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Razzismo in America: afroamericano ucciso

Creato il 29 settembre 2013 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Ennesimo caso di razzismo in America: un ragazzo afroamericano è stato ucciso da 12 colpi di pistola. L’accusato è un poliziotto del North Carolina

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Razzismo e violenza di nuovo al centro della cronaca americana, in questo nuovo caso di omicidio. Dopo appena due mesi dalla scarcerazione di George Zimmerman, il poliziotto che ha ucciso Trayvon Martin, ecco che si ritorna a parlare di delitti per pregiudizi e razzismo, nei confronti di persone che non hanno la pelle bianca. In North Carolina un ragazzo di colore è stato ucciso dalla polizia con dodici colpi di pistola perché scambiato erroneamente per un criminale. L’episodio è avvenuto lo scorso sabato notte, nella città di Charlotte, North Carolina. Jonathan Farrell, ventiquattrenne, atleta ed ex giocatore della squadra di football della propria università in Florida, stava viaggiando con la sua auto, quando la vettura è finita in un burrone. Nonostante la caduta e il colpo ricevuto, il ragazzo è riuscito a liberarsi dall’automobile, sfondando il vetro del parabrezza. Quindi, una volta arrampicatosi su per il burrone, ha raggiunto la strada e cercato aiuto. Il caso vuole che nelle vicinanze ci fosse una casa abitata da una donna; Farrell, intontito e dolorante ha bussato più volte alla porta per chiedere soccorso. Tuttavia, a causa del tardo orario (erano infatti le due di notte) e dell’insistenza dei colpi, la donna ha pensato si trattasse di un ladro che volesse entrare con la forza. Così, spaventata, ha chiamato il 911 mettendo in allerta la polizia.

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Tre agenti sono giunti sul luogo e hanno visto Jonathan che, barcollante, veniva verso di loro correndo e gridando. Presi dallo spavento e convinti che si trattasse di un criminale, intenzionato a colpirli, sono intervenuti e uno di loro, Randall Kerrick, ha sparato al giovane colpendolo per dodici volte. “Sono stato aggredito e mi sono difeso“; sono queste le parole usate dal poliziotto per giustificare il proprio intervento.

Stando alle fonti dei notiziari americani, l’uomo è stato incriminato con l’accusa di omicidio colposo e uso della forza eccessiva in legittima difesa. Tuttavia, poco dopo l’arresto, Kerrick è stato rilasciato per il pagamento della cauzione di 50 mila dollari. Nonostante le dichiarazioni della polizia, l’avvocato della famiglia Farrell smentisce la voce di un’aggressione da parte del defunto ragazzo, ammettendo pubblicamente che si è trattato di un vero e proprio errore di identità. Jonathan Farrell sarebbe stato scambiato per un criminale a causa della sua pelle scura e per questo ucciso a sangue freddo.

Jonathan era un ragazzo totalmente americano sopravvissuto a un terribile incidente, chiedeva aiuto ed è stato crivellato di colpi.Il caso ha sconvolto il popolo americano e riacceso l’indignazione pubblica, già animata dalla recente notizia dell’assoluzione dell’assassino di Trayvon Martin, afroamericano ucciso lo scorso febbraio. È infatti opinione comune che negli Stati Uniti vi sia un forte sentimento di odio e razzismo nei confronti degli afroamericani. Nonostante siano cittadini americani, nonostante abbiano gli stessi diritti, nonostante vivano in un “paese libero” che si dichiara equanime nei confronti di tutti, la differenza di colore e di cultura rappresenta un forte divario tra i bianchi e i neri. E, cosa ancora più sconvolgente, pare che questo pregiudizio sia presente non solo nelle persone comuni, ma anche negli organi di stato, gli uomini che governano e la stessa polizia. Si tratta, questo, di un fatto assai grave; se infatti gli uomini di legge, che dovrebbero proteggerci, sono corrotti, a chi possiamo riporre la nostra fiducia e la nostra vita?


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