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Ragione e sentimento…

Creato il 02 ottobre 2010 da Lamagadioz

Ragione e sentimento…

….Ebbene sì, l’ho fatto. Mi sono licenziata dal casino’.

E non potete capire la gioia che ho provato e che ancora provo….vi è mai capitato di essere talmente nauseati da un posto di lavoro e non vedere l’ora di scappare, ma siete troppo indecisi sul farlo e sul come farlo?

Ecco io ero indecisa. Perchè al casinò di Sydney pagano bene, perchè in fondo lavoravo solo 20 ore (a parte le settimane di break dalla scuola….ho fatto l’errore di dir lor che potevo lavorare di più e mi hanno letteralmente massacrato..fattore che mi ha spinto a licenziarmi) e, in fondo, erano brave persone.

Ma io non ce la facevo più, credetemi. Ero esausta, distrutta. Non tanto fisicamente, ma mentalmente.
Ho lavorato per loro anche l’anno scorso, sapevano quanto valevo (ho vinto un altro “Shine award” nel frattempo, un premio per il duro lavoro…) eppure non so, mi sono sentita solo usata e poco valorizzata.

Non c’è niente di male a fare la cameriera, in questo anno e mezzo io mi sono anche divertita, ho migliorato l’inglese e ho conosciuto un sacco di persone proprio grazie a questo mestiere. E per chi, ragazzi, ha intenzione di imbarcarsi nell’avventura australiana, non posso che consigliare di provare a lavorare nell’hospitality. Vi sgrossa, vi fa crescere, vi fa integrare e migliorare l’inglese. Una manna, davvero. E tanto duro lavoro.

Ma dopo un anno ero un po’ stanca. Stanca di fare le stesse cose e sentirmi poco valorizzata.
Io sto anche studiando marketing e scrivo come freelance online. Nel mio corso (non voglio tirarmela eh, cerco davvero di essere obiettiva…) sono tra le più brave (lo dice il prof, non io…) e come freelance mi ritrovo a lavorare più di quanto potrei fisicamente per il numero di richieste online che mi stanno mandando letteralmente in fumo la casella di posta…

Allora mi sono chiesta: ma forse valgo più di questo? Posso provare a fare qualcosa di diverso dalla cameriera, in Australia?
Ho chiesto ai miei due migliori amici, quelli che non ti tradiscono mai. Mai lo faranno.

Il Cuore e la Ragione.

Diverse volte, prima del venerdì nero di cui vi parlo tra poco, li ho fatti ragionare blandamente sull’argomento. Il mio cuore mi ha sempre risposto sempre di sì. Lui è così passionale, spontaneo. E’ sempre lì pronto a caricarmi, a rendermi la giornata positiva, a farmi emozionare solo perchè il cielo è blu o alla vista delle orchidee rosa del mio vicino…ma è anche quello che mi fa piangere di dolore, mi rende la giornata nera, mi può buttare giù e farmi rialzare in un secondo. Mi sconvolge la vita, è totalmente incostante e inaffidabile Ma alla fine è lui è quello che mi spinge sempre, mi fa sentire forte anche quando sono a terra, mi fa sentire grande, in gamba, piena di possibilità.
E’ un cuore intriso di amore e forza, gli elementi che rappresentano quegli esseri speciali che sono i miei genitori. E’ il bagaglio di sentimenti, costruito negli anni e alimentato da un amore che non ha confini e non può essere descritto in un semplice post.

Il mio cuore mi ha detto che io ce la posso e ce la devo fare. E a essere sincera, pure voi ragazzi, mi avete dato coraggio con i vostri commenti e di questo ve ne sarò immensamente e infinitamente grata. Avete dato coraggio a una persona che neanche conoscete, se non per i suoi strambi post. Quindi anche voi, adesso, fate ufficialmente parte del cuore della Maga….

Ma poi ho dovuto fare i conti con l’altra amica. Quella infida, che mi vuole sempre bene eh, ma alle volte può essere davvero stronza. La Ragione.
Lei è costante, a differenza del cuore. Lei è la voce della coscienza. Mi dice sempre, sempre (non perde occasione, credetemi) se sto sbagliando oppure no ( ma ci gode di più a rimarcare quando sbaglio, bastarda…perchè pensa che tanto ci pensa il Cuore a esaltarmi….ma non è giusto!! Io voglio essere considerata anche dalla Ragione..). E diciamo che il più delle volte ci azzecca, mannaggia.
Io e il Cuore ne combiniamo di cazzate, e lei arriva sempre con l’atteggiamento de “Te l’avevo detto” e ci massacra….
La Ragione vuole il meglio per me ovviamente. E’ calcolatrice, razionale. All’istinto preferisce la logica, ai sogni preferisce le azioni. Ma sono sicura che, sotto sotto, pure lei un po’ di emozioni deve averle…

