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Rassegna stampa: boom per lo show natalizio di Panariello

Creato il 27 dicembre 2015 da Iltelevisionario
Maria De Filippi in trasferta su Rai1, ospite di Panariello sotto l'alberoMaria De Filippi in trasferta su Rai1, ospite di Panariello sotto l’albero

Il regalo di Natale di Rai1, Panariello sotto l’albero, è stato accolto con favore dal pubblico italiano. Le due serate evento con Giorgio Panariello hanno conquistato infatti 5 milioni 811 mila spettatori e uno share del 27.46% (nel primo appuntamento del 22 dicembre) e 5 milioni 137 mila spettatori e uno share del 25.16% (nel secondo appuntamento del 23 dicembre). Il direttore di rete Giancarlo Leone ha espresso la sua “grande felicità e soddisfazione per il ritorno, dopo tanti anni, di Giorgio Panariello su Rai1. Un ritorno salutato da un successo straordinario e meritato”.

La critica ha invece stroncato lo show natalizio di Panariello. In particolare, Aldo Grasso sul Corriere della Sera ha scritto che il comico toscano ha tempi comici dell’altro secolo:

Il Gran Ducato di Toscana entra in forze, il giorno della Grande Riforma della Rai. Eccoli, travestiti da Re Magi, Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni: è il vecchio che avanza e, dati i loro tempi televisivi, è un vecchio che si trascina. Che poi Panariello è il più simpatico dei tre, ma il programma che gli hanno costruito è quanto di più scontato ci si possa attendere: parodie di altri programmi tv (la D’Urso che racconta in diretta la nascita del Cristo), monologo sul Natale, battute all’acqua di rosa (Renzi sul cammello di Stato: «Devo andare a fare il patto con il Nazareno, quello vero»), l’apparizione di una sovreccitata Tosca D’Aquino, una penosa imitazione di «C’è posta per te». In realtà, la fiacca parodia serviva solo per introdurre nello studio la «vera» Maria De Filippi, pronta a passare in Rai. Posto che a me questa cosa dà molto fastidio, cioè che artisti legatissimi a una rete si esibiscano per la concorrenza. Sa di inciucio, di provinciale, di sfaldamento delle regole più elementari. È il momento «verità pettinata», il racconto dell’infanzia neorealista di Panariello, abbandonato dalla madre e cresciuto dai nonni. Ora che in uno spettacolo di varietà si debba cedere così platealmente al privato, è mistero autoriale, visto che subito dopo le lacrime trattenute, Panariello è chiamato a esibirsi come Pulcino Pio o come Naomo. Mah! L’immaginario di Rai1 è esaltato dalla presenza dei tre tenorini de Il Volo, dalle canzoni di Emma, dal monologo light di Pieraccioni sui giovani fenomeni del momento, da Giorgio Albertazzi che legge Dante, da Panariello travestito da Dante (cerca Benigni per chiedergli i diritti d’autore). Per finire, a mezzanotte, entra Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Panariello è amabile ma ha tempi comici dell’altro secolo ed è male assecondato da autori che coltivano ostinatamente la prevedibilità e l’autoreferenzialità: «i peggiori danni della nostra vita».

Il programma è stato comunque il più visto nella settimana di Natale, come spiega lo stesso Grasso nella sua rubrica domenicale La televisione in numeri sul Corriere, in collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel:

Il Panarellio natalizio ha funzionato, in parte per l’inerzia del telespettatore festivo, in parte perchè il periodo delle “strenne” è avaro di una programmazione “forte”. Ma anche, certamente, perchè il pubblico del piccolo schermo ha apprezzato la proposta. Panariello “funziona” in primo luogo perchè va incontro ai gusti del pubblico tipico della prima rete Rai (che non ama le novità). Che è un pubblico tendenzialmente anziano: oltre 34% di share per lo show fra gli spettatori con più di 65 anni, poco più del 30% fra quelli con più di 55. Ma Panariello riesce comunque a intercettare anche gli spettatori più giovani (altrimenti non si spiegherebbero le dimensioni del suo successo): in particolare, fra i 15 e i 24 anni lo share sale al 22%. C’è poi una forte predilizione da parte del pubblico femminile: 29,2% la share raccolta fra le donne, contro il 22,9% fra gli uomini. Si tratta di un’audience prevalentemente popolare, ma è il fattore geografico-territoriale a contare molto. Lo show natalizio di Rai1 è stato seguito in maniera molto più marcata in tutte le regioni del Centro e del Sud dell’Italia, col Nord decisamente più freddo. Panariello fa ovviamente il pieno nella “sua” Toscana (38,1% di share), ma anche in Puglia (41% di share) e in Basilicata (36%), mentre in Lombardia si ferma al 20%.

Anche Antonio Dipollina ha scritto su Repubblica del boom del varietà di Panariello:

Tre ore di puntata, saltabeccanti tra cose allegre, cose tristi, musica, gag, lentezze e velocità: il nostro – con la produzione Ballandi – porta in scena Placido Domingo e Maria De Filippi, i Negramaro e Il Volo e Tosca D’Aquino che rifà uguale il vecchio numero della femmina vilipesa. Panariello si fa fare di tutto, compresa la De Filippi che entra e racconta all’improvviso la sua difficilissima storia di vita. Una miscela da non credersi. I leoni da tastiera fanno sarcasmo sul web, quelli della tv intelligente ironizzano da fermi, il grande pubblico tv – qualunque cosa sia oggi – si siede e guarda con l’aria di non voler altro dalla vita. Va così.


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