Secondo il settimanale L’Espresso, il talk show di Vittorio Sgarbi, che doveva partire a gennaio, forse andrà in onda a marzo o ad aprile, o addirittura non vedrà mai la luce. Infatti da settimane i direttori di Raiuno e Raidue si rimpallano il programma.
Il format di Sgarbi dovrebbe trattare di cultura, etica, temi sociali, un po’ come è stato Vieni via con me di Fabio Fazio e Roberto Saviano. A tal proposito, lo stesso Sgarbi, in un’intervista di qualche mese fa al quotidiano Il Tempo, dichiarava:
Penso che mi piacerebbe un bel programma sulla storia dell’arte cristiana in tv, una lezione di Emanuele Severino su Benedetto XVI. Mezz’ora del filosofo Giorello o una prolusione di monsignor Ravasi. E perché non pensare anche a Dante letto da Vittorio Sermonti? Lo abbiamo visto letto da Roberto Benigni. Benissimo, e allora perché non avere uno spazio con Sermonti, il maestro numero uno della lettura di Dante?
Inoltre il critico d’arte rifiutava l’etichetta di anti-Saviano affermando:
Noi tutti dobbiamo essere grati a Roberto Saviano. Perché ha dimostrato che si può parlare in tv in prima serata per venti, venticinque minuti senza interruzioni. E si può parlare di idee, di valori. Si può volare alto. E questo mi pare un fatto positivo per la storia della televisione. Ora quello che è importante è che Saviano ha aperto una nuova possibilità. Io non sono per togliere spazi, sono per aggiungerne. Finora si pensava che la cultura, i valori in prima serata non avrebbero avuto successo. Non è così, anzi si è dimostrato il contrario.
A viale Mazzini, in primis il direttore generale Mauro Masi, non sono però così sicuri che lo show possa incontrare il favore del pubblico. È rischioso mandare in onda in prima serata, dove la gara per l’audience è durissima, il talk prospettato da Sgarbi. Se gli ascolti andassero male, sarebbe assicurato lo sberleffo, oltre al danno pubblicitario.
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