«Dunque se capisco bene non sopporti che altri che abbiano qualche cosa a che fare con un pensiero religioso, possano influenzare la tua vita o quella degli altri. Però non ti duole e non ti indigni allo stesso modo se altri centri di potere (economico, politico ....) fanno la stessa cosa. E così, invece di aprire un blog che so... come dici per esempio sugli omosessuali o in difesa della teoria dell’evoluzione o di altre idee specifiche che ti stanno a cuore, ti metti di traverso contro delle altre. E perché? Solo perché parlano di Gesù/Yahweh/Allah/Visnù? Ho difficoltà a seguirti. Se hai qualche idea specifica, sostienila e difendila, ma mi sembra assai debole il dire “contrasto tutti quelli che mi parlano in nome Gesù/Yahweh/Allah/Visnù perchè mi piace così e basta”.»
Il mio problema non sono le idee (politiche, economiche o sociali) differenti dalle mie, perché sono convinto che altre persone possano legittimamente giungere a conclusioni differenti dalle mie.
Il mio problema sono le differenze nei principi fondamentali: se li condividiamo, bene; se no, non posso accettare le tue idee. Un esempio banale potrebbe essere il caso del razzismo: se non accetti il principio fondamentale che tutti gli esseri umani abbiano gli stessi diritti, non posso accettare neppure che tu possa sostenere idee di discriminazione razziale. Un esempio meno banale è quello della scienza: sei liberissimo di credere in tutto ciò che ti dice la tua religione, ma non accetto che tu possa imporre l'insegnamento del creazionismo nelle scuole, spacciandolo per scienza, o comunque la presentazione distorta della teoria dell'evoluzione, solo perché è incompatibile con la tua religione.
Riguardo all'argomento del blog: purtroppo non ho un tempo infinito a mia disposizione. Questo significa che devo necessariamente fare una scelta tra i possibili argomenti di cui parlare. Questo blog era nato come zibaldone di pensieri, ma ha avuto una rapida convergenza su argomenti religiosi; in parte perché ci sono blogs politici/scientifici/economici di ottima fattura, mentre i blog sull'ateismo sono pochi; e in parte perché in questo periodo sono più interessato a questi argomenti che ad altri.
Quanto alle idee specifiche: la mie sono che Dio non esiste, che si può essere moralmente giusti e vivere una vita soddisfacente anche così, che la religione è un fenomeno naturale e che solo accorgendosi di questo si possono risolvere alcuni problemi. Se queste idee non emergono dal blog, significa che il blog è pessimo, ma le idee ci sono :-)
«E’ però ci sono tante altre cose che influiscono sulla vita di tutti noi: le idee di Nietche, ad esempio; le scelte economiche di molte multinazionali impattano sulla vita di tutti; queste sono fatte nei palazzi che non sappiamo; molti politici più o meno in vista influenzano la vita di tutti noi anche se certe loro idee sono minoritarie; le varie massonerie nazionali e internazionali fanno lo stesso; anche chi chiede il matrimonio degli omosessuali vuole trasformare la società e quella in cui vivranno i nostri figli, e se loro riescono a far passare le loro idee, io dovrò pagare le tasse anche per far adottare bambini a coppie omosessuali, che io considero violazione del diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre; anche chi propone l’eutanasia o chi vuole legittimare la produzione di essere umani come un prodotto commerciale fa la stessa cosa; tutte queste cose mirano a trasformare l’umanità in un qualcosa di diverso, perchè mirano a modificare il concetto di “bene sociale condiviso”. Vera questione non è se vogliamo trasformare o no: ma verso dove vogliamo andare?»
Io sono uno di quelli che da anni non acquista (o cerca di non acquistare) prodotti delle multinazionali, perché ritiene che un'economia "locale", per quanto possibile, sia un progetto migliore di quella "globale". Ho anche opinioni sul matrimonio tra omosessuali (favorevole), sull'adozione dei bambini da parte di single e omosessuali (favorevole, ma con dubbi), sull'eutanasia (favorevole): se vuoi ne discutiamo, ma, sinceramente, non vedo cosa c'entri questo con quello che sto dicendo ora, che, cioè, alcune ragioni mi paiono condivisibili, altre meno, ma che i principi fondamentali, gli "assiomi" del nostro ragionamento, se mi concedi questo termine, non possono essere le fedi personali.
