Published on dicembre 6th, 2012 | by Carlo Di Berardino
0Una stagione piuttosto intensa quella della Marussia nel 2012, costellata di buone prestazioni in pista ma anche di episodi gravi e tristi come quello di Maria de Villota.
Cominciamo dalla pista. Alla fine la Marussia si e’ piazzata all’undicesimo posto nella classifica mondiale, mancando di pochissimo quel decimo posto che le avrebbe garantito un bel po’ di soldi come premio dalla Federazione.
Ma, a parte l’obiettivo mancato, sicuramente una stagione positiva caratterizzata dal consolidamento di Glock all’interno della scuderia e soprattutto dall’affermazione di Charles Pic.
Il giovane pilota francese, nonostante tutti i limiti del mezzo, ha dimostrato di saperci fare e per lui il passaggio ai rivali della Caterham rappresenta sicuramente un passo in avanti di rilievo.
Il prossimo anno ci dovrebbe essere l’esordio di Max Chilton, pilota inglese della GP2, il quale, aiutato oltre che dal talento, anche dai soldi del padre, uno degli amministratori delegati della AON, principale sponsor del team anglo-russo.
Per quanto riguarda la monoposto, i passi in avanti si sono fatti vedere, sia da un punto di vista dell’aereodinamica, sia da un punto di vista meccanico, soprattutto in forza della rinnovata collaborazione con la McLaren, la quale mettera’ a disposizione della Marussia alcune delle strutture di Woking, avendo come obiettivo quello di farla salire nella classifica e cercare di arrivare dove oggi e’ la Toro Rosso, la Force India e la Sauber.
Con l’uscita di scena della HRT ed il consolidamento dell’alleanza tra Caterham e Renault, la classifica per il prossimo anno si fara’ piu’ corta, ma in potenza la Marussia potrebbe arrivare a dei buoni risultati.
L’ombra sul team nel 2012 e’ rappresentato dall’incidente avvenuto a Maria de Villota, pilota spagnolo, la quale durante un test aereodinamico per la Marussia, ha subito un incidente che ha portato alla fine della sua carriera nel mondo del motorsport. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ma l’incidente ha fatto sollevare parecchie domande sulle condizioni di sicurezza in cui il test avvenuto, mettendo anche il team sul banco degli imputati.
L’ultimo punto interrogativo sulla Marussia riguarda, come al solito per i team piccoli, la capacita’ di riuscire a raccogliere fondi sufficienti per poter sviluppare la vettura. La notizia di qualche settimana fa era che il team anglo russo era alla ricerca di fondi per circa 50 milioni di sterline. Decisamente necessari, soprattutto dopo aver fallito l’obiettivo del decimo posto. Inoltre la Marussia per il momento non e’ stata inclusa all’interno del Concorde Agreement, lasciando il team in una situazione piuttosto precaria in ottica 2013.