Magazine Cultura

Random blogger

Creato il 05 dicembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna
Random blogger

Evoluto esemplare di Random blogger

Sottotitolo: tutta quella gente che mette su un blog letterario, recensisce due fantasy in croce e si sente in dovere di pretendere mari e monti da autori e case editrici.

 

Oh, un bell’articolo flammoso per movimentare un po’ quest’inverno freddo freddo.
Come da titolo (e da sottotitolo), il tema è chiaro: si parla di quei blogger che aprono millemila account .blogspot, Facebook, wordpress e via dicendo, che lo fregiano del titolo di “blog letterario” adducendo il fatto di aver recensito l’ultimo libro di Dorotea de Spirito (che Illior ce ne scampi) oppure un romanzo di Stephen King, perché lui fa sempre figo (ma spesso fa anche di voi dei poser, ricordatevelo, bambini).

Anche Scrittevolmente è un blog letterario, quindi dovremmo essere gli ultimi a parlare, no? Ovviamente no.
Scrittevolmente intanto è mandato avanti da una dozzina di over 20 – e non da adolescenti che si vantano di passare tutto il giorno a leggere libri quando in realtà non hanno uno straccio di amico che sia uno – che hanno alle spalle un buonissimo numero di letture.
Letture che spaziano dal fantasy al thriller, dal giallo al dramma, dall’horror alla narrativa non di genere, insomma, è ovvio che ognuno di noi ha un genere preferito, ma i nostri occhi hanno visionato ogni tipo di libro, perché ci piace stare al passo coi tempi e inoltre leggere tanto e diversificato è il miglior modo per farsi una cultura e in futuro avere un metro di giudizio su cui basare la qualità di ciò che ci capiterà sotto mano.
Scrittevolmente, come tutti gli altri blog, non è una testata giornalistica, quindi non ha cadenza obbligatoriamente periodica, non è iscritto a nessun albo, niente di niente. Però ci piace essere seri, questo sì, soprattutto per quanto riguarda le recensioni che sono il nostro punto di forza.

Come scritto QUI, accettiamo qualsiasi titolo ci venga inviato da singoli autori, da uffici stampa e da case editrici, purché non a pagamento, quindi ben vengano anche auto-pubblicati, graphic novel, fumetti e via dicendo; la nostra politica è chiara, cristallina: se non hai pagato per pubblicare, ci puoi mandare quello che ti pare e come ti pare (poi se la recensione è negativa ti attacchi al tram, ma questa è un’altra storia).

Da cosa nasce questa mini-polemica?
Nasce dal fatto che noi, essendo a nostra volta un blog e collaborando con diverse case editrici, ci siamo ritrovati a dover avere a che fare con alcuni di questi random blogger. Abbiamo spulciato nei loro siti, letto le loro condizioni, letto le loro recensioni, come si pongono nei confronti degli utenti e di chi potrebbe usufruire di loro.
Credetemi, è una tristezza immensa.
Ma procediamo per punti:

  • Tutti i blogger sono “dalla parte degli esordienti/emergenti”.

Peccato che se l’esordiente/emergente non ha scritto qualcosa di fantasy, viene snobbato dalla maggior parte di questi blog, e perché? Perché “Prediligo soprattutto fantasy, paranormal fantasy, urban fantasy, science fantasy, techno fantasy, young adult fantasy e romance fantasy. Oh, leggo anche gialli, narrativa e young adult normali, ma preferisco i fantasy”. Sul serio, ce ne sono a centinaia.
Ma ve l’hanno già detto che Babbo Natale non esiste?

  • Non piacciono gli ebook quindi vogliono solo cartacei.

Sempre parlando di esordienti/emergenti, ma questi blogger hanno idea di quanto costi una sola copia di un libro, soprattutto se auto-pubblicato o pubblicato da una CE medio-piccola? Spesso gli autori devono comprarsi anche le copie per sé, per le presentazioni, per le librerie, e molti blogger si ostinano a rifiutare un comodissimo formato digitale che fa risparmiare tempo e denaro a entrambe le parti. E per quale motivo?
Passo la maggior parte del mio tempo al pc quindi quando leggo voglio essere libero dagli schermi.” Ma comprarsi tipo un Kindle basico, che non ha schermo né luce ma una semplicissima interfaccia effetto pagina di carta?
Oppure “Non mi piacciono gli ebook perché non sono democratici: Amazon ha il formato .prc, altri siti hanno il formato .epub, altri .pdf, in modo da obbligare i compratori a servirsi sempre e solo da loro.” E quando ho letto questo io ho esclamato un sonoro WTF?
Gioia, ma tu sai che esistono tipo quattrosettordicimila siti e programmi che convertono tutti i formati che vuoi, per giunta gratis? Rischi l’artrite ad andarteli a cercare da solo? Troppo impegno per il criceto che gira sulla ruota (e sgranocchia carta)?
Soprattutto nell’ultimo anno anche grandi CE – vedi Fazi, Nord, Fanucci etc – hanno limitato l’invio di cartacei proprio per dare un taglio alle spese, sostituendoli con più pratici ebook. I nostri blogger random stanno già iniziando a piangere?

