ROMA – Ragazze in shorts. Con il caldo finalmente scoppiato sono sempre più numerose. Moda o voglia di provocare? Il dibattito in rete è esploso. A lanciarlo un articolo di Marco Cubeddu sul Secolo XIX. Con un’osservazione tanto ovvia quanto brutale: “Non possono lamentarsi se poi le stuprano”.
La frase è stata scritta come citazione di una frase pronunciata da altri. Ma è bastata ad accendere la miccia. Il giovane autore ha scritto di “ragazzine, giovanissime, con una parte consistente di chiappe in vista”. Una constatazione. Certo espressa non nel migliore dei modi.
E sui quotidiani online, dal Fatto a Blitz, da Globalist al Corriere della Sera, la polemica è rimbalzata. Perché parlare con leggerezza di stupri, soprattutto in un Paese che quasi quotidianamente si trova a far fronte a casi di violenza sulle donne se non di femminicidi, non è proprio la miglior cosa…