Ecco la Ragione ha ragionato come al suo solito: “lasci un lavoro sicuro, che paga bene per inseguire i tuoi sogni? E lo posso pure capire, perchè voi essere umani siete fatti così e a voglia a dirvi che dovete applicare un po’ più di logica nelle vostre azioni ma tanto non ci sentite…allora vuoi lasciare un lavoro sicuro per scrivere? E chi sono io per dirti di non farlo? Lo hai già fatto quando hai mollato tutto per venire in Australia, io ti dissi allora che magari avevi fatto un po’ di fretta ma tanto non mi hai ascoltato…quindi perchè mi interpelli? Lo sai quello che penso…”

La mia Ragione è un po’ frustrata effettivamente. Quando ho deciso un anno e mezzo fa di lasciare l’Italia, amici, famiglia, ex e lavoro per venire a Sydney, si è sgolata come una pazza. Ma io e il Cuore siamo stati più forti e abbiamo vinto.

:-D

Ero talmente stanca di quella vita che niente davvero mi avrebbe fatto cambiare idea.

E ho fatto bene. Perchè ho trovato una pace e una serenità qui in Australia che in Italia non avrei mai sperato di raggiungere. Pure questo paese, quindi, fa ufficialmente parte del mio cuore adesso.

:-)

Con la testa combattuta tra questi pensieri, e il Cuore e la Ragione che se la menavano a sangue, venerdì scorso sono andata a lavorare al casino’, senza sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta.

Il mio turno era solo di cinque ore…ma sono stata davvero male. Credetemi.
Ho servito i clienti con una faccia da morta, avevo dentro di me un nervoso che non si placava, sentivo proprio il mio intestino contorcersi…secondo me si è contorto davvero, io non ho dubbi…
Ho chiesto al manager se potevo andare a casa prima ma non c’è stato verso, perché c’era troppo casino….me ne sono stata zitta zitta, ma davvero avrei voluto piangere.
Avrei voluto fermarmi al centro della sala, con i piatti sul vassoio, e piangere a dirotto.
Avrei voluto guardare in faccia quei giocatori incalliti che passano la loro vita a giocarsi tutto in quella saletta (soprattutto asiatici, sono davvero tanti, è impressionante) e dir lor che io merito di più che servire una congee (porridge cinese) con il pane fritto, che merito di più che pulire i tavoli che loro sporcano e sistemare il buffet che loro impiastrano ripetutamente perchè mangiano come animali e non hanno la minima idea della buona educazione e della pulizia. L’importante è mangiare, anzi nutrirsi, e poi tornare a giocare!

Non ho detto niente ovviamente. Sono andata nella toilette che usano i clienti e che lo staff non potrebbe usare (fanculo!!) e mi sono rinfrescata la faccia perchè stavo esplodendo.
Mi sono guardata allo specchio. Ed è successo quello che di solito vedi accadere nei film, con attori frustrati per qualche motivo che guardano il loro riflesso e cominciano a parlare da soli. Anche io l’ho fatto: ho parlato con la mia immagine. Ma non ero sola. Mi sono sdoppiata.

La persona vera era il Cuore, quella riflessa era la Ragione. Quella vera voleva scoppiare in un pianto senza fine e abbracciare il lavandino, sentiva gli occhi bruciare, sentiva che voleva urlare. Quella riflessa era invece seria, composta, fiera. E mi guardava dritto negli occhi.
Hanno iniziato a parlare.
La vera diceva: “Non ce la faccio più, voglio andarmene, sono a pezzi, mi merito di più, questi non hanno capito niente, non mi valorizzano, io sento di meritarmi di meglio…ma ho paura perchè questo è un lavoro sicuro, paga bene…e io che faccio senza un lavoro sicuro?”
Quella riflessa stava a sentire. Non parlava. Non interrompeva. Sentivo il suo respiro però, oh se lo sentivo….
Quella vera continuava a sfogarsi ma cominciava a domandarsi perchè l’altra stesse così zitta….era abituata alle interferenze….quando mai il Cuore parla e la Ragione sta zitta? Quando? In quale film?

Poi il Cuore (l’io vero), ha smesso di parlare. E ha guardato l’io riflesso. Il quale era sempre composto e fiero.
Era l’immagine delle fierezza in persona: non una lacrima, non una goccia di sudore. Era la donna con le palle che vorrei essere e invece non sono.
Quell’immagine ha finalmente parlato. Poche parole. Una semplice domanda:

“Vuoi davvero inseguire il tuo sogno e mollare questo lavoro?”

