Comincia stasera la Trilogia d’autunno incentrata sul capolavoro di Giacomo Puccini
La bohème: è questa l’opera di apertura della Trilogia d’autunno che comincia stasera, alle 20.30, al Teatro Alighieri, in replica il 12 e il 14 dicembre. Sarà una settimana interamente dedicata a Puccini, eco delle precedenti trilogie: quella dedicata a Shakespeare del 2013 (con le opere Macbeth, Otello, Falstaff) e la “trilogia popolare” dell’anno prima (Rigoletto, Il trovatore, La Traviata). Quest’anno solo La bohème, capolavoro più conosciuto e amato di Puccini, autore che nelle scorse edizioni non è stato preso molto in considerazione.
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Di Cristina Mazzavillani Muti sono la regia e l’ideazione scenica. Protagonista della storia sono gli innamorati Mimì e Rodolfo, i loro sogni e le loro amicizie. Vita, amori e avventure di una illusa generazione alla ricerca di sè stessa e del futuro. Sarà il maestro Nicola Paszkowski a dirigere l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, giovane che ha già numerose volte collaborato con il Ravenna Festival.
I protagonisti dell’opera sono: il soprano Benedetta Torre (Mimì), il tenore Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo), il soprano Damiana Mizzi (Musetta, nella recita del 14 intepretata da Maria Mudryak) e il baritono Matias Tosi (Marcello). Inoltre, saranno Daniel Giulianini (Schaunard), Luca Dall’Amico (Colline), Giorgio Trucco (Benoît) e Graziano Dallavalle (Alcindoro) a completare il cast.
Il Ravenna Festival è dal 1990 uno dei più prestigiosi festival in Europa. Dedicato all’opera, alla musica e alle arti, il Festival è caratterizzato da un programma vario, che include diversi generi e arriva senza ostacoli a tutte le fasce d’età. Scelte anche con molta attenzione le locations nella città di Ravenna che faranno da sfondo all’opera. In questo caso il Teatro Alighieri, eletto da Riccardo Muti, maestro d’orchestra, come sede della prima edizione della sua Italian Opera Academy inaugurata col Falstaff (produzione di Ravenna Festival 2013).
Insomma, è un appuntamento imperdibile con uno dei Festival più curati e innovativi, con tecnologie in grado di dare una luce sempre diversa alle grandi opere di Verdi o Puccini.
E.S.
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