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Un omaggio ai colori della volta della sala degli scrittori, un tempo ingresso al salone sistino.
Presentata il 28 gennaio presso Palazzo Sacchetti, la collezione primavera estate dedicata alla haute couture di Raffaella Curiel rappresenta una fotografia nella creatività: un percorso dagli anni ’40 ai giorni nostri.
Il giorno di Raffaella Curiel si declina sulle note della raffinatezza e dell’eleganza contenuta, quasi un po’ severa per i tailleur da mattino che hanno tagli decisi, con spalle segnate, addolciti da gonne o doppie gonne magiche, femminili e aggraziate. I colli sono a volte irregolari e a corolla. Giochi di nervures e pieghine esaltano i punti vita, tessuti diversi o bordini ricamati in seta su organza e lini bordano i revers. Le giacche sono più lunghe.
I tailleur da pomeriggio e da sera hanno giacche più corte, impreziosite da ricami leggeri inseriti a rombo o in sete stampate sottili come un soffio, sempre con motivi di piegoline o di plissé. Per la sera e per il cocktail abiti di mousseline, di crêpe di seta che continuano il leitmotif delle lavorazioni a minime pinces esterne o interne, di pieghe cucite e poi lasciate, drappeggi sapienti nei piccoli corpini che si appoggiano su vite segnate da dove sbocciano gonne di nuova sperimentazione, che nascondono arti altamente sartoriali, giovani ed eclettiche.
Gli abiti lunghi sono sensuali e statuari, a ricordare dee della più alta classicità storica che spazia dall’antica grecia alla fine dell’impero romano. I tessuti avvolgono la silhouette in modo estremamente femminile con abili soluzioni di sbiechi, drappeggi, volute e cadute di voile assolutamente impalpabile.
Per le foto si ringrazia Graziano Ferrari.
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