Rasoio G.Bellini Perfect 3: only the brave!
Cosa: rasoio trilama Perfect 3
Marca: G.Bellini
Dove: Lidl
Costo: 4.79€ con 3 testine.
Giudizio 3/5
“Only the brave!” ricordava puntualmente Gerry Scotti a quanti indugiavano prima di rispondere ad un domandone di “Chi vuol essere milionario”. E ti credo che indugiavano, tra vincere 2mila euri o 18mila un filo di differenza ci passa.
Comunque rassicurato dalla visione del pacioso sorriso di Gerry, ho deciso di rischiare anche io sulla mia pelle. Proprio in senso epidermico.
“Only the brave!”. La mia mano si allunga verso lo scaffale. “E se poi mi faccio male?”. Ritiro la mano. “Only the brave, cazzo! Hai recensito solo cose che ti sono piaciute, tira fuori le palle!”. La mia mano si riallunga tremebonda e afferra un rasoio trilama Perfect 3 G.Bellini.
Porto il pizzetto con un po’ di ghirigori, non mi piace rischiare con i rasoi, ma il blog esige il suo tributo di sangue. E io il sangue l’ho versato, perché il Perfect 3 sulla mia faccia fila via liscio come un vomere nella ghiaia…
Ma andiamo con ordine.
Con un occhio al contenimento degli sprechi il rasoio ha la testina rimovibile, quindi il manico si riutilizza, bene. La confezione base contiene tre testine, bene. Costo ricambi: 4.79€ per 10 testine, bene.
I bene sono finiti.
Partiamo dal manico: è in ferro battuto, o forse è marmo levigato, pesa 30 kg e per quanto l’impugnatura venga spacciata come ergonomica è tutt’altro che comoda da maneggiare. I maniscalchi lo gradiranno, io meno.
La striscia emolliente all’aloe emollie poco o nulla e si secca quasi subito.
Le lame lavorano meno profondamente di quelle di marche più blasonate e bisogna essere più delicati per non scarnificarsi. Jack the ripper ne farebbe buon uso.
Conclusione: di per sé, visto il costo, il rasoio non è male e nel grosso fa il suo. Ergo, se dovete radervi a tutto tondo, non sono soldi buttati nel waterone.
Il problema è il lavoro di fino, che richiede un’impugnatura fatta con la grazia, leggerezza dell’arnese e lame di qualità. Qui il Perfect 3 è decisamente unperfect. Io ho ovviato usandolo in abbinamento ad un Wilkinson per le rifiniture.
Considerazioni sparse: ho provato solo il trilama (ci sono anche bilama e pentalama); ho la pelle abbastanza delicata, quindi, parafrasando Lino Banfi potrebbe trattarsi di “rottura di pelle”, con parziale assoluzione del rasoio.
La parte in corsivo l’ho scritta di getto, dopo un paio di rasature. Oggi, ad una decina di giorni di distanza, devo in parte rivedere, migliorandolo, il mio giudizio sul Perfect 3. Mettiamola così: è come se ad un campione di tennis fosse imposto l’uso della racchetta di legno, lasciando agli avversari quella in carbonio. Inizialmente sarebbe un disastro, poi, poco alla volta comincerebbe ad abituarsi e a ritrovare il gioco, ma difficilmente il suo miglior tennis. Vincerebbe delle partite, ma perderebbe la testa della classifica mondiale. Ecco, il Perfect 3 è una racchetta di legno. Bisogna imparare a maneggiarlo, a capire che certe evoluzioni vanno evitate e a quel punto farà quello che deve con buoni risultati.
Non credo di sbagliare, comunque, affermando che tra il trilama G.Bellini e gli omologhi Gilette e Wilkinson la differenza c’è. Sono stato brave?