«Perché non vuoi che ti chiami Trev? Tutti ti chiamano così», la vicinanza con la bocca di Trevor era fonte di distrazione, ma concentrandomi riuscii comunque a seguire il filo del discorso.
«È proprio questo il punto. Tu non sei tutti gli altri. E vorrei che mi chiamassi con il mio nome completo perché… perché ciò che voglio offrirti è tutto me stesso. E non solo una parte».
“Radice” è il primo volume della serie distopica di Liliana Marchesi “R.I.G.” che avevo beccato casualmente durante uno dei miei giri su Amazon. Pensavo al fatto che conoscessi poche autrici italiane che scrivessero distopie e lei mi è capitata tiro. Autopubblicata, ha un website veramente stupendo, mi ha conquistata. Ammetto che inizialmente ero molto titubante, ma mi sono ritrovata a volerne sapere di più, a condividere i dubbi di Kendall e la sua attrazione per Trev *coffcoff* e in definitiva mi è piaciuto molto.
Una Saga Distopica costruita sulla credenza secondo la quale l’uomo conosce e utilizza solamente una minima parte delle reali capacità del cervello. Una Saga in cui cuore e mente si scontreranno in uno scenario di disordini, passioni, complotti e atti estremi. Una storia che sconvolgerà le vostre menti! Un mondo perfetto in cui non vi è posto per la criminalità. Un Sistema impeccabile, il Mind, che ha saputo estirpare il marcio dalla società e donare a tutti una vita serena e tranquilla. Certo, le differenze fra classi sociali ci sono ancora, ma a tutti è stata data l’opportunità di vivere con dignità. Solo una piaga affligge l’umanità: le numerose ed inspiegabili morti neonatali alle quali nessuno sembra voler dare il giusto peso. Nessuno eccetto Kendall, che si ritroverà suo malgrado coinvolta nell’incredibile verità che si cela dietro a questi decessi. In una fredda notte di Brooklyn, la vita di Kendall Green verrà sconvolta da un incontro inaspettato che le rivelerà l’esistenza degli Orfani, una fazione segreta che è riuscita a sottrarsi al controllo del Mind e che farà di tutto per far crollare quest’impero di menzogne.
Da ingegnere biomedico le capacità nascoste del corpo umano mi hanno sempre interessato e incuriosito e la mia fantasia è sempre volata altra. La tecnologia ha già fatto passi da gigante nel miglioramento delle nostre prospettive di vita e il cervello è ancora, perlopiù, un perfetto sconosciuto. La ricerca allora è di fondamentale importanza. Il progetto della Marchesi è abbastanza ambizioso, ma credo che in un certo senso sia questa la potenzialità che rende la storia originale, questo guizzo intuitivo che da vita ad un mondo distopico molto inquietante. Essere controllati in maniera sistematica dal governo centrale è una paura fin troppo reale. Soprattutto quando si è tenuti all’oscuro di quello che succede realmente. La manipolazione, mentale e fisica è forse una delle componenti più forti, ma anche quella che permette maggiormente di riflettere sul condizionamento di cui potremmo essere vittime.
È Kendall, la protagonista, che racconta in prima persona la sua storia, ed è con lei che veniamo a scoprire i segreti che nasconde il suo mondo. È una ragazza come tante, dedita al suo lavoro, sola, determinata, eppure fragile, con un passato segreto alle spalle. Sembra tutto tranquillo, finché una sera uno dei membri del Mind, l’organizzazione che guida le sorti del mondo, non si presenta a casa sua alla ricerca di chissà cosa. Inizia una fuga precipitosa, a fianco di Trevor, che la porterà a conoscere un’organizzazione segreta, gli Orfani, schierata contro il Mind, con degli obiettivi bene precisi e alla disperata ricerca di una libertà di cui l’umanità è stata privata. Kendall è una ragazza intuitiva, ma che si lascia influenzare troppo dalla sua emotività, trascinandosi dietro la sua sete di conoscenza e la sua paura di soffrire ancora. Non sarà facile per lei accettare la verità che le viene rivelata in piccoli pezzi, in un puzzle che rimane oscuro, il cui risultato finale le viene nascosto. Kendall si deve fidare, ma inizia a pensare, che come al solito, la verità sta nel mezzo. Di chi fidarsi? È davvero al sicuro come le dicono? D’altra parte appare Trev, il fascinoso uomo che la mette in salvo. Schivo ed enigmatico, nasconde più segreti di quelli che è disposto a rivelare in un tira e molla che mette a dura prova la pazienza di Kendall. L’attrazione che ne deriva è sconvolgente e scoppiettante, ma incredibilmente ben equilibrata nel resto della narrazione. Perché del resto la romance non è tutto, il mistero che nasconde le segrete dinamiche di Mind e Orfani è di vitale importanza. Kendall si ritroverà al centro di uno scontro che si protrae da anni e che le riserverà non pochi palpiti e di certo il ritmo sostenuto del racconto non farà mancare colpi di scena.
Il resto dei personaggi offre spessore alla narrazione, regalando sorrisi e smorfie a seconda del ruolo che hanno. Credo che ancora non abbiamo incontrato il vero “villain” della situazione e che nessuno è completamente buono o cattivo, ma ogni personaggio ha le sue sfumature grigie che lo rendono interessante e vivo.
L’intuizione della distopia è molto originale, pur conservando schemi già letti, ma d’altronde ciò che conta è saper rielaborare gli elementi a disposizione per realizzare una storia avvincente, che non lascia staccare dalle pagine.
Devo dire che… ho un debole per l’ambientazione, come ben sapete io adoro New York e vederla libera dal crimine che serpeggia nelle sue strade è abbastanza consolante, anche se il prezzo da pagare è decisamente troppo alto. Ogni luogo è ben caratterizzato e sembra davvero di camminare tra le strade (e non solo) di una delle città più affollate del mondo.
Il particolare da non dimenticare? Una scala antincendio…
Una distopia avvincente, un primo capitolo appassionante, per una storia che affascina per le sue mille sfaccettature, con una protagonista in cui è facile rivedersi, anche se si vorrebbe andare lì a impedirle di mettersi nei guai. Non vedo l’ora di leggere come continua la storia, perché insomma il finale è da cardio palma e non manca il cliffhanger (lettori avvisati mezzi salvati).
Buona lettura guys!