Reattore nucleare a fusione costruito in casa - seconda parte Immaginate la sorpresa dei vicini di casa di Mark Suppes, web developer trentaduenne di New York, quando hanno scoperto che la passione di quest'uomo non era solo quella di spendere la notte di fronte ad un computer, ma progettare e costruire un reattore a fusione. E dopo due anni di impegno, c'è anche riuscito.
Accumulando parti acquistate su Ebay al prezzo totale di 35.000 dollari, e grazie alle donazioni raccolte attraverso un gruppo di appassionati, circa 4.000 dollari, Suppes ha costruito un reattore a fusione funzionante. Ovviamente, non è riuscito laddove tutti gli scienziati del mondo sono bloccati, produrre più energia di quanta se ne consumi; ma il risultato è notevole, occorre ammetterlo.
Suppes si va ad aggiungere alla lista di costruttori amatoriali di reattori a fusione, che attualmente conta 38 persone tra le quali un ragazzino di 15 anni del Michigan ed uno studente dell' Ohio. "Sono stato ispirato, credendo di poter realizzare una tecnologia che potrebbe risolvere i nostri problemi energetici, e credevo fosse qualcosa che avrei potuto almeno iniziare a costruire" afferma Suppes, intervistato dalla BBC.
Negli Stati Uniti non è affatto illegale costruire un reattore a fusione in casa. Come sostiene Anne Stark, del Lawrence Livermore National Laboratory in California:"Fino a quando un privato cittadino ottiene il materiale legalmente, può fare ciò che vuole". Suppes ha reperito il materiale su Ebay in modo perfettamente legale, e non utilizza materiale radiattivo, per cui è perfettamente in linea con la legge.
Il problema comunque è quello di tutti i reattori a fusione del mondo: produrre più energia di quanto ne consumi il reattore stesso. Fino ad ora la sfida si è rivelata estremamente difficile, e questo traguardo non è stato raggiunto da nessuno, amatori o scienziati.
Ma tentare di realizzarlo non ha tutti i rischi che comporta la fissione tradizionale. "Non c'è modo di avere alcun tipo di incidente con la fusione" sostiene Neil Calder, portavoce di Iter, un progetto internazionale iniziato nel 1985 che prevede la realizzazione di un prototipo di reattore a fusione efficiente. "Non c'è inquinamento, gas serra, non lo si può utilizzare come arma. Ha così tanti vantaggi".
Iter, finanziato dall' Unione Europea, dagli Stati Uniti, e da Russia, Cina, India e Sud Corea, è un progetto multi-miliardario che si realizzerà concretamente nel 2019 con il primo reattore avanzato a fusione in Francia. Si spera che il reattore possa generare almeno la stessa energia che consuma, portanto il bilancio energetico in pareggio.
Ed è proprio questa speranza che alimenta la comunità di appassionati di reattori a fusione in tutto il mondo, che si riuniscono sul sito Fusor.net per scambiarsi idee ed opinioni sulla fusione nucleare. "Abbiamo persone di ogni tipo, da fisici ad elettronici fino a meccanici di automobili, anche un bidello. E tutte queste persone condividono la passione per la fusione nucleare nelle loro case" spiega Richard Hull, fondatore di Fusor.net.
Alcuni scienziati rimangono scettici sul reale funzionamento di questi reattori. Ma Suppes dimostra che il suo funziona realmente mostrando come il congegno emetta un sottoprodotto della fusione, un neutrone veloce.
"I ricercatori reali che lavorano a Los Alamos (Department of Energy National Laboratory) e che lavorano ai Lawrence Livermore Lab stanno seguendo e commentando il mio progetto, anche se non è un progetto ufficialmente riconosciuto" aggiunge Suppes.
Il progetto di Suppes ha causato qualche problema con i vicini, com'è facile immaginare. "Un reattore nucleare fatto in casa costruito a Brooklyn. Credevo ci fossero delle regole e delle leggi riguardo al giocare con la fusione nucleare nel proprio appartamento" afferma Stephen Davis, residente di Brooklyn. "Non sono sicuro vorrei che [Suppes] vivesse vicino a me".
Un altro residente, Christopher Wright, ammette le buone intenzioni di Suppes, ma è ugualmente preoccupato. "Il fatto che stia costruendo una nuova forma di energia è buono e giusto. Ma senza l'opportuno lavoro scientifico alle spalle, non so se sia davvero una buona idea".
Non la pensano però tutti allo stesso modo, come dimostra Chris Stephens, newyorkese: "Credo sia una buona idea. Se un tizio può creare un'invenzione come quella, dovrebbe diffonderla in modo da non farci più dipendere dal petrolio".
E se il vostro vicino di casa stesse maneggiando un reattore nucleare?
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