Io e il Cuore eravamo spiazzati. Ho pensato che la Ragione se ne fosse davvero andata e quella riflessa fosse la sua ombra, il suo ricordo….dov’era il bulldozer pronto a massacrarmi con le sue lucide elucubrazioni che non fanno una piega? Mi sarei aspettata insulti, robe del tipo: “Ma sei pazza? Cosa stai facendo? Molli tutto per cosa, un sogno? Lo sai che con il visto che hai non ce la puoi fare in Australia…lo sai che è dura. Come fai a vivere se non guadagni?” E via di seguito..

E invece ha risposto chiedendomi se era quello che volevo davvero.
Anche il Cuore era senza parole.
Allora sono uscita allo scoperto e ho risposto: “Si, è quello che voglio. Così non posso più andare avanti”.
Ho sentito scivolare una lacrima sulla mia guancia. Era bollente. Il trucco si è un po’ sbavato.
L’immagine ha visto la lacrima e l’ha subito asciugata.

Poi mi ha risposto: “Allora fallo. Ma vai fino in fondo questa volta. E non guardarti indietro”.

Aveva la voce di mia madre.

Ho deciso in quell’istante. Mi sono ripresa, ho acquistato un po’ della fierezza di quell’immagine (magari potessi averla tutta) e sono tornata a lavoro.
Non ho detto niente sul momento, perchè avrei sconvolto tutti. C’era casino, il ristorante era pieno e non era veramente il caso di complicare ancora di più la situazione.

Sono arrivata a casa. Mi sono messa a letto e ho dormito come un angioletto.
La mattina seguente mi sono alzata, ho bevuto il mio bel tazzone di caffè e poi mi sono messa al computer.

Gli australiani amano la comunicazione via e-mail, soprattutto quando uno deve dimettersi. La telefonata è troppo personale, l’e-mail è formale e lascia traccie.
E allora ho scritto una bella e-mail al mio manager, Bernard, e al supervisor, Pearlyn, una tipa alta un metro e quaranta (ma sono buona) di origini malesiane e di cui avevo una grande considerazione prima di inviare questa e-mail.

Poche parole. Ho usato una scusa, non volevo dire che ero stufa di questo lavoro, non mi sembrava il caso. In fondo loro sono sempre stati gentili con me. Problemi personali, bla, bla, bla. Devo lasciare il lavoro, mi spiace, bla..bla..bla…
Essendo impiegata come casual non c’è bisogno di nessun preavviso e loro impostano i turni giorno per giorno quindi non sconvolgevo niente dal punto di vista amministrativo. Ma mi sono resa conto che non ho sconvolto nulla o quasi neanche dal punto di vista emotivo. E questo fa più male.

Dopo poche ore mi è arrivata la notifica di lettura da parte di Pearlyn. Ero pronta con il cellulare, mi aspettavo una chiamata da un momento all’altro…non è successo nulla.

Dopo due giorni mi ha chiamato Bernard. Lui è stato davvero gentile. Mi ha chiesto cosa era successo e mi ha detto che loro sono sempre pronti a riprendermi, in qualsiasi momento.
Poi il nulla. Nessun collega si è fatto vivo, neppure via Facebook.
Tutto il mondo è paese, davvero. Le merde sono ovunque, anche in un paradiso come l’Australia.

E io sono ancora più contenta della mia decisione. Che farò adesso?
Io scrivo, mando resume (qui chiamano così i curricula), ci provo. E poi vedremo.

Ma una cosa è certa. Da quando ho smesso di lavorare al casinò, Cuore e Ragione vanno più d’accordo. Se la menano tutti giorni, ovviamente, ma non è più un incubo come prima.
Segno che forse ho fatto la scelta giusta.

Ma non lo dico a voce alta. Lo sto solo sospirando. Perchè non vorrei che la ragione improvvisamente cambiasse idea…

Sono una pazza, lo so. E lo siete anche voi se avete letto tutto il post!!

:-D

Vi voglio bene

La Maga fiera

Ps: Sono il Cuore della Maga e ci tenevo a ringraziarvi davvero per tutto il sostegno e la carica che date a questa ragazza!! Mi date davvero una grande mano, siete fantastici!

pps: sono la Ragione, l’unica che dovete stare a sentire qui. Se per piacere avete commenti da fare che possano far ragionare meglio questa ragazza io ve ne sarei tremendamente grata. E’ un lavoro duro essere nella testa di questa Maga…mannaggia se è duro….alle volte mi chiedo se non sia il caso di prendermi una vacanza…ma vi immaginate che succederebbe? Lei e il Cuore solo a governarla? Me la ritrovo sulla Luna a scrivere post nel giro di una settimana….Help please!


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