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Radiomorte, di Gianluca Morozzi

Creato il 20 maggio 2014 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Autore: Gianluca Morozziradiomorte
Titolo: Radiomorte
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 216
Casa editrice: Guanda
Genere: Thriller
Formato: Cartaceo e Ebook

Trama (dal sito dell’editore):
Vi presentiamo i Colla: l’incarnazione di un ideale. Padre di successo, madre affettuosa, figlio maggiore bello e capace, figlia minore intelligente e sensibile. Cosa fanno di mestiere? Sono mercanti di felicità. Mostrano al mondo che diventare come loro si può, basta acquistare il bestseller di Fabio Colla “La famiglia felice al tempo della Crisi”. Milioni di lettori lo hanno già fatto e oggi i quattro sono invitati a parlare della loro ricetta infallibile in una sperduta radio di provincia. Ma una volta entrati in studio, senza cellulari per non disturbare la trasmissione, l’intervista prende una piega spiacevole. Le domande si fanno incalzanti. Poi le porte si chiudono. Infine Kristel, la giovane dj, comunica soavemente che uno dei quattro non uscirà vivo di lì. Chi? Lo decideranno loro. Non esiste un modo per salvarsi. Ma è possibile ritardare il gran finale comprando tempo in cambio di parole: raccontando i più terribili segreti. E dal passato dei Colla riemergono gli incubi rimossi della «famiglia perfetta ». Sospinti dalla paura, i Colla mostrano il loro vero volto. E il mito dell’armonia familiare si dissolve in una trama sempre più nera…
In questo romanzo dal ritmo serrato Gianluca Morozzi ritrova le atmosfere e la suspense di Blackout, chiudendo tra le quattro mura di uno studio radiofonico un gioco di specchi, di verità, di orrori sepolti nell’idillio dell’Appennino bolognese.

Giudizio:
Non ricordo bene quanti anni siano passati da quando ho letto “Blackout”.
Vado per deduzione.
Dunque, non avevo ancora deciso di scrivere sul serio (novembre 2010). Il romanzo in questione è stato pubblicato nel 2004, ma la mia edizione è del 2007. Insomma, orientativamente dovrei aver letto la storia di Aldo Ferro e “amici” nel 2007-08.
Sei o sette anni e un paio di centinaia di libri dopo, ricordo ancora un buon 90% del libro. Non solo la trama e i personaggi, il finale, le storie di background, ma anche alcuni particolari, come una battutina piccante fatta su una chiave, la storia della bambina murata viva, i Pocket Coffe, le lucertole.
“Blackout” mi è rimasto impresso.

Ho fatto questa premessa per un motivo preciso. Non appena ho letto la quarta di copertina di “Radiomorte” – dopo aver visto l’illustrazione col teschio sul profilo Facebook dell’autore – mi sono detto: “Gianluca si è preso un bel rischio, a scrivere una storia che ricorda Blackout” (che, tra le altre cose, è il suo libro più famoso).
Be’, c’è da dire che i due romanzi in qualche modo sono diversi e complementari.
Ritorna la struttura, è vero. Ci sono di nuovo delle persone chiuse in uno spazio ristretto (prima l’ascensore, ora la radio) minacciate da un killer.
Cambia il tono, più ironico e canzonatorio in questo nuovo romanzo, almeno nella prima parte.
Sembra quasi satira mista a tensione. Una presa in giro della famigliola perfetta da cliché buonista. Tant’è che, a metà lettura, mi ero convinto che questo fosse sì un thriller per il ritmo e la suspense, ma non così cupo, come libro. Credevo, poi, che la vicenda si sarebbe risolta in modo molto più leggero, farsesco.
Quanto mi sbagliavo!
Quando si entra nel vivo, quando le cose precipitano, quando i segreti escono fuori, ho sentito le viscere stringersi come con “Blackout”. “Radiomorte” inquieta eccome, cari lettori. E il finale, poi, non è risolutivo e tutto sommato positivo – per quanto straniante – come quello di “Blackout”…
Una lettura molto veloce e coinvolgente, un romanzo che vi prende per mano (incitandovi di continuo a guardare, tra l’altro) e vi trascina fino alla fine.
Un difetto? Ci sono degli elementi che ritornano spesso. Forse troppo. Ma è una pecca che si perdona.
La scommessa è riuscita.
Radiomorte è un buon thriller, un vero page-turner. Una storia inquietante. Leggetelo.

gian_morozzi
Sull’autore: Gianluca Morozzi è nato nel 1971 a Bologna, dove vive tutt’ora. Ha pubblicato decine di libri, tra romanzi, saggi e altre opere, tra cui “Blackout”, “L’era del porco” e “Chi non muore”. Oltre ai libri, ama la musica, i fumetti e il Bologna.

Aniello Troiano

 



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