“Qualcuno sta portando avanti un piano per i diritti dei cittadini che intende dare uguali diritti ai Baha’i, agli Ebrei e ai Mussulmani…noi non potremo mai accetare una simile idea”. Queste le parole con cui l’Ayatollah Mesbah Yazdi, personalità vicina alla Guida Suprema Ali Khamenei, ha indirettamente commentato la proposa della Carta dei Cittadini, presentata da Rohani nel novembre scorso. Nella bozza presentata da Rohani, va sottolineato, le minoranze religiose non vengono affatto elevate al livello dell’Islam. La Carta, infatti, pur menzionando l’uguaglianza di tutti i cittadini iraniani in base alla loro etnia, genere e classe sociale, non menziona affatto il termine “religione”, lasciando volontariamente aperta una porta alle più diverse interpretazioni.
Nonostante le lacune della proposta del Governo Rohani – denunciate dai giuristi – l’influente Ayatollah ha voluto immediatamente mettere le mani avanti. Parlando davanti ad una platea di studenti e insegnanti, Mesbah Yazdi ha rimarcato come l’unico standard di giudizio sui diritti del popolo iraniano debba essere l’Islam, da lui considerato perfetto. Per questo, ha sottolineato il clerico sciita, non soltando debbono essere rifiutati concetti occidentali come “i diritti umani”, ma è necessario anche mettere dei paletti che differenzino i mussulmani dai non mussulmani. “L’uguaglianza tra un Baha’i e un mussulmano” - ha affermato Yazdi - “non ha alcun significato nell’Islam”. Stessa cosa deve intendersi per gli Ebrei, la cui definizione al massimo può essere quella di cittadini di seconda classe. Ricordiamo che nell’Islam i Cristiani, gli Ebrei e i Zoroastri sono considerate minoranze protette, ma debbono essere soggette al pagamento di una apposita tassa.
L’Ayatollah Yazdi, un ultraconservatore, non è nuovo ad uscite di questo genere. Nel 2010 Mesbah Yazdi disse chiaramente che ogni deviazione morale in merito alla sessualità andava soppressa e che termini come democrazia e libertà non dovevano avere spazio in Iran. L’Ayatollah Mesbah Yazdi, come suddetto, è purtroppo molto influente nella Repubblica Islamica: membro dell’Assemblea degli Esperti, organo responsabile dell’elezione della Guida Suprema, Yazdi è stato allievo dell’Ayatollah Mohammad Beheshti, nominato da Khomeini come suo naturale successore, ma ucciso nel 1981 in un attentato. Mesbah Yazdi è considerato la mente dell’intervento massiccio dei Pasdaran nella politica iraniana, causa prima del fallimento della Presidenza riformista dell’Ayatollah Khatami.