Tutte frasi senza una minima base concreta e chi di voi ha letto il mio articolo di qualche tempo fa dovrebbe già saperlo.
Visto che però giornali e tv insistono mi pare il caso di ritornare sulla questione, prima analizzando il ranking reale e poi dimostrandovi numericamente non solo che le preoccupazioni per quanto riguarda l’Italia sono infondate, ma anche da dove nasce la percezione contraria alla realtà che Portogallo e Francia stanno facendo meglio di noi in questi anni.
IL RANKING REALE
Siccome qua non si discute di opinioni personali ma di numeri, vediamo il ranking praticamente definitivo per il 2013/14 (già contati i punti che farà la Spagna chiunque vinca la finale di Champions, alla tabella vanno aggiunti al massimo altri 0,333 punti per il Portogallo se il Benfica vincerà l’Europa League e 0,285 alla Spagna se a trionfare sarà il Siviglia):
Come potete vedere, per il ranking che decide quante squadre parteciperanno alle coppe europee 2015/16 non c’è nessun sorpasso del Portogallo, anzi… Il vantaggio dell’Italia sui lusitani sarà fra i 4,5 e i 4,8 punti.
Il dato più interessante da notare è però un altro ovvero che, negli ultimi cinque anni: non siamo mai andati così vicini a fare meglio della Germania nel ranking annuale (14,166 contro 14,714); non abbiamo mai fatto così bene rispetto alla Francia; abbiamo guadagnato circa 4 punti al Portogallo, evento che non capitava dal 2009/10. Quindi, che si mettano un po’ tutti il cuore in pace, rispetto agli ultimi anni la stagione italiana è stata a livello di ranking estremamente positiva. Certo, i tempi in cui eravamo stabilmente fra le prime tre sono lontani e non si vede all’orizzonte la possibilità di tornare sul podio. Però da qui a prevedere un tracollo definitivo con questi dati ce ne passa eccome…
Passiamo al ranking della discordia, quello 2010/15 che entrerà in vigore dall’inizio della prossima stagione:
Eccolo qua il sorpassone del Portogallo! Inizieremo la prossima stagione in ritardo di 0,6-1 punto.
Ma questo ranking influirà sulle qualificate alle coppe 2016/17 a fine 2014/15, c’è quindi tutto il tempo per recuperare. A maggior ragione osservando i dati e notando che negli ultimi due anni il punteggio delle italiane rispetto alle portoghesi è stato superiore di molto più di quel punto che ci serve. Quindi prima di piangere almeno vediamo come va.
Inoltre ricordo che anche se andasse male e ci dovessero superare avremmo sempre lo stesso numero di squadre in Europa, con l’unica differenza che due su tre (invece che una su tre) saranno costrette a iniziare dai preliminari di Europa League.
Se poi andiamo a vedere il Ranking 2011/16 passa la paura del tutto:
Il Portogallo scarta la sua stagione record e si ritrova dietro di sei punti rispetto a noi. Allarme rientrato…
IL RANKING DELLE “BEST TWO”
Ma allora come mai avete spesso l’impressione che le italiane facciano peggio delle altre in Europa e che non sia vero che l’Italia sia molto meglio di Portogallo e Francia nei ranking annuali? Probabilmente la risposta sta nel fatto, come avevo accennato nell’altro articolo, che ponete troppa attenzione sull’andamento delle migliori squadre di ogni nazione… e ora ve lo dimostro.
Creiamo un nuovo ranking Uefa, del tutto simile a quello originale tranne che per una cosa: per ogni anno si considerano solo i punteggi medi delle due squadre per nazione che fanno più punti (es: Juve a 23 e Milan a 17,5 fanno sì che il punteggio dell’Italia per questa stagione sia 20,25). Nelle successive due tabelle, ecco i punteggi di ognuna delle prime otto nazioni dell’attuale ranking nel periodo compreso fra il 1999 e il 2014:
Come vedete è una tabella molto colorata… il motivo è che a ogni colore corrisponde il numero di squadre che quella nazione ha portato in Europa in quel determinato anno secondo questa suddivisione:
Perché ho deciso di inserire questo ulteriore dato? Perché ci darà qualche indicazione utile in particolar modo nella seconda parte di questo articolo.
