Il 18 giugno 2015 inizia il Ramadan. Per un mese (termina il 16 luglio) i fedeli islamici celebrano un momento sacro e importante. Con radici antiche e rituali molto specifici.
Ramadan è il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano. Quello nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ricevette la rivelazione del Corano “come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza” (Sura II, v. 185).
È il mese sacro del digiuno dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina. Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso.
Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati cronici, le donne che allattano o in gravidanza. Le donne durante il ciclo mestruale e chi è in viaggio sono solo temporaneamente esentati.
Al tramonto il digiuno viene interrotto con un dattero o un bicchiere d’acqua. Poi segue il pasto serale (iftar).
I CINQUE DOVERI. Il digiuno (sawn) è uno dei cinque doveri della fede islamica. Gli altri sono la professione di fede (kalima), la recita quotidiana delle cinque preghiere (salat), l’elargizione delle elemosine (zakat) e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio (hagg) a La Mecca (Arabia Saudita). La mancata osservanza in pubblico di questi precetti, in alcune delle comunità più osservanti, può comportare l’imputazione del reato di apostasia.
UNITI, MA DIVERSI. Il Ramadan è il mese più sacro dei musulmani – che sono 1,6 miliardi in tutto il mondo – e il periodo dell’anno in cui si celebra è lo stesso in tutti i Paesi islamici: dura 30 giorni e nel 2015 va dal 18 giugno al 16 luglio.
Alcune differenze si riscontrano però nei cibi, che si possono mangiare quando cala il sole. Ogni Paese ha delle particolarità. Per esempio in Tunisia, Algeria, Marocco viene preparato un cous cous soltanto con l’agnello (non il pollo o il montone) arricchito da uvetta.
In Siria e in Giordania invece si mangiano i “katai”, dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero.
Durante il Ramadan si bevono succhi di frutta, e nei Paesi del Maghreb quello di liquirizia, che alza la pressione sanguigna, perché chi digiuna ce l’ha più bassa del solito. Il Ramadan è ovunque un momento di condivisione e di unione. È usanza invitare i propri vicini e amici a condividere tutti insieme il pranzo serale – chiamato iftar – e a recitare particolari preghiere dette Tarawih.
Come si muove il Ramadan? Ecco un grafico molto efficace del Guardian. Il Ramadan va dalla luna crescente alla nuova luna. | GUARDIANUNA FESTA MOBILE. Il Ramadan dipende dalle fasi lunari o – più precisamente – dalla vista delle luna crescente o hilal. Questo aspetto ha due conseguenze.
La prima è che il Ramadan può iniziare in date diverse da Paese a Paese (e la discrepanza è oggetto di battute tra musulmani).
La seconda conseguenza è che ogni anno il Ramadan inizia 11 giorni prima dell’anno precedente. Ci sono anni che viene celebrato in inverno, quando le giornate sono più corte (e dunque anche il digiuno). In questo periodo storico il Ramadan cade d’estate e qui possono nascere alcuni “piccoli problemi”. Per esempio a Reykjavik, in Islanda, il digiuno dura 21 ore e 57 minuti, dall’alba (2.03 del mattino) al tramonto (intorno a mezzanotte). Certo a Sidney è il contrario (in Australia è inverno e il digiuno dura solo 11 ore e 24 minuti), ma che dire di Juneau, in Alaska, dove in questo periodo il Sole non tramonta mai? La questione è stat risolta da alcuni saggi, consigliando agli abitanti di Juneau di seguire il calendario di un altro Paese.