Ricordate l’articolo di Giuseppe Milano di qualche mese fa, che commentava la famigerata determina dirigenziale n. 245 del 3 luglio 2012 che comunicava “l’avvio del procedimento per la sottoposizione a vincolo di quattro quartieri del Centro di Bari (Bari vecchia, Murat, Libertà e Madonnella)”?
In tale determina erano contenute delle linee guida, con relativi divieti e prescrizioni per progettisti e costruttori nonché committenti pubblici e privati. Per esempio, nel quartiere di Bari Vecchia del capoluogo pugliese veniva vietato l’installazione di infissi in metallo e quelli in plastica.
Comprensibilmente si era sollevato un vespaio di polemiche da parte delle associazioni dei costruttori e dei produttori di materiali e tecnologie per il settore dei serramenti.
Il presidente di ANCE Bari, Di Bartolomeo, aveva addirittura detto, a proposito di chi aveva redatto il provvedimento: “chi ha scritto la determina, forse, non si è reso conto dei progressi degli ultimi due/tre decenni nel campo dei materiali per serramenti in acciaio, alluminio e PVC, nelle finiture, nelle sagome e nelle forme dei profili degli infissi”.
Oggi, dopo un incontro propedeutico avvenuto a fine dicembre tra i rappresentanti di Uncsaal e quelli della Regione Puglia, sembra essere stata sotterrata l’ascia di guerra e si da spazio al dialogo. Nello specifico, Uncsaal e PVC Forum hanno elaborato una proposta congiunta sul tema che sarà discussa il prossimo 30 gennaio 2013 con i dirigenti del servizio assetto del territorio della Regione Puglia.
Nella proposta (leggi la lettera congiunta Uncsaal e PVC Forum Italia) si ribadisce la posizione condivisa, sottolineando che le autorità preposte alla salvaguardia del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico dell’area centrale della città di Bari devono avere l’opportunità di discriminare sulle scelte puramente estetiche ma non materiche in quanto, grazie alle avanzate tecnologie oggi disponibili, è possibile realizzare serramenti in PVC e in metallo (in alluminio, acciaio e leghe) assolutamente identici nell’aspetto, per forma, finitura superficiale e colore, a quelli considerati “più tradizionali” in legno.
Articolo di Mauro Ferrarini