Non si sa se il piano sara' sintetizzato in una serie di slide, o articolato in specifiche proposte concrete: quel che è certo è che la riforma dell'informazione Rai, sotto la voce generica 'aggiornamenti sul piano industrialè, è formalmente all'ordine del giorno del cda convocato per giovedi' 24 luglio, in mattinata, inviato oggi ai consiglieri. Nel pomeriggio, poi, l'azienda incontrera' prima l'Usigrai, poi i sindacati dei lavoratori, per discuterne. La riorganizzazione di news e testate, che tiene in allarme le redazioni nel timore di accorpamenti e ridimensionamenti, sara' gia' al centro di un incontro informale del consiglio previsto per oggi pomeriggio, dopo l'audizione del presidente Tarantola e del dg Gubitosi in commissione Trasporti alla Camera.
E chissa' che non siano gli stessi deputati a tentare di squarciare il velo di assoluto riserbo che avvolge il dossier al quale stanno lavorando i direttori delle Risorse Umane Valerio Fiorespino e dello Sviluppo Strategico Carlo Nardello e il presidente del Centro di Studi superiori per la formazione e l'aggiornamento in giornalismo radiotelevisivo di Perugia Nino Rizzo Nervo). Le indiscrezioni - non confermate - si rincorrono, dall'integrazione tra Rainews e TgR - con la variante di una mega-fusione anche con il Tg3 - all'eliminazione delle edizioni più brevi dei telegiornali.
L'obiettivo è comunque favorire le energie ed evitare le sovrapposizioni, dando una caratterizzazione precisa ai tre tg nazionali: il Tg1 dovrebbe mantenere il suo carattere istituzionale e potrebbe quindi inglobare Rai Parlamento, il Tg2 potrebbe specializzarsi sull'approfondimento, il Tg3 sull'informazione regionale e internazionale. Il piano sara' esaminato dal cda, ma è da escludere che si passi subito al voto, anche perchè in ambienti del consiglio si condividono le esigenze di razionalizzazione, ma si sottolinea anche la necessita' di una riflessione attenta prima di 'mandare in pensionè l'attuale sistema dell'informazione di Viale Mazzini.
Intanto il Pd apre un altro fronte: «È inaccettabile che l'informazione del servizio pubblico vada in vacanza, nel pieno del conflitto che sta insanguinando il Medio Oriente e della crisi in Ucraina. Occorrono chiarimenti dall'azienda», dicono Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, che chiederanno chiarimenti in Vigilanza.