«Come mai allora non ti rivolgi anche verso questi centri di pensiero/potere, che altrettanto vogliono “influisce sulla vita altrui”, cioè sulla nostra? O ammetti che tutti possono farlo, oppure non può farlo nessuno. Nel secondo caso è anarchia pura, un mondo che non esiste. Nel primo dovresti includerci anche coloro che parlano nella società in nome di Gesù/Yahweh/Allah/Visnù. Se hai un problema tutto personale con il secondo gruppo, ti invito a superare questo stato, e a confrontati ed entrare in dialogo anche con le idee di queste persone, senza pregiudizi.»Credo di avere già risposto, ti riassumo la mia posizione. (1) C'è una differenza fondamentale tra non condividere le opinioni di qualcuno e non condividere le regole fondamentali: solo nel secondo caso posso "pretendere" che l'opinione altrui vada cambiata. (2) Trovo più efficace concentrare le mie poche e poco valide forze su questo argomento, che attualmente è più vicino alla mia sensibilità.
«Personalmente, non nego a nessuno la possibilità o il principio di “influisce sulla vita altrui”, anzi. Cerco invece di dimostrare e convincere che certe idee sono sbagliate, per quello che posso. Per quanto riguarda i cristiani, dire loro: “pregate pure nelle vostre chiese, ma non dovete occuparvi di umanità.” è come chiedere a una mamma di non allattare il proprio figlio.»
Per poter definire "sbagliata" un'idea devi avere un concetto di "giustizia", di "corretto pensare" a cui paragonarla. Se il tuo interlocutore non condivide questa idea, come fai? Il primo passo diventa, appunto, condividere questa idea fondamentale, cosa che sto cercando di fare. E l'idea fondamentale, per me, è che non è corretto appellarsi alla propria presunta verità rivelata quando ci si occupa della collettività in cui si vive.
«La faccenda “del demiurgo si / demiurgo no” è un tuo legittimo interesse personale, ed è oggi una discussione della scienza teologica, ma non fa parte della fede, (della dogmatica): in questo senso hai ragione a dire che non è così importante;
Altro è ben più importante: che Dio è Amore, come Benvenuti ha più volte ripetuto. Per me, come per mia zia, come per il prof. Benvenuti, come per tutti quelli venuti prima, questa è la prima e assoltua cosa più importante: è una questione centrale nella fede (=se togli questo, crolla tutto). Che poi possiamo anche aprire un discorso sulla sua demiurgicità o meno, è una cosa relativamente recente nella storia: prima degli shock Galieo+Darwin ad esempio tutti pensavano che fosse effettivamente una specie di demiurgo, e ancora oggi molti lo pensano, o semplicemente ignorano la cosa: ma questo non intaccava più di tanto il cuore del cristianesimo del Dio-Amore e non intacca la loro fede, che è la cosa più importante, perchè non viola nessun dogma. Oggi quasi tutti i teologi rifiutano l’idea del demiurgo e possiamo dire che la scienza moderna ha contribuito moltissimo ad abbatterla, ma non è mai in discussione l’altro fattore: il Dio-Amore, il suo atto creativo come atto d’amore (Prologo di Giovanni). Può anche darsi che, nell’edificazione del Regno di Dio, un giorno si definisca in senso dogmatico la non demiurgicità di Dio: ma per ora accontentiamoci dei dogmi che abbiamo.
Noi qui siamo arrivati a parlare di demiurgo perchè in questa discussione, nel tuo cammino di ricerca personale, se ne è parlato; se tu vedi che è così fondamentale sapere circa la faccenda del demiurgo, lo è certamente per te, fa parte del tuo cammino personale fatto di domande e di curiosità legittime, ed è certo anche questo un modo per avvicinarsi a Dio; ma non lo è in generale, e men che meno essenziale per tutti.»
Tu scrivi che il Dio creatore non è importante, che è più importante riconoscere il fatto che Dio è Amore (con la 'a' maiuscola). Bene, posso anche concedertelo.
Ricorda, però, che l'obiezione di Benvenuti (il post orginale verteva su questo) criticava Hawking per aver confutato un Dio creatore che non è quello della Chiesa cattolica, quello formulato da Ratzinger. Ma Hawking sta parlando con la gente comune, non con Ratzinger, e la gente comune - su questo penso che concordiamo tutti - non conosce la formulazione del Dio creatore di Ratzinger e pensa che Dio abbia "materialmente" creato l'universo. Allora invece di dire che Hawking ha torto, bisogna dire che la stragrande maggioranza dei cristiani non crede in ciò che la Chiesa intende per "Dio creatore". Che poi questo non sia un dogma è un altro discorso, qui si parlava dell'affermazione di Haking, non di teologia.
