Nei giorni scorsi sono uscite un po’ di notizie sfiziose, nessuna meritevole di un approfondimento tale da richiedere un articolo intero, nessuna che potesse essere liquidata con due righe su twitter (abbiamo anche un profilo twitter, sapevatelo!). Quale occasione migliore, quindi, per lanciare questa nuova rubrica, che mi frullava da qualche mese nell’unico neurone superstite? Stappate una lattina di birra del discount e sintonizzatevi sulla prima puntata di Radio Feccia, la rassegna di news per gente che non ha tempo di leggerle scritta da gente che non ha tempo di scriverle.
DAVE LOMBARDO ottiene un contratto a termine con gli AMEN grazie al decreto Poletti
Anche voi non sentivate nominare gli Amen dai tempi di Death before musick? Infatti era da allora che non combinavano una mazza. Ad ogni modo, Casey Chaos ha rimesso in piedi la baracca e si prepara a far uscire un nuovo disco (prodotto, attenzione, da Ross Robinson) a dieci anni dal predecessore. Della vecchia formazione, oltre al cantante, è sopravvissuto solo il bassista Jonathan Fahnestock. Che Lombardo non sarebbe rimasto disoccupato a lungo lo si sapeva. Io, però, mi aspettavo di rivederlo nei Testament che, dopo essersi ripresi Steve DiGiorgio, hanno annunciato che il prossimo album potrebbe essere un’operazione nostalgia tipo The Gathering Part II.
Gomblotti: nel ritorno di Zetro negli EXODUS c’è lo zampino di… Chuck Billy?!?
Le dichiarazioni dei diretti interessati hanno permesso di capire qualcosina in più sull‘inatteso ritorno negli Exodus di Steve ‘Zetro’ Souza. “Molte cose mi hanno spinto a questa decisione“, ha spiegato il cantante (che stava grattando alla porta da anni ma glissiamo), “ora gli Exodus hanno un management grandioso grazie a Chuck Billy, si sono davvero organizzati bene“. Insomma, sarà stato mica il Grande Capo a suggerire a Gary Holt di sotterrare l’ascia di guerra per fare contenti i vecchi fan che tenevano Rob Dukes sulle palle? Abbandonato come un preservativo usato, il povero panzone ha diffuso il solito comunicato aziendalista nel quale ammette di essere “molto deluso” ma ringrazia la band per questi nove anni eccetera eccetera. Si concentrerà ora solo sui suoi Generation Kill.
Gli ELECTRIC WIZARD buttano fuori (di nuovo) Mark Greening
Ad annunciare il licenziamento via facebook è lo stesso batterista, tra i membri fondatori del gruppo. Aveva mollato nel 2002, dopo Let us prey, per poi essere richiamato due anni or sono. Un lettore che li ha visti un mese fa al Temples ci ha raccontato di una prestazione scandalosa di Greening, che dovrebbe essere stato quindi allontanato per la scarsa affidabilità sul palco. Il nostro amico ha comunque fatto in tempo a registrare le tracce di batteria del nuovo disco che, afferma, “quantomeno sarà meglio dei tre precedenti” (sui quali non aveva suonato). Gli resterebbero i Ramesses, che però non si sa bene che fine abbiano fatto dopo che Tim Bagshaw (anch’egli ex Electric Wizard) ha mollato la baracca per concentrarsi sui Serpentine Path. Intanto, ecco la prima replica ufficiale della band, dai toni non precisamente british:
Per la serie “siamo tutti utili, nessuno è indispensabile” (non so a voi ma a me questa frase fa sempre venire voglia di gulag e Soviet Supremi), segnaliamo inoltre che i My Dying Bride si sono ripresi Calvin Robertshaw (chitarrista ai bei tempi di The angel and the dark river) dopo aver dato il benservito a Hamish Glencross per “divergenze inconciliabili”. Rimane però inevasa la domanda fondamentale: ma Aaron e la nuova bassista trombano? Intanto, nell’indifferenza generale, Paul Allender ha mollato i Cradle of Filth. Era l’unico membro originario rimasto oltre al nano bastardo. Boh, io ho smesso di seguirli con Midian.
