. Moore è abile nel mantenere realistico il tono della storia, nonostante gli elementi sovrannaturali dell’intreccio, percorrendo un sentiero sempre in bilico tra comico e drammatico: magistrale, a questo proposito, la sequenza ambientata all’obitorio.
In Rachel Rising, Moore utilizza il disegno con la stessa attenzione dedicata ai testi: nessuna tavola (gratuitamente) spettacolare, un tratto pulito, con una cura del dettaglio che non sfocia nel calligrafico, forse meno morbido (e liberty) di qualche anno fa ma sempre molto leggibile e narrativo. Primo di una serie di volumi.
Abbiamo parlato di:
Rachel Rising
Terry Moore
Traduzione di Leonardo Favia
Bao Publishing – 2012
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 11,00 €
ISBN: 9788865431070
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