Nella prima breve storia in cui Jean Graton ci presentava il suo eroe, il pilota Michel Vaillant, la sfida da affrontare era proprio quella offerta dal Rally di Monte Carlo (Rallye in francese, da qui il titolo del post).
Il Rallye Monte-Carlo nasce nel 1911 per volere di Alberto I e nelle sue prime edizioni più che una vera gara sportiva aveva la funzione di passerella e di attrazione per convogliare verso Monaco l'elite europea e i suoi esponenti. I partecipanti partivano da diverse località europee per terminare la loro corsa nel Principato di Monaco. Ad avvalorare la flebile appartenenza alla categoria degli avvenimenti sportivi propriamente detti c'era un regolamento che mischiava il piazzamento delle vetture (media oraria) a giudizi arbitrari quali eleganza, condizioni dell'auto all'arrivo e cose simili. Il regolamento cambierà nel corso degli anni trasformando questa gara nel rally più conosciuto e rispettato nell'intero circuito del Mondiale Rally.
Non esente da qualche polemica dovuta al regolamento di cui sopra, la prima edizione datata 1911 se la aggiudica il francese Henri Rougier su Turcat-Mery 25HP partito da Parigi e trionfante su una rosa di 23 partecipanti.
1911 - Henri Rougier su Turcat-Mery 25HP
L'edizione dell'anno seguente, non ancora inquadrabile come competizione sportiva vera e propria, se la aggiudica il francese Jean Beutler a bordo di una Berliet 16HP. Proprio a causa del regolamento e dell'organizzazione approssimativa il Rallye Monte-Carlo viene cancellato fino alla sua ripresa nel 1924.
1912 - Jean Beutler su Berliet 16HP
Dopo una pausa di dodici anni il Rallye Monte-Carlo torna per restare, con un regolamento che anno dopo anno verrà modificato per evitare che le migliorie tecniche e meccaniche delle auto lo rendano una corsa troppo semplice. Il percorso montano, che si svolge in gran parte più a Nord del Principato di Monaco, e la percorrenza dello stesso in inverno (Gennaio) sono tra le caratteristiche che hanno reso celebre questa corsa. Nei primi anni il regolamento punta più sulla regolarità della prestazione che non sulla mera velocità. Sia come sia alla ripresa, nel 1924, ad aggiudicarsi la prova è il belga Jacques Edouard Ledure su Bignan.
1924 - Jacques Edouard Ledure su Bignan
Nel 1925 è l'ingegniere francese Francois Repusseau a portarsi a casa il titolo su una Renault 40CV partita da Tunisi, a 4500 chilometri dal punto di ritrovo parigino.
1925 - Francois Repusseau su Renault 40CV
In questi anni vengono introdotte anche alcune sottocategorie che andranno a formare classifiche separate, come la Coppa delle Dame alla quale partecipano equipaggi con donne a far da navigatore e classifiche per cilindrate minori. Nel 1926 arriva la prima vittoria britannica a opera dell'onorevole Victor Bruce accompagnato dalla moglie Mildred anch'essa abile pilota nonché celebre aviatrice. L'auto era una AC.
1926 - Victor Bruce su AC
Nel 1927 è un nome di tutto rispetto ad aggiudicarsi il Rallye Monte-Carlo. Il nome di André Lefèbvre forse non è noto ai più ma appartiene all'ingegnere francese che insieme al nostro Flaminio Bertoni progetterà in seguito la Citroen DS e prima ancora la Citroen 2CV (scusate se è poco). All'epoca della sua vittoria guidava una Amilcar 1.1 di cui non ho trovato foto storiche. Il 1928 vede trionfante un'auto italiana pilotata dal costruttore francese Jacques Bignan che in questa occasione non pilota un'auto appartenente alla sua scuderia bensì una Fiat 509, prima utilitaria prodotta negli stabilimenti del Lingotto a Torino.
1928 - Jacques Bignan su Fiat 509
Nel 1929 vince quello che diventerà un veterano della competizione con ben quindici presenze al rallye, parliamo dell'olandese Sprenger Van Eijk che si aggiudica questo titolo su Graham-Paige 27CV.
1929 - Sprenger Van Eijk su Graham-Paige 27CV
Ancora francese la vittoria che apre il nuovo decennio, il 1930 vede trionfare il pilota Hector Petit alla guida di una Corre-La-Licorne torpedo.
