In questi mesi in Sicilia si stanno concretizzando importanti azioni di contrasto al fenomeno del randagismo. Tale piaga che affligge sempre di più il nostro Paese, in particolar modo il Sud, paradossalmente sembra incontrare una certa resistenza grazie ad alcune iniziative che vedono protagoniste le città di Catania e di Marsala.
Il comune della città etnea, con la collaborazione dell’Asp, l’azienda sanitaria provinciale di Catania, ha messo a disposizione un camper il cui utilizzo è finalizzato alla sterilizzazione dei randagi. In questo modo viene a concretizzarsi un servizio mobile di sterilizzazione, che grazie al sostegno di volontari e veterinari, contribuisce a sanare quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza sociale. Se nella città etnea è stato istituito questo servizio mobile di sterilizzazione, Marsala è diventa un esempio da seguire in materia di canili municipali, dando un’immagine positiva di questi luoghi, in contrasto con quella dei canili-lager che purtroppo affliggono il Sud.
Negli ultimi anni, il canile di Marsala è stato oggetto di un progetto di ampliamento attraverso la realizzazione di una nuova ala, che è stato coronato nel 2011. Tale progetto, promosso dal Comune, è stato incentrato sull’ingrandimento della struttura per fornire più spazio agli animali ospitati, in attesa di adozione.
Grazie anche alla collaborazione dell’Oipa, nota associazione animalista, è stato possibile, negli anni, creare dei locali idonei sia a livello di spazio sia a livello igenico-sanitario, nei quali viene garantita l’assistenza veterinaria. In definitiva il canile di Marsala costituisce un modello da seguire per tutte le altre strutture spesso abusive e in mano a privati che vedono negli animali solo una fonte di guadagno illecito.
Di fondamentale importanza è la collaborazione che si viene a creare, come è emerso in questi casi, tra varie istituzioni: nel caso di Marsala l’alleanza protagonista è quella tra il Comune e l’Oipa, mentre per quanto riguarda Catania, vengono coinvolti il comune e l’ASP. Ciò costituisce una prova significativa del fatto che per raggiungere obiettivi importanti e ottenere risultati occorre che vari organi di competenza e istituzioni facciano fronte comune, per sostenere l’impegno sociale della lotta al randagismo. Impegno, quest’ultimo, del quale i luoghi stessi in cui è scoppiata l’emergenza, si fanno promotori dimostrando la volontà di contrastarlo in modo concreto, come è emerso dagli esempi precedenti.