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Tre nuovi dischi offerti da “Radio Cannibaleeee, la tua radio da Casaleeeeee!”
James Blake “Overgrown” Blake ha un cognome importante. Come William Blake, lo storico poeta inglese? Sì, anche, ma soprattutto è il nome di Blake Lively. Cioè, vi rendete conto quale gravosa responsabilità si porta sulle spalle il ragazzo? L’altra grande responsabilità di questo 24enne è quella di dare alle stampe un seguito al suo album di debutto omonimo di un paio di anni fa, una pietra miliare del sound post-dubstep e della musica tutta di oggi. James risolve il problema del confronto, non con Blake Lively, bensì con il suo primo disco, realizzando un secondo album in cui non stravolge quanto già mostrato, ma lo porta a un livello successivo. Il ragazzo oggi è più maturo, è cresciuto nel songwriting e sa sviluppare meglio le sue canzoni. “Overgrown” è quindi il naturale passo successivo, cui manca giusto l’effetto sorpresa stordente e d’altra parte irreplicabile dell’esordio, ma a cui non manca nient’altro. Ci sono le canzoni, le ottime canzoni, c’è un sound ipnotico in grado di portarti in un’altra dimensione, su un altro pianeta. Un pianeta figo, non uno popolato da mostriciattoli blu come Pandora. (voto 8/10)
Paramore “Paramore”
Non avete cambiato molto il vostro sound. Siete sempre una versione più emo rock di Avril Lavigne. Questa volta c’avete aggiunto qualche intermezzo acustico da falò sulla spiaggia in più e persino un coro gospel in “Ain’t It Fun”, però la formula è all’incirca sempre la stessa. Nonostante questo, nonostante tutto, non riesco a non esservi affezionato. Paramore, after all this time, I’m still into you. (voto 6,5/10)
Charli XCX “True Romance” Disco puttan pop dell’anno, del decennio, del secolo, del millennio. “True Romance” è un cazzo di capolavoro pop, c’è poco da fare. Potenziali hit del futuro sparate una dietro l’altra, dall’atomica “Nuclear Seasons”, alla sorridente “You (Ha Ha Ha)”, dall’ipnotica “What I Like” alla sognante “Stay Away”. Per darvi un’idea, è come se le Spice Girls cantassero pezzi storici degli anni ’80 remixati oggi dai Crystal Castles, anche se più che altro Charli finisce per suonare come un incrocio tra Marina & the Diamonds, le Icona Pop e Grimes. Tanto per inserire anche una nota cinematografica al suo ritratto, aggiungo che Harmony Korine potrebbe farne la star del suo prossimo spring break. In ogni caso, il genere puttan pop dopo questo disco non sarà mai più lo stesso. (voto 8+/10)
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