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Adesso andiamo a visitare il Duomo, il Museo Arcivescovile e il Battistero Ortodosso. Torniamo indietro, facciamo i nostri acquisti, un souvenir è sempre attraente, non importa che qualcuno li consideri paccottiglia, il valore non è la cosa ma ciò che rappresenta per noi e Ravenna val bene un ricordo. Questa volta non passiamo per via Diaz, prendiamo la via Mariani, passiamo davanti al teatro di Ravenna dedicato a Dante Alighieri, proseguiamo, possiamo svoltare a destra in quella via chiamata un tempo “delle Melarance” e luogo di ritrovo della famosa e tragica “setta degli accoltellatori”, oggi si chiama via Mentana, qui sulla destra c’è una deliziosa bottega di un tempo: una drogheria già questa attività non esiste più, qui c’è un’ulteriore attrattiva in più, l’arredamento è di fine ‘800 in stile liberty, era l’arredamento della farmacia dei domenicani, che avevano la loro chiesa poco distante. Dopo questo negozio vi è una rifornita cartoleria in stile vecchia Inghilterra, poi una coltelleria con strani armi ed infine una vetrina con la tipica stampa romagnola su disegni di Tonino Guerra, dalla parte opposta di via Mentana locande ed un forno da poco aperto che sforna delizie da fine del mondo. Ma dirigiamoci al Duomo, prima di arrivarci incontreremo maestosi palazzi, ognuno ha la sua storia, a volte tragica. Ci troveremo in una grande piazza, contornata di Palazzi, oggi parcheggio, domani non si sa, qui se avete fame troverete un ristorante con una buona cucina a prezzi modici: “Scaì”. Se volete assaggiare il rito domenicale di un tempo dei romagnoli, qui lo potete fare: passatelli in brodo, lesso misto, zuppa inglese, ottima anche la pizza. Siccome ci siamo fermati a fare shopping e a mangiare ci dirigiamo verso il Giardino delle erbe dimenticate che è proprio qui sulla piazza a rilassarci fra le antiche piante, al Duomo andremo nel pomeriggio.
immagine di Teoderica, La Fauna del Museo Arcivescovile
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