Purtroppo col declassamento perde l’euro e risale lo spread. Declassate anche : Austria, Spagna, Portogallo
Standard and Poor’s ha sparato a zero! Con questa serie di declassamenti strappa la tripla A alla Francia, fa scivolare di due gradini l’Italia portandola da A a BBB+, declassa Spagna, Portogallo e Austria.
Tra i grandi si salva solo la Germania che mantiene il rating AAA insieme a Olanda e Lussemburgo.
Le voci bastano ad affossare le borse e l’euro, facendo impennare nuovamente gli spread. L’euro si attesta a 1,2656 dollari, ai minimi da 16 mesi. Le borse flettono e Piazza Affari, dopo la prima sbandata, che porta Piazza Affari a -2,2%, recupera ma chiude a -1,2%. In calo anche Londra (-0,46%), Parigi (-0,11%), Berlino (-0,58%). Anche Wall Street accusa la flessione, con il Dow Jones che viaggia attorno a -0,8%. Balzano invece gli spread.
Per la Francia il downrating è una sconfitta bruciante, anche se la decisione era attesa e da giorni teneva sulle spine il presidente Nicolas Sarkozy. Si lascia il club della tripla A e il colpo che potrebbe essere fatale per il capo di Stato francese in vista delle prossime elezioni.
Anche la decisione sull’Italia non e’ un fulmine a ciel sereno. Non erano mancati segnali, lanciati nei giorni scorsi proprio da S&P. Ma l’entità del taglio è certo inattesa, visti gli sforzi fatti e l’impegno del governo di ”tecnici”: si scende di due livelli. Il Belpaese va proprio in serie B. Anzi in BBB. Per la prima volta nella sua storia. Dalla classe ”A”, che indica ”solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse” si cambia infatti lettera: BBB+
significa ”adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare”.
L’Italia passa ufficialmente per la prima volta nella storia in ‘serie B’. Nessuna agenzia di rating aveva infatti mai tolto la ‘A’ al debito sovrano italiano, che oggi per Standard and Poor’s vale ‘BBB+’, tre gradini dalla categoria speculativa ‘junk’, che per l’agenzia inizia a BB+. Con il taglio già deciso a settembre scorso da parte di S&P, che ha portato il rating da ‘A+’ ad ‘A’ semplice, e con quello di Moody’s di aprile (da ‘Aa2′ a ‘A2′), l’Italia era già ai livelli più bassi mai toccati con le due agenzie.