«Concordo pienamente con il prof. Benvenuti riguardo “H/H/O/V vs Nietsche”
l’ateismo alla Hawking / Hack / Odfffredi / Veronesi somiglia più a marketing per far parlare di se e vendere libri, che non a un profondo pensiero autentico: (la Chiesa stessa ha da tempo superato da più di un secolo quelle posizioni semplicistiche e non a caso si tiene lontana dalle polemiche USA sull’intelligent design) e siccome ormai parlano al vento, non hanno più nessuno con cui confrontarsi davvero (se non qualche pastore di qualche setta fondamentalista protestante nord americana); ma a loro basta vendere libri o essere invitati al talk show per alimentare la loro fama: questo non è dialogo, è autismo, perché parla solo con se stesso. E’ puro folklore: ma è proprio quello che serve per un buon business, per la massa. Con questo non voglio insinuare che non credono a quello che dicono o sparare a zero su tutti quelli che la pensano allo stesso modo: si possono fare ottimi affari essendo convintissimi e sinceri in quello che si dice, basta che faccia presa su molti (anzi, solo se si è convinti si è anche convincenti, quindi direi che le due cose vanno insieme) quindi non dubito della loro buona fede.
E non voglio neanche dire che fare affari è “di per se” una brutta cosa: anche l’editoria cattolica in questi anni è in forte crescita (anche se non sempre con virtù) Lo accuso invece di essere un ateismo autistico, perché non ha veri interlocutori.
Infatti, anche se vende molti libri, non incide ne trasforma davvero la società e il pensiero.»
Riguardo all'ateismo di Hawking et al., tu dici che è un ateismo "autistico" perché non ha interlocutori, perché la Chiesa ha superato da tempo le posizioni che questo ateismo attacca. Che la Chiesa abbia superato quelle posizioni "semplicistiche" mi pare un fatto rilevante (e ci sarebbe altro da dire su questo), ma non credo che gli atei moderni non abbiano interlocutori. Ci sono, per esempio, più cristiani che intendono il Dio creatore come lo intende Hawking che come lo intende Ratzinger, e questi sono interlocutori importanti di Hawking. Ci sono cristiani che credono che le storie della Bibbia siano Storia, e questi sono interlocutori importanti (il discorso vale anche per altri aspetti dottrinali e morali).
In altre parole, l'equivoco di fondo mi pare questo: tu presumi che l'interlocutore degli atei alla Hawking sia la Chiesa, ma in realtà sono i cristiani.
«Totalmente differente è la posizione di Nietsche che invece è un ateismo ‘serio’ nel senso di filosoficamente fondato: è lui il vero vincitore della cultura post-moderna, e le conseguenze le vediamo sotto gli occhi; e sono ben più gravi. Perché pochi leggono i libri di Nietsche, ma poi sono proprio quelle persone che fanno la storia veramente. Nessuno va nei talk show o si fa intervistare dalle Iene, con in bocca Nietsche, perchè tutti cambierebbero canale; un video su youtube che parla di Nietsche è certo meno taggato e ha meno rate di uno di Dawkins con la sua proposta di arrestare il Papa quando atterra in Inghilterra; ma poi alla fine è il pensiero di Nietsche che entra davvero nelle ossa profonde della modernità, trasformandola inesorabilmente in post-modernità; il paradosso è che oggi è proprio la Chiesa a difendere la modernità. Come sostenne il teologo Romano Guardini: siamo alla "fine dell’epoca moderna".
Non credo proprio, poi, che Nietsche sia stato così ingenuo da “presupporre Dio” per poi commettere il "parricidio primario" (il che sarebbe stato contraddittorio). La sua operazone è ben più raffinata e proviene da una concezione del mondo (a mio avviso pagana) e dello scorrere del tempo del tutto particolare. Suggerisco la lettura il capitolo “La morte di Dio” alla voce “Friedrich_Nietzsche” di wikipedia.»
Quanto all'ateismo di Nietzsche, per quanto filosoficamente interessante non mi riguarda, nel senso che non lo sento vicino ai miei interessi e alle mie predisposizioni.
Resto dell'idea che Nietzsche piaccia ai cristiani perché il suo ateismo porta a conseguenze che lo rendono più difficile da accettare. Allora dire «solo Nietzsche è un vero ateo» è il prologo alla confutazione «guardate a che porta l'ateismo». Ma esistono anche altri tipi di atesimo che non il nichilismo.
L'illustrazione «nietzsche for speed / modificações» è opera di Codi Grifiti, ed è rilasciata sotto licenza CC by-nc-sa 2.0.