  • Sono disponibili a leggere le antologie di racconti, ma…

Ma solo quelle di CE famose. Parliamo un po’ da casa: Scrittevolmente quest’anno ha dato alla luce Tessisogni, raccolta di racconti scritti da autori che per la maggior parte hanno già pubblicato diverse cose qua e là; insomma, non a livello di Stefano Pastor, ma neanche gli ultimi imbrattacarte dell’editoria italiana.
Mi dispiace, ma le antologie fatte così non mi convincono.” E con questa frase mi sembra di capire che i random blogger considerano le antologie edite da CE misconosciute sinonimo di scarsa qualità, mentre invece giudica quelle edite da nomi famosi roba da intenditori, senza neanche leggerne un estratto per stimare direttamente.
Davvero molto gentili.

  • Recensioni e votazioni improbabili.

Mi è capitato di finire in un blog che elargiva una votazione sul livello di sensualità del romanzo. Cos…? Cretina io che sono sempre stata convinta che una buona recensione debba tenere conto di pregi e difetti del complesso, trama, sintassi, editing, impaginazione, personaggi, ortografia e di un’altra marea di aspetti che ne fanno un buon libro o un pessimo libro.
Come se non bastasse, alcune recensioni sembrano fatte con lo stampino. “Libro avvincente, la protagonista è una ragazza in cui tutte si possono immedesimare, e l’amore che la lega al suo eroe è così romantico che mi ha fatto sognare. La storia è avventurosa e originale, non vedo l’ora di leggere il sequel!” Più o meno il succo del discorso è questo nell’87% dei casi. Boh, si vede che alcune persone hanno un concetto di originalità molto particolare.

  • Blogger che non si sa bene cosa stiano facendo

Non so nemmeno se definirli blogger sia giusto, visto che postano qualcosa tre volte l’anno. Questi tizi di solito si divertono a scrivere “recensioni” senza capo né coda, affermando che un libro è bello o brutto senza dare alcuna motivazione di carattere narrativo. Come alle elementari.
Per lo più si tratta di gente che legge maledettamente poco, ma già il fatto di aver divorato un libro in un mese li galvanizza e fa loro credere di essere grandi critici letterari e, spinti dall’entusiasmo iniziale, aprono un sito in cui riversare la loro immensa cultura maturata nell’arco di 30 giorni.
Questa categoria merita un *pat pat* di compassione.

 

Doveroso è specificare – come sempre – di non fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono blog letterari che sanno cosa stanno facendo, e lo fanno anche bene, e ci sono blogger individuali che sono professionali e si impegnano, si organizzano e sono esperti del loro settore.
Loro, così come noi, cerchiamo di rendere quello che i blogger random non sembrano capire, ovvero che noi offriamo un servizio.
Non veniamo pagati, non pretendiamo a tutti i costi cartacei, non riceviamo nulla in cambio, ma recensiamo per il semplice amore per la lettura, e anche per dare una mano a chi la merita, senza discriminare nessuno e cercando di essere più celeri e obiettivi possibili, anche se alcune volte inciampiamo anche noi, o non disponiamo di abbastanza tempo per soddisfare tutti come vorremmo.

Perché ho scritto questo post?
Perché sul serio, ero sconvolta dall’ottusità di persone assolutamente prive di buonsenso. Gente che affermava una cosa e poi diceva il contrario nella frase successiva, che batteva il piede a terra e piagnucolava perché gli ebook sono brutti e cattivi e non possono essere esposti nelle librerie in camera, recensioni che sembravano stilate da ragazzine di seconda media.
Sia chiaro, non sto dicendo che il blogger dev’essere come Batman: al solo servizio degli utenti. Anche noi di Scrittevolmente siamo studenti, lavoratori, abbiamo compagnie, amici, famiglie, e non possiamo certo passare il nostro tempo né sul blog né a leggere (anche se ci piacerebbe), ma almeno cerchiamo di essere competenti e cordiali. Quando prendiamo un impegno non ce ne dimentichiamo, e cerchiamo di svolgerlo nel miglior modo possibile.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :