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Rapace (V parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Come tutte le corvette di classe Arrow, il ponte mediano era il più ampio e se nei trasporti corrispondeva al vano passeggeri, nelle navi da guerra era il luogo dove riposava la ciurma. Diviso in tre sottosezioni a seconda della grandezza degli alloggi, era un campo di battaglia più che sufficiente agli uomini di Keller per mettere in crisi CJ, il suo secondo lo sapeva e non avrebbe aspettato di ritrovarsi l’equipaggio in rivolta. – Bullet le procedure sono le stesse di una volta? – – Gli allarmi sono già attivi, anche se Keller ha preteso di renderli silenziosi, probabilmente ci sono squadre di neocanadesi ovunque ormai. – – Quanti sono gli uomini fedeli a Keller? – domandò Isa sbirciando un corridoio. – Da Fort Nelson abbiamo imbarcato trenta di quei bastardi, hanno scaricato l’equipaggio come bestiame e l’avrebbero fatto anche con me e gli altri se Keller si fosse fidato a lasciare ai separatisti il controllo della nave. Maledetto idiota, ci ha condannati a morte. – – Calmatevi, la Barbarossa e le corvette sono in crisi, non ci distruggeranno per ora. – – Già le corvette degli europs, sia dannato se non mi aspettavo che intervenissero loro! – I due uomini della Scipio che li seguivano non dissero nulla, ma CJ sapeva che non poteva fare affidamento su quella gente – Riprenderemo la nave, liberiamo la nostra gente e facciamo vedere loro come si comportano i veri pirati! – Bullet li scortò attraverso i corridoi dell’equipaggio, evitando una pattuglia separatista, per poi far entrare tutti in uno dei dormitori della nave. Le cuccette vuote e smantellate la dicevano lunga su quello che aveva fatto Keller alla nave, un uomo era riverso a terra, la camicia bianca era insudiciata e sporca di sangue, una parte del viso aristocratico era gonfia e sporca di sangue – Keller lo ha fatto picchiare, quando ha capito che il dottore voleva chiedere aiuto a El serrado ha persino minacciato di ucciderlo. – – Kevin! – lo soccorse CJ, abbandonando l’arma a terra. Kevin Hardtop la riconobbe con un sorriso dolorante – Alla fine sei tornata, era ora che mettessi la testa a posto Cameron, non si lascia da solo un equipaggio! – tossì e si mise in piedi, barcollando – Ho bisogno di qualcosa di forte. – – Kev sei stato un’incosciente ad andare da Miguel! – lo rimproverò CJ pulendogli il viso con la manica della sua giubba – Dannazione Kev, sei un idiota! – – Andare da Miguel El serrado è stato utile, dopotutto. – – Se può combattere ci sarà utile. – giudicò Isa, porgendo un’arma al medico. Hardtop fissò per un istante di troppo la Jaguar – Quindi è vero che il clan sta usando i separatisti per provare la sua nuova arma. Una Jaguar qui non è un buon segno. – – Rilassati dottore, sono un’esiliata e non m’interessano i piani di Jaguar, sto solo seguendo l’unica amica che mi sia rimasta. – l’uomo sembrò accontentarsi delle parole di Isa, più probabilmente perché voleva uscire dalla propria cella il prima possibile. – I miei codici funzioneranno per un po’, ma sono sicuro che Sinfield li bloccherà presto, Capitano. Se riuscissimo ad aprire la sala ricreativa potremmo liberare molti altri con un colpo solo. – avvertì Bullet indicando la direzione in cui si trovava la sezione del ponte necessaria alle funzioni sociali della nave. CJ ricordò l’ultima volta che era stata in quella zona: “Pretty” Jackson era impegnata a fare uno dei suoi servizi speciali a un marinaio e la cambusa sembrava completamente ferma. Ricordò nitidamente le parole con cui minacciò la ragazza e proprio i ricordi di quel giorno le dissero che Pretty sarebbe stata dalla parte di Keller e dei separatisti. – Chi c’è in quella sezione? – – Kimberly. – ammise Hardtop – Keller si fida della sua ingenuità: le ha promesso un posto in plancia e lontano dalle sveltine dell’equipaggio. Purtroppo per la ragazza lei e tutti gli altri faranno una brutta fine se il progetto di conquista dei separatisti andrà in porto. – – Ci parlerò io. – – Qui Scipio a tutte le unità. – chiamò il suo comunicatore – Forze nemiche in ritirata! – L’interruzione della Scipio aveva fatto tranquillizzare gli uomini della corvetta neoeuropea, ma sulla Magpie dovevano aver compreso che la situazione non sarebbe volta a favore dei separatisti e Keller stava sicuramente pensando a un modo per dileguarsi – Non c’è più tempo, Bullet, prendi con te il dottore e la tua squadra, io e gli europs andremo sul ponte superiore per fermare Keller, se trovate una radio cercate la nostra frequenza. – attivò la comunicazione con il resto degli europs – Squadra d’assalto, dirigetevi ai propulsori e metteteli fuori uso, prima che inizino la procedura di balzo. – Si separarono, Isa non sembrò dare peso alle parole di CJ, ma le tenne dietro ubbidiente come lo era stata fino a quel momento, non esitò neanche quando incontrarono una pattuglia guidata da un ufficiale della Magpie fedele a Keller, anzi la spalleggiò più di quanto CJ si fosse immaginata – Vogliamo solo togliere di mezzo quel serpente di Keller, lasciateci passare e vi farò restare sulla nave! – La risposta dei loro avversari arrivò tramite scariche di SSL – Bene. – Isa balzò fuori dal loro riparo, rotolando a terra e facendo fuoco contro la pattuglia – Isa! – gridò CJ nel vedere quella manovra folle abbastanza da venire fraintesa per eroismo – Dannata storpia senz’orecchio che diavolo pensi di fare? – Sparò un intero caricatore nel tentativo di coprirla, la vide mettersi al riparo e solo quando i colpi avversari cessarono CJ si rese conto che aveva trattenuto il fiato per tutto quel tempo – Andiamo! – li incitò la Jaguar arrivando all’accesso di servizio per il ponte superiore – Dobbiamo prendere la plancia prima che qualcuno ci spari. – Per quando CJ capisse l’urgenza, la fretta della Jaguar era decisamente troppo sospetta: dopotutto Keller poteva sperare ancora in una risoluzione pacifica. Se avesse venduto delle informazioni agli europs, di certo quei pazzoidi l’avrebbero ascoltato. – Aspetta Isa! – – Non voglio dar tempo loro di sovraccaricare le batterie oppure distruggeranno la nave! – CJ la seguì osservando l’armonia con cui la ragazza riusciva a muoversi in mezzo ai corridoi di una nave che non conosceva neanche. Per un attimo CJ ebbe l’impressione che la Jaguar fosse stata addestrata a portare a compimento una vera e propria missione, ma vederla ferma all’accesso del ponte, con i cadaveri di due neocanadesi ai piedi fece ricredere CJ – Cameron qual è la nostra prossima mossa? – – Non saprei Isa. Dovremmo entrare in plancia, ma ci serve un diversivo abbastanza efficace. – – Mi hai detto che la sezione medica è qui vicino, vero? – – Cosa vuoi farci? – – Vediamo che c’è a disposizione prima. –

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