18 febbraio 2012 Lascia un commento
Lui bancario, la moglie casalinga e piena di pretese, una ex domestica non retribuita che recupera i soldi dovuti vivendo in casa sua da nullafacente e un’amante piu’ da mantenere che da godere quindi che fa?
Colpo di genio, si chiama l’amante a casa propria e unendo gli stipendi, nonche’ i letti e migliorare in un sol colpo, il proprio tenore di vita.
La moglie prima abbozza poi pretende di avere un’amante anche lei e la faccenda si complica quando anche questo si piazzera’ a casa loro, tutti insieme non molto appassionatamente.
Gli ingredienti per una commedia brillante che bissi il successo de "L’anatra all’arancia" ci sono tutti ma il tonfo questa volta e’ rumoroso e la ragione e’ evidente e palese.
Non si puo’ vedere, tantomeno rendere credibile un Paolo Villaggio sposato con la Spaak e la Rizzoli come amante, oltretutto con una Bonaccorti terza incomoda che piu’ comoda non si puo’.
Se cio’ non bastasse, Gigi Reder, il Filini nazionale amante della moglie e amante dell’amante, da’ il colpo di grazia.
Si puo’ volere bene a Villaggio ma egli e’ sempre e comunque Fantozzi e attenzione, non perche’ intrappolato nel personaggio ma in quanto sa fare solo quello. E’ Fantozzi qui, e’ Fantozzi con Fracchia, e’ Fantozzi con Olmi e Fellini, e’ Fantozzi a teatro, nelle interviste, in televisione e nei libri che scrive.
Intendiamoci, sara’ ricordato nei secoli al pari di un Arlecchino o un Pulcinella ma Villaggio non e’ capace di fare altro, quindi che si accontenti e si rassegni.
Ad ogni modo la cantonata presa da Salce e’ notevole, forse l’amicizia ha ottenebrato il suo giudizio, magari ha pesato il periodo d’oro di Villaggio, sbagliando a cavalcare un’onda questa volta incavalcabile.
Forse il testo potrebbe funzionare e teatro e magari qualcuno ci ha provato ma di certo al cinema non funziona.
Poco brillante e poco divertente, il lato sexy salva dall’imbarazzo generale e da’ una scusa per vederlo.
Null’altro.