Magazine Diario personale

Rampe di lancio e montagne che ispirano

Da Patalice
Rampe di lancio e montagne che ispiranoOrtisei ci è piaciuta talmente tanto, in quel weekend di metà luglio, che ci sono tornata ad agosto.

Ho raggiunto i miei che se ne sono iti a vacanzeggiare in totale libertà, facendo la figliola spaccaballe! La montagna mi piace un sacco, ultimamente mi piace proprio da morire... Che stare al sole è un supplizio per me, mi scotto con la 30 di protezione pure all'ombra!Certo, amo avere la pelle abbronzata, ma se il prezzo da pagare sono ore di sdraiaggio con il sudore che mi cola, anche no, grazie.E poi l'aria purissima, deumidificata dalla natura, i 10 gradi in meno rispetto a quelli dell'affannatissima Città, la scoperta della frittata dolce con la conserva di mele o la marmellata di mirtilli a pranzo, le camminate infinite con i panorami tutti differenti della Val Gardena, la sveglia presto al mattino per tutti, la cena non più tardi delle 20, la buonanotte alle 23 al massimo... La mia vita ideale insomma!Sport - insonnia - dolciComunque Agosto è quasi finito, e si porta via l'estate.E qui, parte in sottofondo "l'estate sta finendo", che, insieme alle cose di scuola già esposte nei supermercati, erano motivo di vero fastidio per Jn...Comunque, l'eccitazione da lunghe giornate, da "respira questa libertà", da "cosa facciamo questo weekend?!", sta giungendo a compimento, e si tirano i remi in barca aspettando settembre e le sue novità.L'ho detto spesso, lo dico adesso, settembre è il nuovo gennaio! Il momento ideale per pianificare e progettare, la rampa di lancio perfetta per ideare come realizzarsi. Credo sarà questa la mia mission per la stagione 2015/2016... R E A L I Z Z A R M IMi pare una scelta azzardata e giusta, no?! Oltre alla serenità, ad un passo dalla felicità, ci sta quell'angolo di cielo dall'aria sottile, quel posto assolato dove si impara ad essere. Non è una strada che manca di impervio, realizzare noi stessi è la mission, quella con la lettera maiuscola; che spaventa e in realtà, neppure si sceglie, c'è. E punto, e basta.Eppure, non è che piova dal cielo, la realizzazione personale, è un percorso da fare, costruire per distruggersi, mettersi in pasto a noi stessi, per destrutturare le certezze di un cammino lungo più o meno tempo, per me trent'anni tondi.E non è così divertente e beato come scrivo!Ma deve valerne la pena, perché se ti guardi bene intorno, le sai riconoscere le persone che hanno percorso quella strada, hanno negli occhi la luce di chi ha trattenuto il fiato per una giusta causa, quel guizzo di chi è andato oltre, per raggiungere la cima.E non è solo il viaggio ad esaltare, ma anche la fine di esso, la consapevolezza, la compiutezza. Che siamo soliti dire che, spesso, val più la pena il viaggio, della destinazione, ma, per una volta, datemi il brivido di vedere il compimento, e vi faccio vedere io, come si esalta ed esulta una fanciulla! 


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