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Rapporto rifiuti ISPRA: luci e ombre

Creato il 17 maggio 2010 da Tigella

Rapporto rifiuti ISPRA: luci e ombrePer la prima volta dal 1996, secondo i dati del Rapporto Rifiuti ISPRA presentato alcune settimane fa, si arresta la produzione di rifiuti in Italia: nel 2008 si ferma a 32,5 milioni di tonnellate con una leggera contrazione (- 0,2%) rispetto al 2007. Calano soprattutto nel Sud Italia (-2,2% tra il 2007 ed il 2008) e meno nel Centro (-0,7% circa), mentre al Nord il dato appare in controtendenza, con una crescita di produzione dell’1,5%.
La diminuzione è legata a diversi fattori, tra cui sicuramente la crisi economica che ha fatto registrare una riduzione dell’1% della spesa delle famiglie nel 2008.

Anche la produzione pro capite è in calo: 541 kg/abitante per anno, erano 546 kg/abitante per anno nel 2007 e 550 kg/abitante per anno del 2006. La diminuzione è dovuta all’aumento della popolazione residente.

Facendo una proiezione dei dati fin qui raccolti da noi “che lo pesiamo”, possiamo ritenerci soddisfatti perché tutti siamo abbondantemente sotto alla media.

Le regioni in cui si producono meno rifiuti pro capite sono nel Sud Italia: Basilicata, Molise, Calabria e Campania.

La raccolta differenziata continua la sua crescita: è il 30,6% della produzione totale dei rifiuti urbani, mentre nel 2007 si assestava al 27,5% circa, restando però molto al di sotto degli obiettivi fissati dalla legge che prevedevano il raggiungimento del 45% al 31 dicembre 2008.
Le differenze sono notevoli tra il Nord, con una percentuale pari al 45,5%, il Centro, con il
22,9% ed il Sud, con il 14,7%.
Le Regioni che si distinguono per la raccolta differenziata sono il Trentino Alto Adige e il Veneto al Nord, la Toscana al Centro e la Sardegna al Sud, segnalando anche un notevole incremento in Campania, grazie soprattutto alle province di Avellino e Salerno.
Tra le città con più di 150 mila abitanti, è ancora Reggio Emilia con il, 47,3% che fa registrare la più elevata percentuale di raccolta differenziata.

La discarica si conferma la forma più̀ diffusa di smaltimento dei rifiuti urbani. Nel 2008 vi sono state inviate 16 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 45% circa di quelli complessivamente gestiti.

Tra le operazioni di recupero, cresce il compostaggio dei rifiuti, sia nella quantità sia nel numero di impianti presenti sul territorio. L’aumento si registra in tutte le aree del Paese ed è particolarmente rilevante nelle regioni del Sud.

In costante evoluzione anche la digestione anaerobica: tra 2007 e 2008 raddoppia la quantità di rifiuti avviati al trattamento, che passano da 231 mila a 439 mila tonnellate.

Nel 2007 i rifiuti sono costati in media agli italiani 131,5 euro a persona e in media la spesa per gestire i rifiuti urbani è cresciuta del 2,8% rispetto al 2006.

Ultima annotazione: il rapporto ha omesso la pubblicazione della sezione dedicata ai rifiuti speciali, rinviata a fine anno. Una dimenticanza che fa riflettere, considerando l’importanza assunta da questo tipo di spazzatura in termini non solo di pericoli per la salute pubblica e della tutela dell’ambiente, ma anche in virtù del ruolo rivestito, per il suo smaltimento, dalla criminalità organizzata.

Foto di luca.lista


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