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Ragazze di campagna

Creato il 30 marzo 2014 da Vanessa Valentinuzzi

ragazze campagnaTitolo: Ragazze di campagna

Autore: Edna O’Brien
Traduttore: C. Cavallante
Editore: Elliot
Prezzo: 17, 50€
Data di uscita:26 giugno 2013
Genere: Romanzo
Pagine: 256 p.

 Anticonformista, scandalosa, sincera. Questi i tre aggettivi che mi vengono in mente subito pensando all’autrice irlandese Edna O’Brien. Già, perché questo romanzo, primo episodio di una trilogia che continua con La ragazza dagli occhi verdi e Ragazze nella felicità coniugale, sebbene sia raccontato con tenerezza e spontaneità indignò la cattolica Irlanda quando uscì nel 1960.  Il libro affronta temi come la sessualità con estrema disinvoltura, cosa che allora suscitò un vero scandalo e che oggi, in epoca di adolescenti scafate e baby squillo, leggiamo certo con una ben diversa prospettiva.

Le protagoniste di questa storia ambientata in Irlanda sono due amiche, le Ragazze di campagna Caithleen e Baba. La prima è ingenua, romantica e timida. Vive con una mamma affettuosa e presente e un papà alcolista disinteressato al benessere dei figli.

Baba, invece, viene da una famiglia più abbiente – suo padre fa il veterinario – è un tipo piuttosto sfrontato, dispettoso e non fa che punzecchiare Caithleen. Le due ragazze si ritroveranno in collegio insieme ma, insofferenti alla rigida disciplina, troveranno un escamotage per farsi espellere e trasferirsi a Dublino. Lì cominceranno la loro vita da adolescenti libere, a lavorare, a frequentare ragazzi e a sfidare la tristezza, il senso di inadeguatezza, lo sconforto.

Le avventure di Caithleen e Baba sono estremamente toccanti e divertenti. Le due amiche infatti, sono legate da un rapporto molto particolare: a volte si dicono cose odiose, altre si sostengono e si vogliono un bene dell’anima. Le loro vicende sono narrate in modo fresco, originale e rivendicano il diritto di parlare liberamente della scoperta della sessualità, del proprio corpo, degli uomini, dell’imbarazzo dell’intimità e dei propri desideri.

Amata da grandi scrittori quali Philip Roth ed Alice Munro, la O’Brien ha esordito poco più che ventenne con questo romanzo che fu bandito nel suo paese e addirittura bruciato sul sagrato delle chiese. Ricca di riferimenti autobiografici, questa storia giudicata troppo esplicita ai tempi, è in realtà un ritratto sincero e appassionante che attraversa i dubbi e drammi dell’adolescenza e la voglia di affermarsi in città scappando dalla provincia, e di colmare il vuoto della perdita: dei prori cari, dell’infanzia, dell’ingenuità, dell’amore.



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