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Raiz sui migranti: “La mia intervista è stata manipolata”. Ecco che ha detto in realtà

Creato il 15 ottobre 2015 da Vesuviolive

Raiz

Spesso accade che molti giornali, per suscitare indignazione, rabbia o paura, e quindi facili letture e condivisioni, manipolino le dichiarazioni delle persone intervistate per creare un messaggio completamente diverso. Sopratutto in questi momenti di crisi sociale le dichiarazioni sui migranti vengono completamente trasformate per dare ragione a questa o quella ideologia politica. È successo a Peppe Barra, ad esempio, quando è stato trasformato il messaggio di una sua video-intervista, nella quale l’artista parlava in generale dei problemi dei napoletani e dei migranti, in una serie di considerazioni xenofobe.

Oggi, la gogna mediatica, è toccata a Raiz, cantante degli Almamegretta che da sempre si è battuto per l’integrazione: basti pensare che in una delle sue canzoni più conosciute, “Figli di Annibale”, parlava proprio di come nei meridionali scorresse il sangue d’Africa. Convinto di non poter essere mai definito “razzista”, l’artista ha concesso un’intervista a Radio Club 91 in cui ha spiegato il suo punto di vista sul problema migranti. Alcune delle sue frasi, però, sono state tagliate e decontestualizzate ad hoc da alcuni giornali in “Impossibile accogliere tutti, non vorrei avere accoltellatori sotto casa. Pensare di poter accogliere tutti senza selezione è impossibile. Anche perché non mi piacerebbe avere accoltellatori sotto casa. Solidarietà sì ma guardiamoci anche intorno, non per niente siamo di Napoli.”

A chiarire il tutto è Raiz stesso che, preoccupato per la rilevanza mediatica che ha avuto la frase così preparata, ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui pubblica la reale intervista e aggiunge le sue spiegazioni: “Estrapolando un paio di frasi ad effetto, questi articoli “copia e incolla”, non hanno fatto altro che creare confusione e disinformazione. – denuncia. “Identità ed emigrazione sono sempre stati al centro del mio mondo musicale così come una visione del mondo cosmopolita e “sovranazionale”, ove confronto delle diversità, coesistenza e convivenza sono viste come il solo futuro possibile per l’umanità. In questa chiacchierata molto informale e “leggera” parlo anche della demagogia di chi blatera di accoglienza “senza se e senza ma” non facendo i conti con una realtà difficile e lanciando una sloganistica facile ed illusoria come dei fautori della “fortezza Europa”, connotati dalla stupidaggine che solo i razzisti possono avere e convinti che le loro mura possano resistere all’impatto con la storia; abbiamo infine parlato anche della possibilità di infiltrazioni terroristiche , minoritaria ma da tenere d’occhio e distinta dalla solidarietà dovuta a chi ha bisogno…scherzando dicevo che non sarebbe piacevole trovarsi un attentatore sotto casa per aver peccato – noi scaltri napoletani – di ingenuità.


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