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Raggiunta l’intesa tra Kazakhstan e UE sull’Accordo rafforzato di partenariato e cooperazione

Creato il 10 ottobre 2014 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
Raggiunta l’intesa tra Kazakhstan e UE sull’Accordo rafforzato di partenariato e cooperazione

Nella giornata del 9 ottobre a Bruxelles il presidente kazako Nursultan Nazarbaev ha guidato la delegazione governativa per la chiusura dell’intesa con l’Unione Europea sull’Accordo rafforzato di partenariato e cooperazione, finalizzato a rinsaldare i rapporti tra il Paese centroasiatico e le istituzioni comunitarie.

L’Accordo tocca ovviamente gli aspetti economici, sui quali le due parti nel corso degli anni hanno sviluppato i maggiori rapporti, ma delinea anche una cooperazione a più ampio raggio. Se i negoziati per il nuovo Accordo si erano conclusi lo scorso mese di settembre, la visita di Nazarbaev ha sancito il passaggio verso una nuova fase dei rapporti tra Astana e Bruxelles. Il Kazakhstan infatti nel 1995 fu il primo Paese centroasiatico a concludere un Accordo di partenariato e cooperazione con l’Unione Europea, entrato in vigore nel 1999, e che adesso sarà sostituito dalla nuova intesa.

L’Enhanced Partnership and Cooperation Agreement si compone di 280 pagine, divise in nove titoli. Il primo di questi contiene i principi generali e gli scopi dell’Accordo poi, a seguire, si passa ai singoli settori: dialogo politico; cooperazione nel campo della politica estera e di sicurezza; commercio e business; cooperazione nel campo dello sviluppo economico e sostenibile; cooperazione nel settore della giustizia, delle libertà e della sicurezza; altre politiche di cooperazione; cooperazione tecnica e finanziaria; quadro istituzionale e, in chiusura, le disposizioni generali e finali1.

Uno degli ambiti di cooperazione più rilevanti è quello dei “valori”, individuati nella promozione dei princìpi democratici, dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto, il cui inserimento rappresenta un aspetto di non secondaria importanza, in quanto nel precedente Accordo questo settore non era stato previsto. Si punta, inoltre, alla cooperazione rafforzata sulla politica estera e di sicurezza, soprattutto per quanto concerne le questioni più delicate nello spazio centroasiatico, come la campagna contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, la lotta al terrorismo, il mantenimento della stabilità politica dell’area e quindi la prevenzione dei conflitti. Di fondamentale importanza è poi l’aspetto economico, con un rafforzamento del partenariato UE-Kazakhstan che comprende in totale 29 settori, tra i quali la cooperazione economica e finanziaria, il settore energetico, i trasporti, l’ambiente e i cambiamenti climatici, le tematiche sociali legate al welfare e alle politiche su lavoro, cultura, educazione e ricerca. Il Kazakhstan si è detto inoltre interessato anche a una cooperazione su scienza, tecnologia e innovazione, quali motori di una crescita economica diversificata e non legata in misura eccessiva all’esportazione di idrocarburi.

L’importanza del raggiungimento di un nuovo Accordo rafforzato di partenariato e cooperazione è stata sottolineata anche da Nazarbaev in un articolo apparso sul Wall Street Journal, nel quale il presidente kazako ha voluto rimarcare le relazioni intrattenute con l’Europa a livello economico, specialmente nel settore delle risorse naturali, ma non solo. Nazarbaev ha anche ricordato alcune questioni di interesse comune, come l’impegno comune contro l’estremismo religioso e per la risoluzione di crisi destabilizzanti per la regione (come quella ucraina), esprimendo la convinzione che la chiusura dei negoziati porterà a un maggiore approfondimento delle relazioni esistenti e alla costruzione di nuovi legami2.

Da un punto di vista economico, la volontà di approfondire la cooperazione con l’Europa deriva anche dalla necessità da parte di Astana di assicurarsi quel know-how fondamentale per lo sviluppo di un sistema produttivo nazionale moderno. Con il nuovo Accordo di partenariato e cooperazione il Kazakhstan compie poi un ulteriore passo in avanti verso l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio, uno dei principali obiettivi da raggiungere stabiliti nel recente Concetto di politica estera per gli anni 2014-20203. In questo documento è riconosciuta anche la strategicità del rapporto con i Paesi UE quali principali partner economici, individuando come priorità della politica estera kazaka nei confronti del Vecchio Continente proprio la conclusione di un nuovo accordo di partenariato e la progressiva liberalizzazione del regime dei visti (il governo kazako lo scorso giugno ha unilateralmente decretato che per un anno i cittadini di dieci Paesi, tra i quali l’Italia, sono esenti dall’obbligo di visto).

L’Accordo concluso non rappresenta quindi uno stravolgimento della ventennale strategia multivettoriale kazaka. Anzi, il rafforzamento del legame Astana–Bruxelles conferma appieno l’applicazione da parte del Kazakhstan della sua tradizionale linea di politica estera, consistente in un atteggiamento pragmatico nelle relazioni con gli altri Stati al fine di tutelare gli interessi nazionali e garantire il sostegno allo sviluppo economico del Paese, per cui al tradizionale rapporto vicinanza con la Federazione Russa si aggiunge la partnership con i Paesi europei e la creazione un asse strategico con la Cina.

La conclusione positiva di questi negoziati è un risultato rilevante anche per la “politica estera” dell’UE, soprattutto se si considera il deterioramento dei rapporti con il principale protagonista del nascente sistema economico euroasiatico, la Federazione Russa. Come precisato dai dirigenti sia kazaki sia comunitari, quanto previsto dall’accordo tra Bruxelles e Astana non contrasta in alcun modo con l’adesione del Paese centroasiatico al progetto di integrazione regionale euroasiatico.

L’approfondimento di questa intesa potrebbe invece rappresentare addirittura un esempio concreto di collaborazione tra i due blocchi economici, e tra i Paesi che ne fanno parte, ribaltando l’idea di una loro inevitabile contrapposizione. Per una curiosa, ma forse simbolica, coincidenza, proprio nello stesso giorno in cui a Bruxelles è stato annunciato il raggiungimento di una nuova e più ampia cooperazione con l’Unione Europea, ad Astana la Camera bassa del Parlamento kazako, il Majilis, ha ratificato il Trattato istitutivo dell’Unione Economica Eurasiatica, ribadendo l’impegno del Kazakhstan nel portare avanti il progetto di integrazione economica nell’area post-sovietica.


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