Il secondo raduno AIFB a Rimini si è concluso già da qualche giorno, e ammetto di aver impiegato un po' di tempo a raccogliere le idee. Le giornate trascorse a Rimini sono state intense, ricche di parole alle quali è importante dare un senso, una dimensione.
La figura del foodblogger, senza dubbio di difficile definizione, è stata resa più concreta dal lavoro svolto durante quest'anno che sta volgendo al termine, attraverso una formazione che ha mirato e sta mirando tuttora a dare a noi tutti credibilità ed autorevolezza, un lavoro costante che ci ha permesso di esprimerci in modo meno vago all'interno del maremagnum del web; un lavoro che però non si è concluso, anzi, è appena cominciato!
Nel cinema moderno si usa sempre più spesso al parola "prequel" indicando con essa un secondo step nel quale, invece di andare avanti con la storia definita nel primo film, si guarda al passato, scavando alle origini. Quel che AIFB si è proposta di fare per l'anno venturo non è poi molto diverso: dopo aver definito il nostro ruolo e la nostra identità, è arrivato il momento di voltarci indietro, dando uno sguardo approfondito al nostro passato e alle nostre radici. Ma attenzione, non si tratta di un passo indietro, anzi, tutt'altro: un'attenta focalizzazione su quello che è il nostro bagaglio culturale è adesso necessaria per dare voce e corpo ai nostri intenti.
Intenti che il secondo raduno ha espresso fin dal suo tema, "Contro il Food, verso il Cibo", titolo suggestivo quanto diretto: la volontà e la necessità di spogliare il mondo dell'alimentazione da tutti gli orpelli che ne nascondono la veridicità e la reale profondità. Occorre, quindi, riportare alla luce le tre "T": Tradizione, Territorio, Testimonianze sono le parole chiave attorno alle quali dovrà svilupparsi il nostro lavoro di "cantastorie" del cibo. La volontà è quella di produrre contenuti che scavino in maniera critica, curiosa, interessata e interessante all'interno dell'ampio panorama culturale del nostro Paese, la cui storia ha radici antichissime e diversificate: le cose da dire non mancheranno, e noi siamo prontissimi!
A Rimini, grandi imput ci sono stati dati da relatori maestri della scrittura critica e luminari dell'enogastronomia: nell'ordine, Paolo Petroni, Sergio Rossi, Pasquale Di Lena, Alessandra Guigoni, Laura Fenelli, Danilo Gasparini, Carlo Cambi, Veronica Barsotti e Francesco Laezza (i link rimandano alle loro interviste sul sito AIFB) hanno condiviso con noi le loro conoscenze per aiutarci ad avere un quadro più completo e più dettagliato possibile di quale sia la giusta direzione da prendere.
L'ambiziosa iniziativa che si aprirà con il nuovo anno si chiama " Calendario Italiano del Cibo ", ed è anche attraverso di esso che ognuno di noi potrà mettere in pratica questi moniti: 366 giornate (ebbene sì, il 2016 è bisestile!) dedicate ognuna ad una diversa ricetta o ad un differente prodotto che fanno parte della nostra tradizione enogastronomica, inevitabilmente intrecciata con le radici socioculturali, con il sentimento popolare e con il forte attaccamento religioso. Parallelamente, ognuna delle 52 settimane sarà dedicata ad una tematica ampia ed profonda che cercherà di circoscrivere una territorialità (come la cucina della collina, ad esempio) o una parte della nostra storia (come la cucina dell'Unità d'Italia).
L'obiettivo importante di dar forma e voce alla ricchezza del nostro Paese e di poter creare un'eco che sia sentita anche a distanza è sostenuto anche da nuove e prestigiose collaborazioni che AIFB sta allacciando proprio in questo periodo, prima tra tutte quella con la FIC (Federazione Italiana Cuochi), della quale ci ha dato testimonianza il Presidente Rocco Pozzulo, presente al raduno.
Che dire allora: rimbocchiamoci le maniche, armiamoci di curiosità, pazienza, entusiasmo e voglia e andiamo a lavorare "sul campo": ci aspetta un anno intenso in cui possiamo e vogliamo dimostrare che siamo cresciuti e maturati! 😉