I BLACK SABBATH potrebbero incidere un altro disco dopo 13
No, aspettate, l’ha detto Ozzy, domani se ne sarà già scordato.
I SEPULTURA invece non pubblicheranno più album in studio. Lo rivela… Max Cavalera.
E che cazzo ne sa lui? Dice che “gli è giunta voce“, dato che incidono entrambi su Roadrunner. Che gran signore, eh? Max, invece quand’è che smettono di fare dischi anche i Soulfly, che sarebbe pure ora?
Christopher Amott riforma gli ARMAGEDDON
I nerd del death svedese li ricorderanno. L’esordio Crossing the Rubicon (1997, ottima annata) mi era piaciuto abbastanza, anche se era un po’ troppo chitarristico per i miei gusti; i due successivi me li persi. Il ragazzo, a due anni dalla sua uscita dagli Arch Enemy (probabilmente il fratello Michael gli aveva comunicato con largo anticipo il reclutamento di Alissa White-Gluz), ha rimesso in piedi il vecchio progetto, accantonato nel 2002 per fare da attaccapanni alla cognata. I quattro che lo accompagnano sono tutti gente nuova. Alle quattro corde c’è pure una donna, tale Sara Claudius, che però va bene perché è bruttina e si riallaccia quindi a una nobile tradizione di bassiste antiestetiche che risale alla mitica Jo Bench dei Bolt Thrower. Che poi io Jo Bench me la bomberei lo stesso solo perché è la bassista dei Bolt Thrower. Anche voi, immagino. Un nuovo pezzo lo potete ascoltare a questo link. Degli Armageddon, dico. Magari potessimo ascoltare un nuovo pezzo dei Bolt Thrower, sigh.
Senza Marky, i CORONER sono liberi di incidere un nuovo disco
A oltre vent’anni da Grin, i geniali thrasher svizzeri, che si erano riformati qualche anno fa per quelle che avrebbero dovuto essere sporadiche apparizioni festivaliere, potrebbero incidere un album di inediti. Lo ha dichiarato il chitarrista Tommy Vetterli. E sarebbe stata proprio la volontà degli altri due membri di scrivere nuova musica a causare, lo scorso febbraio, l’allontanamento del batterista Marky Edelmann, che non era tanto dell’idea ed è stato quindi sostituito da tale Diego Rapacchietti. Per quanto Marky fosse il vero cervello dei Coroner, potrebbe pure uscirne qualcosa di buono, Dopo che i Voivod sono riusciti a fare un disco della madonna senza Piggy, tutto è possibile. Però, che diamine, trovate un soprannome fico anche a lui, “Diego Rapacchietti” non si può sentire.
Da qualche giorno i commenti nella casella antispam del blog sono tutte pubblicità di centri di recupero per alcolizzati
A decine. E non sapremmo davvero spiegarvi il motivo.
Il TOTEM PSYCH FEST rischia di essere uno dei festival più fichi di quest’estate
I nomi in scaletta sono già sufficienti per farlo venire durissimo a tutti gli appassionati di musica per scoppiati. Tra gli headliner figurano gli orgogli nazionali Ufomammut e Zu, quei pazzi pazzi giapponotti dei Church Of Misery, la leggenda del progressive tricolore Balletto di Bronzo e l’ex Hawkwind Nick Turner, che non si capisce bene come minchia faccia a essere ancora vivo. Di contorno, alcuni dei migliori esponenti della sempre più pullulante scena stoner/heavy psych/postqualcosa italiano, come Black Rainbows, Morkobot, In Zaire, Lento, Ojm e, per gli aficionados del Sinister Noise, The Wisdoom, i sottovalutatissimi Void Generator, Ape Skull e via andare. A fare la differenza è pero la location: il Castello di Rocca Sinibalda, nel reatino, costruito nel 1084, riaperto al pubblico proprio quest’anno, ultimato finalmente il restauro. Per i portafogli più gonfi, ci sarà pure uno stand della Malleus. Se l’idea vi sconfinfera, vi conviene sbrigarvi perché, data la sede, gli ingressi sono limitati a 300 (a-uh!). Maggiori informazioni qui. Noi ci saremo, e voi?