Non sono riuscito a recuperarlo, ma alla fine del 1939 quando ci si preparava alla guerra, comparve un manifesto del regime che domandava retoricamente: L’Italia è vulnerabile? E la risposta era affidata a una sihlouette della penisola circondata dalle immaginette di 113 sommergibili, la nostra flotta sottomarina, la seconda del mondo. Purtroppo molte di quei battelli erano vecchi e assolutamente “fuori mercato” come si direbbe oggi: lenti per velocità e per rapidità di immersione, scarsamente manovrabili, con siluri ad aria compressa che lasciavano scie visibili anche per i ciechi e che per di più facevano spesso cilecca, con strumentazioni inadatte che non prevedevano l’elettronica già operativa sugli u boot tedeschi. Ne perdemmo il 74% in tre anni di guerra, 20 nei primi sei mesi del conflitto. E riuscirono a far pochissimo danno, a parte due corazzate americane affondate, ma solo nell’immaginazione del comandante del Barbarigo come si scoprì alla fine della guerra.
E tuttavia nemmeno oggi vogliamo sentirci troppo vulnerabili così dentro una crisi economica spaventosa oltre ad aerei costosissimi e peraltro mediocri cui hanno già rinunciato Olanda e Canada , scopriamo che dovremo spendere un miliardo di euro per dotarci di altri due sommergibili, di progettazione tedesca, che vanno ad aggiungersi ad altri due già consegnati. Così nella legge di stabilità sono stanziati 170 milioni per dare avvio all’operazione. Naturalmente esattamente com’è avvenuto per gli F35 il governo risponde che i contratti erano già firmati. Ma di certo i lavori, per almeno uno dei due sommergibili la cui consegna dovrebbe avvenire nel 2016 non sono ancora cominciati e si potrebbe tranquillamente recedere. Però non si può: su tutto si deve risparmiare tranne che sugli armamenti.
A cosa potranno mai servirci due sommergibili in più? Quale minaccia dovrebbero sventare per cui non è assolutamente possibile rinunciare nemmeno a uno di questi battelli che vengono assemblati in Italia, ma con tecnologia integralmente tedesca? Che senso ha dotarsi di sommergibili che non abbiano una funzione strategica? Inutile chiederlo ai vertici militari che si fanno i loro affari in silenzio esattamente come facevano ottant’anni fa. Ed è inutile chiederlo nemmeno ai politici che stanno a questi giochi sottomarini. Rimane il fatto che un altro miliardo verrà buttato dalla finestra, sottraendolo alla scuola, alla sanità, al welfare che evidentemente sono i veri nemici dell’attuale classe dirigente italiana e che vanno affondati. Ecco cosa servono i sommergibili: dritto e sicuro corre il siluro.