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Ambientato nel futuro, in una società dove tutte differenze tra individui sono state annullate e non esiste possibilità di scelta. Come ogni anno durante la “Cerimonia dei 12” solo ad uno sarà assegnato il compito di Custode delle Memorie dell’Umanità. Jonas, sedici anni, inizierà a provare sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che a nessun altro membro della comunità sono concesse: i colori, il significato dell'amore, del dolore, della frustrazione, ed il terribile segreto della Società in cui vive. Si rende conto, quindi, che la strada verso la conoscenza è un cammino molto pericoloso. Protagonisti del primo capitolo di una nuova emozionante saga, i Premi Oscar Meryl Streep e Jeff Bridges.RECEFILM Leggendo la trama del libro ero molto, ma molto scettica sul romanzo della scrittrice statunitense Lois Lowry, da cui il film è stato tratto. Ho pensato si trattasse di un romanzo distopico troppo simile a tanti altri in circolazione - vedi Hunger Games, Matched e seguiti di Ally Condie e in generale ogni altro romanzo del genere - per poter essere degno di considerazione. Ambientato in un futuro in cui ogni cosa è controllata, in cui le differenze sono annullate, in cui ciascuno deve seguire delle regole e non è padrone del proprio destino... non mi sembrava niente di nuovo. Avendo poi visto il libro direttamente in libreria, e avendone constatato la sottigliezza, avevo deciso di lasciar stare.Però, lo ammetto, anche dal momento che del libro sentivo parlare abbastanza, il film mi incuriosiva, e così alla fine sono andata al cinema e me lo sono guardato con calma, come si può fare solo nella sala di un cinema.Ora, io non ho mai recensito un film e non so esattamente quali caratteristiche dovrebbe avere una recensione del genere, perciò credo che mi limiterò più che altro a un commento. Ero un po' prevenuta ma al tempo stesso curiosa di cosa questo film mi avrebbe riservato. Ed è per questo che sono rimasta molto sorpresa... perché, alla fine, il film mi è davvero piaciuto! Come possono piacere quei film che segui fino alla fine, senza staccare mai gli occhi dallo schermo, che ti emozionano e quasi ti commuovono in alcuni punti, e che ti lasciano andare decisamente soddisfatta della tua scelta. E' vero, alcuni punti sono abbastanza prevedibili, ma ho apprezzato anche altri elementi, oltre alla trama. Per esempio, i colori. Nel mondo di Jonas tutto è grigio, e lui solo, attraverso le memorie del Donatore ( The Giver) può vederli. Può vivere le feste, i balli, la musica, le emozioni, tutto ciò che noi consideriamo normale, ma che nel suo mondo è precluso. Personalmente ritengo che quelle immagini, quelle che Jonas vede attraverso i ricordi del suo mentore, siano state tra le più intense del film. Alcune, ripeto, sono state anche commuoventi.
Come è ovvio, dopo aver provato queste esperienze, Jonas non può più accettare il mondo in cui ha vissuto fino ad allora. E anche se ha vissuto nei suoi ricordi il lato peggiore dell'umanità, non vuole comunque permettere che le cose vadano avanti così.
Il personaggio che più mi è piaciuto è stato proprio il Donatore. Non solo perché vive in una casa con le pareti completamente coperte di libri, oggetto praticamente sconosciuto nel futuro in cui la storia è ambientata, ma per la sua saggezza, e un po' perché ho trovato il suo ruolo molto, ma molto interessante.Nel cast troviamo anche Meryl Streep, nel ruolo della più importante degli anziani. Come sempre quest'attrice si dimostra all'altezza della parte che deve ricoprire, in questo caso quella di una donna rigida e con una pseudomania del controllo, che non può permettere che Jonas riveli qualcosa del passato. Da un lato non posso dare torto al suo personaggio: ciò che ha portato a costruire le Comunità è stato il desiderio di raggiungere l'uguaglianza e la pace, dimenticando la guerra, l'invidia, l'odio, ma anche i colori, l'allegria, l'amore. Insomma, le emozioni e i sentimenti.
Il quadro dipinto all'inizio è parecchio inquietante, soprattutto perché, non so voi, ma io ho trovato anche alcuni piccoli particolari in comune con gli anni in cui stiamo vivendo noi. Per esempio, ogni unità familiare è composta da un uomo, una donna, un bambino maschio e un bambino femmina, che non sono loro figli, ma sono stati generati in provetta, partoriti da donne che di professione fanno questo e poi affidati a queste coppie. Ovviamente, nessuno saprà mai chi sono i veri genitori. Mi fa pensare un po' all'eterologa, e se fossi una fissata con la teoria del complotto, mi verrebbe anche qualche brivido... ma lasciamo stare le considerazioni fuori luogo!
Quindi, si arriva alla domanda finale: consiglio questo film? Sì, lo consiglio sicuramente, perché ritengo che sia ben fatto. La recitazione degli attori non è prodigiosa, la trama non è tutta questa originalità, ma ci sono delle scene, delle atmosfere che risollevano tutto il film, ci sono colpi di scena, c'è emozione, quindi direi che ci sono tutti gli elementi perché questo film possa piacere. E lo dico da iniziale scettica. Poi, ovviamente, la scelta sta a voi! Nel frattempo vi lascio con il trailer!
P.S. Altra cosa... il finale mi è piaciuto un sacco!!
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