Tornando alle tabelle, possiamo subito notare che se si prendono solo le “Best 2” in effetti l’Italia negli ultimi quattro anni non ha mai fatto meglio del Portogallo (che può ulteriormente migliorare il coefficiente di quest’anno di mezzo punto in caso di successo del Benfica in Europa League) e negli ultimi sei solo una volta ha fatto meglio della Francia: ecco da dove veniva quella sensazione di disastro totale!Per fortuna, però, l’Uefa non basa i suoi calcoli solo sull’andamento delle migliori.
In conclusione di questa sezione vediamo come sarebbero i “Ranking UEFA quinquennali” dal 2004 al 2014 calcolati solo con questi coefficienti (di fianco al punteggio di ogni anno la posizione in classifica di ogni nazione):
Anche queste tabelle ci confermano che l’impressione negativa viene proprio da qui.
Di tutte e otto le nazioni considerate, solo l’Italia e l’Olanda hanno nel 2013/14 un punteggio simile a quello del 2004/05 (periodo in cui c’erano meno punti di bonus a disposizione). Tutte le altre hanno migliorato anche notevolmente le loro performance. Questo ha portato l’Italia a scendere da un tranquillizzante terzo posto a ridosso di Spagna e Inghilterra a un poco onorevole sesto posto dietro anche al Portogallo (d’altra parte non è un caso se Benfica e Porto son teste di serie in Champions League…). Portogallo che, se il ranking si calcolasse solo sulle migliori due, non sarebbe nemmeno troppo distante da Germania e Inghilterra…
IL RANKING DELLE “WORST THREE”
Dopo avervi dimostrato cosa crea la falsa credenza del fantomatico “rischio ranking”, ora è il momento di dimostrarvi numeri alla mano cosa invece ci tiene a galla e ci fa veleggiare tranquillamente alle spalle delle tre nazioni regine, ovvero l’andamento delle peggiori tre di ogni nazione. Ho quindi applicato lo stesso procedimento di prima ma questa volta il “Ranking Uefa” modificato non dipende più dal solo andamento delle migliori due, ma solo da quello delle peggiori tre:
Qui si nota subito che il numero di partecipanti incide notevolmente. Nel 2010/11 il Portogallo con sole cinque squadre ha uno dei punteggi migliori presenti nell’intera tabella (13,000), a fronte di performance molto scarse in quasi tutte le annate considerate in cui ha invece schierato ai nastri di partenza sei o più squadre. Lo stesso discorso vale per l’Olanda 2011/12. Viceversa due dei punteggi più scarsi fatti dall’Inghilterra coincidono con le stagioni in cui le squadre inglesi al via sono state ben nove. La motivazione è molto semplice: più squadre porti, più è facile che le ultime siano di basso livello.
Se andiamo a vedere la classifica di quest’anno notiamo che l’Italia ne esce piuttosto bene, distanziando di tantissimi punti il Portogallo e facendo anche notevolmente meglio della Germania. In questa graduatoria si nota molto bene il miglior percorso delle squadre medie italiane rispetto alle corrispondenti francesi e portoghesi in quasi tutte le stagioni. Ecco da dove deriva la “forza” italiana: escluse le top di ogni nazione, le nostre sono mediamente più forti delle rivali di Francia e Portogallo e mantengono a livelli tranquillizzanti il vero ranking nazionale.
Vediamo i “Ranking UEFA quinquennali” ricalcolati con questo metodo:
Dal ranking quinquennale è ancora più evidente la supremazia dell’Italia su Portogallo e Francia, che si riflette poi anche sul ranking reale (da notare che la graduatoria di questo ranking è molto più simile al Ranking Uefa ufficiale rispetto a quella delle “best 2” a dimostrazione della grande importanza che hanno le prestazioni delle peggiori rispetto alle migliori a livello assoluto). Anche in questa classifica il Portogallo è in crescita rispetto agli ultimi anni, ma il suo distacco dall’Italia è sempre notevole e va sempre ricordato che l’andamento della stagione 2010/11 incide per quasi la metà del coefficiente portoghese degli ultimi cinque anni, mentre l’Italia ha un andamento piuttosto costante al di là del pessimo risultato di tre anni fa.
In conclusione, per il momento il movimento calcio italiano è numeri alla mano ancora superiore a quello portoghese e francese (almeno coi parametri del ranking Uefa) e non ci sono segnali che questo scenario possa variare in tempi brevi.
Il post è apparso originariamente sul Blog "Calcio e altri elementi" di Marco De Santis