Il cielo è scuro. La luna non c'è, le stelle nemmeno. Una sirena riecheggia in lontananza. Il lampione rilascia a intermittenza un fascio di luce sull'asfalto. Un uomo occupa il lembo di marciapiede vicino al lampione. Indossa un impermeabile grigio, un cappello di feltro è calato sul viso. Calza un paio di scarpe lucide e ha l'aria di uno in attesa. La sigaretta si muove dalla mano alla bocca come una lucciola isterica.
Radio Sing Sing ha preannunciato lo scoppio di un violento temporale a metà della notte. Jackson O'Brian conta di arrivare a casa prima dei lampi e della pioggia. "E' una faccenda da sbrigare in fretta e poi non pensarci più" si dice, accendendo l'ennesima sigaretta.
Due fari puntano nella sua direzione e si avvicinano rapidamente. Jackson fa un balzo indietro. La berlina scura si arresta davanti a lui. Si avvicina, aspetta che il vetro oscurato venga abbassato e sbotta in un "Finalmente sei arrivato." Lo accoglie la canna lucente di una pistola, l'unica cosa visibile all'interno dell'auto. Jackson arretra, dice "No, aspetta... hai capito male..." si volta, fa per allontanarsi e una pallottola lo raggiunge a metà della schiena. Si piega al suolo come una marionetta dai fili spezzati.
E' l'alba, due addetti della nettezza urbana si muovono sul marciapiede commentando l'ultima vittoria dei Red Sox contro gli Yankees. "I Red Sox sono i migliori" afferma quello più alto, spingendo un carrello. L'altro si ferma, lo prende per un braccio e gli indica una macchia grigia da cui spuntano due scarpe lucide.
Il temporale annunciato da Radio Sing Sing si è appena concluso.