Nella città di Catania, percorrendo le strade di Via Etnea, di via Pacini, di via San Giuliano, di Corso Sicilia e di Piazza Dante, solo per citarne alcune, non si può fare a meno di notare che il via vai di persone è accompagnato dalla presenza di cani randagi, spesso ridotti in pessime condizioni igenico-sanitarie e allo stremo delle forze.
Uno spettacolo straziante che colpisce chiunque sia contrario alla sofferenza e al maltrattamento degli animali, nei confronti dei quali, il relativo abbandono genera da sempre il randagismo. Il disastroso quadro che emerge, facendo un sopralluogo delle strade della città, è che ormai, non solo le periferie sono caratterizzate da questo fenomeno, ma anche il centro storico. Sembra che l’espansione di questo fenomeno sia da ricollegare al drammatico aumento degli abbandoni.
Occorrerebbe pertanto informare ed educare le persone sulle responsabilità che comporta il prendersi cura di un animale domestico, un altro essere vivente che in tutto e per tutto dipende dall’uomo. Questa situazione rivela una certa leggerezza e mancata consapevolezza a riguardo, che va colmata con un cambiamento culturale della concezione stessa di animale, in riferimento alle parole del filosofo animalista Tom Regan. Tuttavia sembra che le persone siano pronte per accogliere questo cambiamento e ad essere educate al rispetto degli animali molto di più che in passato, e i segnali di questa reazione positiva sono ben visibili nella città etnea. Se ad esempio, ci si trova nei pressi dell’Università di Catania in Piazza Dante, salta all’occhio, nel cortile dell’edificio, la presenza di un cane randagio, fisicamente debole e bisognoso di cure, conosciuto nel quartiere, e oggetto di attenzioni da parte di cittadini che in varie occasioni gli forniscono cibo e acqua, segno questo di una sensibilità non indifferente delle persone che sta cominciando a manifestarsi sempre di più.
Inoltre, è possibile ammirare per i viali alberati dello stesso cortile cucciolate di gatti che si muovo indisturbati nell’ambiente, mostrando una certa familiarità con l’uomo. In ogni caso, occorre che gli organi competenti prendano seriamente in esame il problema del randagismo, non solo per porre fine alle sofferenze di questi animali garantendo loro una casa, ma anche per prevenire possibili situazioni di pericolo per l’uomo che potrebbero scaturire da manifestazioni di aggressività da parte di cani che hanno subito traumi a seguito dell’abbandono, o a causa dei pericoli che la dura vita di strada gli presenta.
Randagismo in espansione, 10.0 out of 10 based on 1 rating