Magazine Cinema
Mi approccio a 13 Beloved convinto di trovarmi davanti ad un horror tout court veramente cazzuto.
Di thailandese avevo già visto lo splendido Meat Grinder, roba forte.
Insomma, ero pronto a un'altra visione parecchio tosta e invece mi ritrovo davanti un film che è tutto un mix di generi come raramente ne avevo visti.
Horror sì, giusto un pò dalla parti del torture, a volte splatter, a volte weird, altre drammatico, altre grottesco, altre persino comico. E la cosa strana è che comunque un suo stile lo mantiene abbastanza omogeneo, insomma, è come se su una base grigia, e non bianca, poi ci si mettono sopra spruzzate di altri colori.
Il soggetto è strepitoso, certo un pò derivativo ma nel suo piccolo una cosa nuova.
Un ragazzo è disperato, ha perso tutto. E' solo, non ha più il lavoro, ha un carattere così mite che poi riaffrontare la vita sarebbe impossibile.Gli arriva un sms sul telefonino, poi una chiamata.
"Vuoi partecipare a un gioco?" Insomma, viene a scoprire che dovrà superare 13 prove, in un climax ascendente (anche se poi non è del tutto vero) e ogni volta gli verranno accreditati soldi nel suo conto.
Non ci credi?
Uccidi la mosca che ti sta girando intorno alla tua testa.
Il ragazzo la uccide.
Il conto online si aggiorna.
E' tutto vero. Prova numero 1 superata, ne mancano 12.
Inizio fulminante, uno di quei film che ti dici "ora me lo godo" come poche altre volte, scoprire quale sarà la prova numero 2, quale la 3 e così via, raramente un film ti mette in condizioni di essere più curioso su quello che verrà poi.
Ah, la prova numero due, per inciso, era poi mangiarla quella mosca.
Il ragazzo capisce di essere in una specie di Truman Show in cui lui è il concorrente e tutti possono vedere quello che fa. Di film così sti anni ne sono stati fatti una balla ma a questo punto mi piace ricordare il bistrattato My Little Eye perchè nel suo piccolo credo che sia stato il primo a usare questo stratagemma.
Ci sono solo 3 regole.
1 puoi smettere quando vuoi ma poi perdi anche i soldi guadagnati prima
2 non devi dire niente a nessuno
3 non devi provare a scoprire niente sul gioco
Insomma,ero pronto a vedermi un vero gioiello e invece che succede?
Che il film, come purtroppo avviene spesso là dove c'hanno gli occhi a mandorla, cade troppe volte nel trash, nell'assurdo, nel comico, volontario e no.
Cazzo, questo era un soggetto che con la cattiveria di un Saw (perchè ovviamente il richiamo al film di Wan è forte) poteva essere formidabile.
La scena alla stazione di polizia è una delle tante che ti fanno cadere le braccia, quasi da film comico italiano di terz'ordine.
Intanto lui va avanti, fa piangere i bimbi, picchia l'homeless.
La struttura c'è, lui dovrà andare sempre di più contro la propria moralità, contro la propria natura.
Intanto si inizia a vedere qualcosa del suo passato, e non sarà affatto secondaria la cosa.
Ma è la quinta prova ad avermi dato un disgusto tale da farmi nemico il film.
Ho capito, doveva mangiarla, ma continuare a farla vedere 5, 6 volte e poi vederlo abbuffarsi in quel modo ne valeva la pena?
Si capisce che il film andando avanti mieterà vittime,il climax è inesorabile.
E tra altre scene comiche (il pazzo alla fermata del bus, la famiglia pelandrona del vecchio, la mano del vecchio morto che ferma il telefonino etc...) ci sono anche delle sequenza notevoli, come la soggettiva sul pozzo, la lotta nel bus, l'altra soggettiva mentre spinge in carrozzina la vecchia.
Ma poi l'assurdo balza fuori in una maniera talmente prepotente che io ho alzato le mani e mi sono arreso.
La scena del filo teso è cult assoluto, una cosa talmente fantozziana che sembra davvero incredibile vederla in un film così. Il ragazzo che si trascina con mezzo cervello è già Storia.
Poi, tra altre prove sempre più moralmente difficili (lei o il cane?), si arriva al finale.
E qui il film riacquista punti. In realtà ne aveva già acquistati moltissimi ma poi li perdeva il giro dopo.
Capire che tutte le prove erano una specie di contrappasso con il suo passato, un tentativo di fargli rivivere certi orrori dell'infanzia e farglieli "dimenticare" commettendoli lui stesso è formidabile.
E quell'uomo che si trova davanti nella tredicesima e ultima prova è una grande scelta.
Ed è molto interessante la critica (implicita) al turismo sessuale se ci pensate.
E, terza cosa buona del finale, pensare che tutti siano collusi in questo gioco non è affatto male.
Ma poi i suoi scrupoli, il rivedere le scene del passato con altri occhi (ma scusa, se te menava te menava, c'è poco da fare) per poi essere beffato in quel modo, boh, che ne so.
E quel Dio ragazzino, che ricorda abbastanza il Woo-Jiin di OldBoy per come dalla sua reggia controlla il tutto, quel ragazzino dicevo e i suoi pipponi filosofici sul mondo e sulla moralità. beh, lasciamo perdere.
In conclusione:
Magnifico film!
Film disastroso!
Che dire, un'occhiata la darei.
( voto 7 )
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