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re: la prima Comunione

Creato il 18 maggio 2014 da Nicolasmeletiou

Oggi è il mio Compleanno, anzi no, era quello di mio Padre, ma per una serie di situazioni legate alle separazioni, e agli Stati, seppi solo a 8 anni mentre viaggiavo in automobile con mia Madre che non ero nato oggi, ma bensì il 19 di due mesi prima!

Ma non è questo il principale trauma di quel momento, ce ne fu uno maggiore per quelle che erano le caratteristiche e le aspettative di un bambino, a quell’età.

Sono nato Greco e battezzato Greco Ortodosso in una chiesa a Genova e nella nostra religione si riunisce il Battesimo, La Prima Comunione e la Cresima in una sola funzione che avviene circa a 8 mesi dalla nascita.

E così per me è stato, solo che poi sono cresciuto nel posto “sbagliato” come succede a migliaia, milioni di persone ogni giorno, in qualunque paese del mondo dove esistono mentalità ottuse, prive di aperture e compassione per il prossimo.

Vengo messo poi, così piccolo (5 anni) in un collegio dei frati Barnabiti e ovviamente, sono il “diverso” gli altri miei compagni provano le varie cerimonie ed io vengo sempre messo in disparte, quasi che a toccare un ostia facessi un sacrilegio, e così il “comprensivo” clero mi trattava.

Poi venne il trauma quello vero, cioè, quello che prova un bambino di otto anni nel vero senso, quando mi ritrovo a Busseto PR, da un fantastico e generoso Zio (Sergio) e con due Cugini (Pier Paolo e Stefano) , che anche loro hanno la mia stessa età, anzi il più grande un anno in più, ma che sono “dentro” il sistema e la consuetudine, di come viene festeggiata la prima Comunione in Italia, ed in pratica, agli occhi di un bambino, con una montagna di regali!(Pier

Particolarmente alta, se si parla di una Famiglia benestante, in cui di certo non mancavano i 100 “amici” che avrebbero contribuito a rendere la “montagna” sempre più alta.

E così fu infatti, quel giorno, la montagna era molto alta ed io rimasi in pianura, solo e senza un regalo.

Tutti gli occhi dei partecipanti rivolti verso i miei Cugini ad aprire i regali ed io lì in un angolo a provare solo quello che un bambino orfano di genitori, il Papà era morto la Mamma in giro a lavorare, può provare in quel frangente.

Ancora oggi ne porto il ricordo di quanto sia stata profonda la ferita.

Ma, come sempre, sono stato fortunato, grazie ad una grande persona, che non ho mai smesso di ringraziare tutta la vita, che nomino spesso nel mio dentro e nel fuori di chi la conosce e che ebbe un cuore e una compassione così grande da arrivare verso di me con un pacchetto, un regalo, e guardandomi negli occhi, che erano pieni di lacrime, mi disse, “questo è per te”.

Iniziai a saltare… a urlare a tutti che anch’io avevo un regalo, cercando di attirare l’attenzione verso di me per poi finalmente aprirlo… ed era una trombetta di plastica colore oro, bellissima, la più bella trombetta mai esistita al mondo, la mia trombetta!

Ricordo I miei Cugini che smisero di “scalare” la loro montagna perché volevano assolutamente la mia trombetta, ed io senza fiato ed esausto andavo in giro a suonare per tutto il giardino della casa, orgoglioso di quel magnifico regalo, della mia trombetta e nel mio subconscio, di qualcuno che si fosse ricordato di me.

Desidero ringraziare, anche pubblicamente, questa persona, Maria Teresa Bertolazzi, che vive a Soragna.

Proprio ieri, ho ricevuto un suo messaggio in cui mi manda i “suoi auguri, con tanto affetto”, ed io qui pubblicamente, desidero dirle che quella trombetta, come tante altre emozioni che la vita mi ha offerto, è servita per farmi andare avanti, per continuare a scalare la mia montagna, per continuare a sperare.

E così dovremmo fare noi tutti con il prossimo, capire queste situazioni e aiutare, perché anche un piccolo gesto crea un grande episodio che ogni giorno ci occorre, con la compassione e l’amore, come Maria Teresa quel giorno ha fatto con me.

Oggi ho avuto l’onore di vedere la Comunione di Lisa e di Anna, e insieme a un messaggio di Karin, mia Maestra di YOGA a Camerino, e queste emozioni, è uscito questo ricordo, con tanta strada percorsa da allora e con la fede e certezza sempre maggiore nel portare la compassione e l’amore nel mio cammino.

Grazie Maria Teresa!

 

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Lisa Cervelli   Anna Salvioni



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