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Real Madrid-Barcellona 3-1: il Clásico va in blanco!

Creato il 25 ottobre 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
25th ott, 2014 · commenti
Clásico

Real Madrid contro Barcellona, chiamatelo come volete: “match da videogame”, “parata di stelle”, “blancos contro blaugrana“, tante sono le definizioni possibili ma chiamatelo Clásico e saprete cosa aspettarvi. Gli occhi del mondo guardano al Santiago Bernabeu, Luis Enrique manda in campo Suarez – esordio blaugrana per lui – che va a comporre un attacco stellare con Neymar e Messi. L’asturiano non rinuncia a Mathieu, Alves sull’altra corsia, in mezzo Piqué e Mascherano. In mezzo il noto trio Iniesta, Xavi, Busquets. Ancelotti non può contare su Gareth Bale, le alternative non gli mancano, Benzema centravanti sostenuto dal terzetto Ronaldo-James-Isco. La qualità non manca neppure nella coppia di median, Kroos e Modric a generare gioco, di fronte a Casillas linea a quattro: Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo.

Match che parte subito a mille all’ora, tre minuti e arriva il primo gol. Neymar si trova particolarmente a suo agio nel Clásico evidentemente, dopo essersi accentrato dalla mancina lascia partire una rasoiata che trafigge Iker. Il primo ammonito del match è – udite udite – Leo Messi. Luis Enrique gli chiede maggiore intensità e lui cerca di fare tutto il possibile in fase di ripiegamento. Il Santiago Bernabeu è una bolgia, al nono minuto Piquè sbroglia sul cross basso di Benzema, è un vero assedio. Pochi secondi e tocca a Benzema, marcato stretto da Mascherano lo spagnolo riesce nella torsione di testa ma c’è la traversa a negargli il gol, poi sulla ribattuta il centravanti manda la palla in curva. Spettacolo straordinario. Il Barcellona concede troppo spazio ai terzini del Real Madrid, vere e proprie ali in questa fase dell’incontro, non si vede la proverbiale densità in non possesso di marca blaugrana e i fendenti bianchi solcano il campo. Serve il sacrificio di tutti, il secondo ammonito dell’incontro è Neymar. Provvedimento forse un po’ severo – brasiliano col gomito largo su Ramos – il signor Jesús Gil Manzano vuole farsi rispettare al suo primo Clásico.

Arrivati al ventesimo il Barcellona riesce ad alleggerire la pressione, complice il pressing troppo basso delle maglie bianche. Messi ha voglia di record e ci prova due volte, clamorosa la seconda su cross di Suarez: poco cattivo l’argentino ma buonissima la risposta di Casillas con il ginocchio. Al 25esimo Cristiano Ronaldo parte in contropiede e va a cercare il rigore andando addosso a Busquets, l’arbitro lascia correre e fa bene. I bianchi hanno protestato anche in avvio un contatto tra Piqué e Benzema. Il rigore però c’è, solare, al 33esimo. “Difensore scivoloso difensore pericoloso” diceva Carlo Mazzone, Piqué va a terra e ferma con il braccio un traversone basso da destra. Al cospetto del portiere fin qui mai battuto in campionato si presenta Cristiano Ronaldo. Il portoghese non si scompone, mette nel sacco ed è sempre più capocannoniere della Liga. Finisce qui l’imbattibilità di Claudio Bravo.

Non c’è un attimo di tregua, Clásico a corrente alternata, entrambe le squadre cercano il gol con coraggio. Il Barcellona ha avuto le occasioni più nitide del primo tempo ma non va dimenticata la traversa di Benzema, Real Madrid pericoloso soprattutto con i cambi di gioco e proprio da una di queste soluzioni nasce un nuovo pericolo per Bravo: James non riesce ad incornare bene il traversone giunto dall’out di destra. Il primo tempo finisce in parità, risultato tutto sommato giusto alla luce di quanto visto. E’ un Clásico da vivere fino alla fine.

Il secondo tempo del Clásico parte sulla falsa riga del primo, ritmo furioso con il Real Madrid che incendia il prato del Bernabeu. Cinque minuti e fa centro l’uomo che non ti aspetti. Toni Kross dalla bandierina batte il corner conquistato da Cristiano Ronaldo, palla che spiove in area e Pepe la piazza in fondo al sacco con un’inzuccata perfetta. Barcellona che si riporta avanti, Casillas risponde con i riflessi dei bei tempi sulla legnata di Mathieu al 56esimo. Primo cambio: Rakitic al posto di Xavi, sempre più risicato il minutaggio per il regista spagnolo ch guarda dalla panchina i suoi compagni subire un altro gol. Isco – cresciuto enormemente nella ripresa – sfrutta al meglio un’indecisione difensiva e innesca l’azione che mette Benzema nelle condizioni migliori per infilare Bravo. Assist di James Rodriguez. Non manca niente a questo Real Madrid, a voler essere pignoli manca proprio l’uomo più atteso: Cristiano Ronaldo. Il portoghese sbaglia tantissimo e cerca colpi strani quando basterebbe affidarsi alla semplicità e alla magia dei suoi piedi per fare male.

Dura 68 minuti la prima partita di Suarez, positiva al netto di una condizione non ottimale, Pedro in campo. Il Real ha tanto campo a disposizione, Benzema potrebbe calare il poker ma la mira è da rivedere. Non è una serata fortunata per il Barcellona, infortunio per Iniesta che chiede il campo e lascia il posto a Sergi Roberto. I Blancos fanno faville sulle fasce, Marcelo e Carvajal mettono in imbarazzo i dirimpettai, a tenere in piedi la baracca blaugrana è il solito straordinario Mascherano. L’argentino è di gran lunga il migliore dei suoi, il suo connazionale con la maglia numero dieci invece non riesce a lasciare il segno. Barça che ha già effettuato tutti i cambi, le merengues ne fanno tre nel giro di quattro minuti. Tanti applausi, meritatissimi, per Isco, Benzema e Modric, dentro nel finale Illaramendi, Khedira e Arbeloa, un terzetto per evitare eventuali scherzetti blaugrana.

Il Barcellona è alle corde, Clásico potrebbe chiudersi con un passivo ancora più pesante ma il Real Madrid si diletta con un pizzico di accademia e si gode l’atmosfera. Finisce tre a uno (clicca QUI per gli highlights) , risultato netto. Canti politici incendiano le tribune del Bernabeu, si avvicina il referendum del 9 novembre circa l’indipendenza della Catalogna. Stasera ha vinto la Castiglia senza se e senza ma.

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