Bombe russe e governative distruggono due ospedali, circa una ventina i morti
Una scuola e un ospedale ad Azaz, tra Aleppo e il confine turco, sono stati colpiti da un raid governativo che ha provocato la morte di circa 14 persone, tra cui tre bambini e una donna incinta. Un raid russo, come accusano i turchi, ha invece provocato la morte di 9 persone, tra cui un neonato, con la distruzione dell’ospedale di Maaret al Noomane, nella provincia siriana di Idlib, a 280 chilometri a nord di Damasco.
L’ospedale a Ildib, gestito da Medici senza frontiere (Msf), è stato colpito quattro volte in due serie di almeno due attacchi a distanza di pochi minuti uno dall’altro; l’associazione ne conferma la distruzione totale e afferma di non avere notizie di almeno 8 membri del proprio staff. Secondo Massimiliano Rebaudengo, capo della missione di Msf per la Siria, “Si è trattato di un attacco deliberato contro una struttura sanitaria“. “La distruzione di questo ospedale privato – ha aggiunto - nega l’accesso alle cure a circa 40.000 persone che vivono in questa zona di conflitto aperto“
Il bombardamento del territorio siriano da parte del governo turco simboleggia “un manifesto sostegno al terrorismo internazionale e alla violazione delle risoluzioni del consiglio di sicurezza dell’Onu” afferma il ministero degli Esteri russo Lavrov, che nega le responsabilità dell’attacco. “La Turchia – aggiunge – continua a favorire la penetrazione illegale di forze fresche jihadiste e mercenari armati in Siria“.
“Si tratta di un nuovo capitolo dell’esercizio di propaganda in corso“. Insiste la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, che nega le accuse rivolte dal premier turco a proposito dei bombardamenti in Siria. La Zakharova ha affermato che nelle notizie diffuse dai media “non ci sono informazioni specifiche che possono essere presentate come prove” ma solo “accuse“. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, definisce i complicati rapporti tra Mosca e la Turchia “un considerevole ostacolo” alla creazione di un fronte unico per la lotta al terrorismo in Siria.
Gli aiuti umanitari partiranno “al massimo domani per raggiungere città e villaggi siriani sotto assedio“. Lo ha detto l’inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, precisando che “per ora Aleppo non è prevista, ma stiamo discutendo anche di questo, in quella città la situazione è complessa“.
La Russia, anche dopo un accordo sul cessate il fuoco in Siria, continuerà a bombardare i terroristi nella zona circostante Aleppo. Parola del ministero degli Esteri russo.
CM