Nei giorni scorsi a Lecce ha avuto luogo una grande ed importante manifestazione contro il fenomeno del racket e delle estorsioni che ha coinvolto l’intera collettività, da scuole ad associazioni fino ai semplici cittadini, imprenditori commercianti, ma anche istituzioni come l’Università. Si è trattato di un’iniziativa di ampio respiro il cui obiettivo fondamentale è stato quello di farsi sentire e di gridare basta alla criminalità e al racket, fenomeno che, da molto tempo ormai, ha contribuito ad intaccare e bloccare l’economia del Sud, ed in questo caso particolare, della Puglia. La volontà e il coraggio di dire no vengono proprio da quella parte di società civile che non ce la fa più di sottomettersi a tale sistema, e che pretende appoggio e sostegno per chi ha il coraggio di ribellarsi. La manifestazione si è svolta secondo un preciso itinerario il cui punto di partenza è stato Porta Napoli, nel centro storico di Lecce, per poi proseguire lungo via Palmieri, corso Vittorio Emanuele, piazza Sant’Oronzo, via Templari e via Umberto I, e la sua tappa finale è stata il chiostro del Palazzo dei Celestini, all’interno del quale si sono svolti una serie di incontri sul tema del racket e delle estorsioni. Un importante ed imperdibile appuntamento che ha fornito un’ottima occasione alle persone di ogni età per saperne di più su questo tema delicato e complesso. La manifestazione è stata anche un motivo per ricordare le vittime di mafia che si sono ribellate alle estorsioni, e per ricordare agli organi competenti di non sottovalutare la criminalità organizzata in Puglia, nei confronti della quale non si deve mai abbassare la guardia.
A tal proposito, lo scopo fondamentale dalla partecipazione a questo evento da parte di svariate categorie di persone, professionisti, giornali, media e istituzioni è stato quello di diffondere il fondamentale concetto che l’isolamento sociale delle persone è ciò di cui si alimenta il fenomeno del racket, mentre se tutti denunciassero, garantendo l’appoggio e l’assistenza necessari a commercianti o a imprenditori, si creerebbe un solido muro contro il racket, difficile da abbattere. Questo è uno dei punti su cui la manifestazione ha battuto maggiormente il chiodo, nel tentativo di dare una svolta alla legalità, inevitabilmente legata all’economia pugliese, oltre a dare un sostegno a tutti coloro che già da diverso tempo non cedono alle intimidazioni della criminalità, e purtroppo affrontano una vita non facile. L’aspetto positivo della manifestazione contro il racket è stato l’alto numero di adesioni che ha raggiunto, da parte degli enti locali impegnati nel dare vita a quest’iniziativa, simbolo della forza della società civile.