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Rapporto Unicef : Il 2014 non è stato un anno con segno positivo per i tanti bambini/Non è impossibile comunque fare di più

Creato il 09 dicembre 2014 da Marianna06

 

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Il 2014 è stato un anno “devastante” per i bambini, con milioni di loro esposti a conflitti armati, a Ebola e a diverse forme di torture.

“Ben 15 milioni di bambini sono coinvolti in conflitti violenti nella Repubblica Centrafricana, Iraq, Sud Sudan, Territori palestinesi, Siria e Ucraina, inclusi gli sfollati e coloro che vivono come rifugiati interni.

Bambini sono stati uccisi mentre si trovavano a scuola o durante il sonno, nei loro letti, mentre altri sono rimasti orfani, torturati, reclutati o anche venduti come schiavi.

Mai nella storia recente, così tanti bambini sono sottoposti a tali indicibili brutalità” ha detto nel comunicato Anthony Lake, direttore esecutivo dell’Unicef.

L’Unicef stima a circa 230 milioni i bambini che vivono attualmente nei paesi e nelle aree colpite da conflitti armati in tutto il mondo.

“Nella Repubblica Centrafricana, 2,3 milioni di bambini sono colpiti dal conflitto, circa 10.000 bambini sono stati reclutati da gruppi armati nel corso dell’ultimo anno e più di 430 bambini sono stati uccisi e mutilati; tre volte in più dei casi segnalati nel 2013.

Allo stesso tempo, crisi prolungate in paesi come l’Afghanistan, la Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sudan e Yemen, hanno continuato a segnare tristemente le vite di un gran numero di bambini e minori” si legge nel comunicato.

L’ agenzia per l’infanzia delle Nazioni Unite ha anche sottolineato che quest’anno sono nate gravi nuove minacce per la salute e il benessere dei bambini, in particolare l’epidemia dell’ Ebola in Guinea, Liberia e Sierra Leone, che ha lasciato migliaia di bambini orfani e circa 5 milioni obbligati ad abbandonare la scuola.

Nonostante le restrizioni di accesso, l’insicurezza e le sfide di finanziamento, le organizzazioni umanitarie tra cui l’Unicef hanno lavorato insieme per fornire assistenza salvavita e altri servizi fondamentali come l’istruzione.

Sta a noi che adesso sappiamo raccogliere la sfida per fare  meglio e di più. 

Nel vicino e nel lontano. Secondo le nostre possibilità e con tanta buona volontà.

I bambini di oggi saranno gli uomini e le donne di domani...diamo loro una chance.

Meritano più di chiunque altro.

 

         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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