1930 - Hector Petit su Corre-La-Licorne
Donald Healey, ingegnere aeronautico prima e automobilistico poi, dopo un'avventurosa carriera trascorsa al servizio dell'aviazione inglese in tempo di guerra, diverrà progettista per la Triumph. Nel 1931 si concede la vittoria del Rallye Monte-Carlo a bordo dell'Invicta type S 4.5.
1931 - Donald Healey su Invicta
Primo pilota a infilare una bella doppietta a Montecarlo è il francese Maurice Vasselle che si aggiudica le edizioni 1932/33 entrambe a bordo di due Hotchkiss, prima sul modello AM2 e poi sul modello AM80S.
1932 - Maurice Vasselle su Hotchkiss AM2
1933 - Maurice Vasselle su Hotchkiss AM80
L'anno seguente vince il francese Louis Gas anche lui su Hotchkiss AM80 (foto assente) mentre il 1935 vede trionfare la Renault Nerva Grand Sport pilotata dal francese Charles Lahaye.
1935 - Charles Lahaye su Renault Nerva Grand Sport
Nel 1936 un team ben affiatato porta a casa la vittoria, si tratta del rumeno Ion Zamfirescu, in precedenza campione nel suo paese in ambito motociclistico e Petre G. Cristea che vincerà in carriera più di trenta competizioni automobilistiche. Partiti da Atene per la parte di avvicinamento a Monaco, si narra che il duo viaggiasse con tanto di revolver al seguito perché in alcune zone del tracciato non era impossibile incontrare gruppi di lupi famelici, verità o leggenda? L'auto a disposizione dei due piloti rumeni era una Ford V8.
1936 - Zamfirescu/Cristea su Ford V8
Nel 1937, in seguito alla squalifica per problemi d'omologazione alla vettura dello stesso Cristea, la vittoria torna ai francesi con il futuro vice presidente dell'Associazione Francese dei Piloti Automobilistici: René Le Bègue. L'auto era una Delahaye 135 MS Spéciale, auto che nel suo segmento ebbe un grande successo commerciale di vendite.
1937 - René Le Bègue su Delahaye 135 MS
Altro vincitore, olandese questa volta, partito da Atene. A bordo di una Ford V8 coupé sarà Gerard Bakker Schut ad aggiudicarsi l'edizione 1938.
1938 - Gerard Bakker Schut su Ford V8 Coupé
Chiudiamo questa prima carrellata salutando gli anni '30 che vedono, per la prima e unica volta, una vittoria a parimerito. A bordo di una Hotchkiss 686 GS troviamo l'allora già veterano delle corse Jean Trévoux, vincitore poi di ben quattro Rallye Monte-Carlo, su Dalahaye 135 M trionfa invece Joseph Paul, entrambi i piloti sono di nazionalità francese.
1939 - Jean Trévoux su Hotchkiss 686 GS
1939 - Joseph Paul su Delahaye 135 M
Spero che questo excursus, tutt'altro che completo ed esauriente, abbia suscitato l'interesse di qualcuno di voi lettori, fatemi sapere se post di questo genere sono di vostro interesse e gradimento anche perché reperire foto e informazioni di questo tipo richiede un impegno non indifferente almeno in termini di tempo. Più che altro la creazione di questi post è l'occasione per ammirare dei fantastici modelli d'auto retrò, mi sono lanciato quindi nel reperimento di immagini più moderne dei modelli sopra citati. Penso di aver trovato diverse immagini interessanti, tenete conto che le auto iscritte ai vari rallye a volte differivano per qualche piccolo particolare: la posizione dei fanali, i paraurti, etc... ammiriamole ora in tutto il loro splendore (almeno quelle che sono riuscito a trovare).
Renault 40CV vincitrice nel 1925
AC vincitrice nel 1926
Amilcar 1.1 vincitrice nel 1927 (foto storica assente)
Fiat 509 vincitrice nel 1928
Graham-Paige 27CV vincitrice nel 1929
Corre-La-Licorne vincitrice nel 1930
Invicta Type S vincitrice nel 1931
Hotchkiss AM2 vincitrice nel 1932
Hotchkiss AM80 vincitrice nel 1933
Renault Nervasport vincitrice nel 1935
Ford V8 vincitrice nel 1938
Delahaye 135 M vincitrice ex aequo nel 1939
Hotchkiss 686 vincitrice ex aequo nel 1939
Nel caso qualcuno volesse integrare con info e immagini siete i benvenuti.