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Ragazzi per Sempre: la Bellezza del Ricordo

Creato il 01 giugno 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il giugno 1, 2012 | TEATRO | Autore: Laura Cavallaro

Ragazzi per Sempre: la Bellezza del RicordoCome definire “Ragazzi per sempre. Pazzi, cozze e rizzi”, spettacolo che conclude la stagione del Teatro Brancati di Catania? «Non è una commedia musicale, non è un musical, tanto meno una commedia. Il titolo non aiuta, figuriamoci il sottotitolo!», esordisce così il mattatore Tuccio Musumeci. Si tratta più che altro di uno spettacolo salottiero, un album di ricordi, come ama definirlo lui stesso. Firmata dalla regia di Antonello Capodici, l’opera ha come interpreti principali Tuccio Musumeci e il maestro Nino Lombardo. Una scenografia minimale fatta di una serie di quinte color crema e di uno sfondo bianco usato per proiettare foto ingiallite dal tempo. Di tanto in tanto fanno capolino anche dei praticabili mobili, che permettono di dare allo spettacolo momenti di varietà e di cabaret. Lo show è infatti inframmezzato da sketch e da numeri musicali con la collaborazione di attori come Ivano Falco, Enrico Manna, Giorgia Migliore e Claudio Musumeci. Il fil rouge di quest’opera è la nostalgia e la memoria: si ripercorrono gli esordi nel mondo dello spettacolo con gli amici di sempre e si conclude non a caso con un video dell’amico di infanzia Pippo Baudo. Si crea un’atmosfera molto intima con il pubblico, attraverso i racconti della loro giovinezza in cui ricordano la mancata carriera di medici e la povertà in cui riversavano le compagnie attoriali delle quali facevano parte in quegli anni. C’è però anche l’orgoglio di parlare del mestiere dell’attore, da molti bistrattato, ma che è un lavoro a tutti gli effetti e che richiede grandi sacrifici non solo in termini di studio ma proprio di rinunce. Sicuramente di aneddoti divertenti ne troviamo a iosa, ma è la vena malinconica che più ha colpito la platea che ha rivissuto gli anni della propria giovinezza, quelli del Lido dei Ciclopi dove si svolgevano le serate mondane della Catania bene degli anni Sessanta. Piace l’idea di sentire raccontare a due personalità come Musumeci e Lombardo un’esperienza di vita che è loro ma è anche nostra.

Ragazzi per Sempre: la Bellezza del Ricordo

C’è una bella energia sul palco e anche i tempi di battuta sono serrati: Musumeci è perfettamente a suo agio nel racconto, come se fosse tra amici, toccando anche tematiche personali come il matrimonio, i figli e la tanto amata e detestata politica. L’attore non è di certo una figura che teme di menzionare le sue vicissitudini private e non, su questa scia è stato pubblicato nel 2011 un libro-intervista, “In scena. Conversazioni con Tuccio Musumeci”, che, scritto da Santino Mirabella (edito da Flaccovio), analizza molti aspetti della sua vita e della sua carriera di attore non tralasciando di ricordarne i trascorsi televisivi. Per quanto riguarda invece il maestro Lombardo, abbiamo potuto godere appieno della sua eccezionale bravura al pianoforte: dolci noti hanno infatti allietato ulteriormente il clima già gradevole dello spettacolo. L’artista ha eseguito pezzi boogie-woogie passando per lo swing americano di Dean Martin e Frank Sinatra, fino ad arrivare al blues. Appropriati gli abiti delle sorelle Rinaldi che danno lustro alle varie scenette ma soprattutto al gran finale in stile anni ’50, fatto di smoking per gli attori e di un bellissimo vestito per la Migliore, degna davvero di avere l’appellativo di primadonna. Oltre il clima leggero e piacevole la morale della pièce è proprio legata al fatto che il passato sia in grado di lasciare degli insegnamenti. Anche il finale, fuori dalle righe, non fa altro che esaltare la questione talvolta problematica della vecchiaia, che non è un passaggio della vita necessariamente negativo, come in tanti pensano. La ricetta segreta è costituita dal fatto che bisogna in qualche modo rimanere giovani nell’anima, insomma restare ragazzi per sempre.

La fotografia inserita nell’articolo è di Giuseppe Messina



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